Seconda solo a quella riguardante i Marauders, la leggenda dei Grayskins è uno dei miti più popolari del Outer Rim.
Stando gli studiosi di folklore l’origine della leggenda è attribuibile al sistema Dào, molto diffusa in mondi come Deadwood, Haven e Blackrock: in tutto il resto del Rim, con varianti di diverso tipo, la mitologia riguardante i Grayskins è sulla bocca di piloti, equipaggi di navi spaziali e presente nelle classiche fiabe per bambini.
Dal colorito estremamente pallido ed albini, i Grayskins sono uno dei flagelli che, dallo spazio profondo, insidiano le comunità dei mondi periferici: viaggiano su navi spaziali normalmente vetuste e, si suppone, auto assemblate. La loro fisionomia è caratterizzata da corpi filiformi, longilinei, perfetti per la vita a zero-g, occhi chiari quasi totale assenza di peluria.
Secondo diversi piloti che percorrono le rotte esterne del Rim, i Grayskins sono pirati che non fanno prigionieri: sembrerebbero interessarsi a qualsiasi tipo di nave o di carico, senza distinzioni. Non vengono descritti come creature barbare e perverse come i Marauders: i Grayskins sono gelidi calcolatori dello spazio profondo e non fanno prigionieri, limitandosi a predare con tagliente accuratezza e a non risparmiare nessuno degli equipaggi che hanno la sfortuna di imbattersi in loro.
Le navi Grayskins viaggiano in piccoli gruppi e sono descritte come vascelli di stazza ridotta ma ben armati, i loro piloti estremamente abili e specializzati in tecniche di abbordaggio, capaci di manovre ad altissimo coefficiente di precisione.
Benchè ogni testimone oculare dei loro attacchi sia, negli studi condotti a proposito, risultato privo di credibilità, parrebbe che la loro tecnica di attacco preveda, dopo aver inflitto danni alla nave bersaglio, la capacità di privarla della gravità artificiale per poi procedere all’abbordaggio, spacciando l’equipaggio costretto a difendersi a gravità zero. Questo particolare è, attualmente, destituito di ogni fondamento scientifico e ritenuto unanimemente puro folklore, come del resto l’esistenza stessa di questa comunità di spaziali. Non risulta in nessun mondo o luna noti e mappati l’esistenza di alcuna comunità i cui tratti siano associabili a quelli dei Grayskins.
A tal proposito, il sociologo Emil Harken, di Deadwood, in un trattato dedicato alla leggenda dei Grayskins, avrebbe ipotizzato che la loro comunità viva in un qualche tipo di ambiente spaziale, possibilmente una nave di grandi dimensioni collocata in spazio profondo, dalla quale i pirati darebbero inizio alle loro scorrerie. A questa tesi sia la comunità scientifica che la Marina Alleata non hanno mai dato alcun credito, ed il testo di Harke è considerato privo di valore scientifico.
Fiabe e storielle per bambini diffuse in tutto il Rim hanno i Grayskins come protagonisti, rivestendo ovviamente la parte di spauracchio per i piccoli più indisciplinati.
[Contributo di: Jacob]
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