giovedì 28 marzo 2013

Meili


Labour Town, incrocio stradale

Storia

La situazione di Meili è sicuramente singolare. 
Pur appartenendo alla realtà del Border, per posizione e geografia spaziale, il pianeta è sempre stato legato storicamente al Core. Colonizzato nella prima ondata migrante, fu inizialmente adibito unicamente a sede industriale, subendo un processo di terraforming solo parziale. 
Gli abitanti erano i lavoratori degli impianti di fabbrica, delle raffinerie, dei complessi siderurgici, i meccanici addetti ai macchinari, gli ingegneri, i dirigenti. Le persone vivevano in ambienti totalmente isolati, impermeabili, al chiuso, in gigantesche strutture attrezzate attigue ai luoghi di impiego; la loro giornata trascorreva tra un corridoio e l'altro, sempre fra pareti di lamiera, essendo l'aria di Meili sostanzialmente irrespirabile a causa delle elevatissime emissioni gassose dal sottosuolo e della rarefazione atmosferica. 
La superficie di Meili venne riempita fittamente di tali stabilimenti autosufficienti mano a mano che il 'Verse antropizzato si espandeva, la popolazione cresceva e con essa crescevano i consumi, i bisogni e la produzione industriale; l'afflusso di forza lavoro aumentò. Assieme agli operai si trasferirono le loro famiglie, o nacquero famiglie in loco. L'incremento demografico, le limitazioni di un modello di sviluppo basato esclusivamente sulla costruzione di enormi industrie/dormitorio autonome, spinsero il governo federale a riconsiderare il futuro del pianeta: in concomitanza con i primi arrivi nel border esterno e nel Rim, Meili vide finalmente il completamento del suo processo di terraformazione, e divenne interamente vivibile.

Geografia e meteorologia

Dopo il terraforming, il clima divenne quello attuale: una sorta di 'autunno stabile', un autunno perenne, con scarsissima escursione termica stagionale e giornaliera. Le temperature si mantengono costanti attorno tra i quattordici/sedici gradi, tutto l'anno. Meili è molto piovoso, povero in rilievi (non vi sono montagne che esuberano i mille metri) e vegetazione. Le terre emerse sono il doppio degli oceani, di per sé piuttosto inquinati. Il pianeta è sempre stato carente in flora e fauna, non possiede alcuna autonomia alimentare e vive di importazioni per quanto riguarda l'intero comparto dei beni di prima necessità. Si stima che le porzioni boschive siano inferiori al 10% del suolo, cosa che rende necessario un continuo riciclo artificiale dell'aria. Tra gli scarichi invasivi delle fabbriche e le nubi meteorologiche, raramente si gode della luce del sole o della visione del firmamento. Gli abitanti di Meili sono soliti affermare, in modo ironico, che per quanto li riguarda il cielo potrebbe essere a scacchi, non avendolo visto quasi mai. Locuzioni tipo 'impossibile come il cielo' (spesso riferito alle donne), 'è uno che sa il colore del cielo' (in chiave ironica, o seria, per descrivere persone sapienti o presunte tali), 'pretendere il colore del cielo' (esternare richieste assurde/eccessive) sono piuttosto comuni fra la gente del posto. 

Le terre emerse sono occupate intensivamente da insediamenti e complessi lavorativi. Non essendovi fiumi di sufficienze capacità, le città-fabbrica crescono laddove è possibile istallare pozzi meccanici e trivelle in grado di inoltrarsi oltre la spessa crosta di materiali metallici. Tra un centro urbano e l'altro, accanto alle strade e alle ferrovie, si dispiegano spesso imponenti viadotti/tubature dal diametro di decine di metri, lunghi centinaia di chilometri; le massicce condutture corrono in linea retta tra un agglomerato e l'altro, spostando acqua con complessi sistemi a retropompaggio, energia elettrica, combustibili e qualsiasi altra risorsa simile. Il paesaggio uniforme, monocromo, è tagliato regolarmente da tali strisce di colore vistoso, apprezzabili persino a volo d'atmosfera come una sorta di ragnatela scintillante a tinte forti, i cui nodi sono gli agglomerati civici.

Viadotti in ingresso alla zona industriale di Olympia

Società

 Meili è un pianeta operaio. La quasi totalità dei cittadini è assorbita direttamente dal settore secondario o da ambiti ad esso connessi. Schieratosi con l'Alleanza ai tempi della guerra, ha comunque in seno alla propria società aspre divisioni a livello di classi. La disparità tra ricchi e poveri, la linea di demarcazione tra la grande borghesia e gli strati subalterni è violenta, vistosa ed ha sempre animato, più che su qualsiasi altro mondo del 'Verse, una vivissima attività sindacale, sfociata non di rado in scontri armati di notevole entità. Occidentali ed orientali sono presenti in egual misura. La lingua comune è un inglese imbastardito da un mandarino 'basso': una erre poco pronunciata, spesso arrotondata in elle, la tendenza a terminare le parole con sillabe forti, scandite. Alcuni esempi lessicali: 'tomato' = 'tomah', 'Labour town' = 'Labù tòn', 'good bye' = 'gooda bai'. La religione è anch'essa caratterizzata da un certo grado di sincretismo: la maggioranza della popolazione pratica un buddismo fortemente cultizzato e organizzato in chiese. Le dottrine della vacuità tipiche del buddismo sono spesso e volentieri lette in chiave cristologica, o i vangeli letti in chiave zen: quindi, nonostante l'influenza del core abbia 'imposto' in modo morbido il buddismo come credo diffuso e maggioritario, le istanze cristiane di umiltà povertà, redenzione dei deboli, non potevano restare senza seguito in un mondo socialmente stratificato come quello in questione. Sono state quindi assimilate in un'interessante e singolare esperienza spirituale.


Labour Town

Labour Town

 La capitale, Labour Town, ha le dimensioni delle più grandi megalopoli del Core. Nel centro si trovano la sede governativa e le abitazioni delle personalità di rilievo; oltre al cuore si estende un immenso anello periferico urbano e suburbano, i cui complessi abitativi sono organizzati attorno alle innumerevoli industrie. Pensata a tavolino, Labour Town ha una planimetria disegnata lungo due enormi arterie principali di scorrimento, la Meridiana, da sud a nord, e la Parallela, da est a ovest. Le quattro aree delimitate dalla Parallela e dalla Meridiana sono a loro volta attraversate ciascuna da una coppia di vie 'portanti'. Ad esempio, la coppia Providence Avenue e Victoria Avenue. Il traffico, a differenza delle città del Core (molto più trafficate a livello aereo) è sviluppato principalmente a livello terrestre; è nata dunque la necessità di una pianificazione stradale che prevedesse larghissime aree percorribili sia esterne che sotterranee. 
Altra caratteristica peculiare sono i ponteggi, i camminamenti sopraelevati da un palazzo all'altro. Certe strutture risultano essenziali in un posto dall'intensa circolazione su gomma. Questi ponteggi, questi cavalcavia costellano traversano lo spazio tra gli edifici e possono arrivare a misurare svariate centinaia di metri in lunghezza. 
Il centro, fitto di grattacieli, ricorda una versione appena più grigia di quello di New London o Capital City. Negozi di lusso, bei ristoranti, passeggiate piuttosto gradevoli. Le periferie, al contrario, non mancano di comunicare un'impressione abbastanza grigia, tetra, spartana.