venerdì 26 luglio 2013

Shijie


Settore: Outer-Rim
Sistema: Polaris
Clima: Temperato
Economia: rurale
Status tecnologico: arretrato
Religione: Protestante (69%), Cattolica (3%), Animista (28%)
Lingua madre: Inglese (70%), Cinese (30%) - con un elevato tasso di bilinguismo nei maggiori conglomerati urbani.
Capitale: Smullyan
Altri centri urbani: Ridgeville, Bào Loc, Herdcross, Memot Town


Il nome di Shijie è ora tristemente associato alla distruzione che ha incontrato durante la guerra, e alla resistenza ostinata che la sua popolazione ha perpetrato prima di venire distrutta. 

Ma, prima del 2506, Shijie era un pianeta estremamente vivo e fertile. La sua superficie era una delle più rigogliose del Sistema Polaris, e permetteva alla popolazione di vivere grazie al commercio dei prodotti agricoli e di allevamento, o in alcuni casi di sfruttare le terre per una politica di auto sostentamento, scelta adottata in più di un caso nelle piccole comunità. L'ambiente naturale si divideva in base all'area in campagne verdeggianti e montagne boschive con scenari di grande effetto. Il clima si poteva considerare temperato e umido, con estati calde e piovose e inverni rigidi, soprattutto sulle montagne dell'emisfero settentrionale. 

Nonostante l'interesse che il pianeta ha sempre suscitato per le sue potenzialità commerciali e la sua importanza produttiva nel Rim, la popolazione Shijiana è sempre stata piuttosto chiusa ed estremamente attaccata alla sua cultura e alle sue tradizioni. I centri abitati considerabili come vere e proprie cittadine si potevano contare sulle dita di una mano: uno dei principali, Smullyan, contava circa 50.000 abitanti allo scoppio della Guerra ed era considerabile come uno dei più grossi agglomerati urbani del pianeta. La stragrande maggioranza della popolazione shijiana viveva in piccole comunità autonome e tendenzialmente isolate sparse tra i boschi, le campagne e le montagne. 


I Villaggi e i "Pastori Armati di Shijie"

Parlare della cultura di Shijie, significa sostanzialmente parlare del sistema di leggi e tradizioni che ruotava intorno ai villaggi. Le poche grandi città, sostanzialmente gli snodi commerciali del pianeta, erano popolate perlopiù da mercanti, stranieri e da coloro che per una ragione o per l'altra avevano deciso di abbandonare la comunità di origine. In alcuni casi si trattava di scelta personale, in molti altri era il risultato di una pratica tradizionale conosciuta come "Ripudio". 

La cultura Shijiana e la vita nei villaggi è sempre stata regolata da leggi morali e pratiche tendenzialmente molto rigide, basate su tre concetti cardine: la famiglia, la religione e la difesa della comunità. La religione tradizionale più diffusa sul pianeta era il Cristianesimo Protestante, in larga maggioranza di confessione Battista, in alcuni casi (soprattutto nelle regioni dell'emisfero meridionale) di derivazione Metodista. La presenza del culto nelle vite della gente di Shijie andava ben oltre la messa domenicale. Tradizionalmente, la vita del villaggio ruotava intorno a poche figure di riferimento. La più importante, e la forma di autorità principale, era il Pastore, o il Reverendo secondo la dicitura Metodista del Sud. Il rilievo della figura religiosa nei villaggi Shijiani si è fatto così importante nel corso della storia da assumere caratteristiche assolutamente specifiche del pianeta. Il Pastore, nella stragrande maggioranza dei casi, assumeva in automatico anche il ruolo di Sceriffo, e aveva l'ultima parola sulla legge del villaggio e sulla sua applicazione. Ovviamente, questo significa che la legge del villaggio combaciava spesso con la legge della Bibbia. La rigidità con cui questa veniva applicata o il grado di conservatorismo dipendeva dal Pastore in carica, e cambiava da villaggio a villaggio o da area ad area. 


In molti villaggi, il Pastore e i suoi Vicesceriffi erano così potenti che il Sindaco diventava di fatto una figura assolutamente secondaria. In altri, si otteneva un equilibrio tra le parti che riusciva effettivamente garantire al villaggio equilibrio e stabilità. Questo bizzarro fenomeno non è stato causato unicamente dal profondo sentimento religioso o collettivo radicato nella cultura shijiana, ma da un altro fattore rilevante nella storia e nella costituzione del pianeta. Shijie, a causa della sua ricchezza produttiva e della suddivisione della sua popolazione, è sempre stato vittima di frequenti e ripetuti attacchi di predoni che vedevano nei villaggi di ridotte dimensioni e nel loro isolamento prede facili. Per fronteggiare alle minacce di razzie, i Pastori shijiani hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nel quadro della difesa dei villaggi stessi. In caso di attacco, il Pastore aveva l'autorità di guidare tutti gli uomini in grado di combattere presenti nella comunità, costituendo delle vere e proprie milizie, seppur di dimensione ridotta. Con il tempo, i Pastori dei vari villaggi appartenenti ad una stessa area del pianeta, costituirono delle reti locali collegate, coordinandosi tra di loro, scambiandosi informazioni e confrontando le linee di comportamento, incontrandosi periodicamente in Assemblee di Contea, o di Regione. L'abitudine e l'esperienza degli Shijiani a difendersi dai predoni, è poi stata una delle ragioni della strenua resistenza che il pianeta ha opposto all'attacco alleato, e della difficoltà incontrata dall'Alleanza nel distruggerla.


Il ripudio

In un sistema di leggi morali ed etiche basate essenzialmente sulla comunità, e sulla propria appartenenza alla comunità, non era facile per uno Shijiano opporsi apertamente allo stile di vita del villaggio, o alle norme sociali che lo regolavano. Una comunità aveva il potere, dopo una consultazione collettiva a cui seguiva a seconda dei casi una votazione o la risoluzione del Pastore, di allontanare definitivamente un determinato soggetto dal villaggio natio. Una persona che veniva ripudiata dalla comunità perdeva nella maggior parte dei casi il possesso della propria casa o dei propri terreni, che venivano ridistribuiti alle parti lese in caso ce ne fossero, o semplicemente agli altri membri del villaggio. Il ripudiato non aveva più diritto, da quel momento, di rimettere piede nel villaggio o di avvicinarvisi. In caso avesse provato a tornare, il Pastore e i suoi uomini avevano il diritto di sparare a vista. La rigidità con cui queste linee tradizionali venivano portate avanti variava da villaggio a villaggio. Negli ultimi sessant'anni l'uccisione dei Ripudiati in caso di avvistamento nel perimetro del villaggio si era fortunatamente molto ridotta. Nonostante la mitigazione delle leggi tradizionali, tuttavia, subire un Ripudio dalla propria comunità comportava ancora una condizione terribile, non solo per la vergogna e il disonore associato all'avvenimento, ma anche per la perdita materiale dei possedimenti, e per il fatto che essendo i villaggi della contea e della regione connessi tra loro attraverso le assemblee, difficilmente un Ripudiato poteva trovare asilo nelle comunità vicine. Nella maggior parte dei casi la loro unica scelta era raggiungere una grande città e ricominciare una vita lì.



Le comunità asiatiche

All'interno del sistema Polaris, Shijie è probabilmente il pianeta con la più numerosa popolazione di etnia asiatica. I suoi membri sono organizzati in villaggi e gruppi di villaggi più o meno grandi, praticano varie forme di animismo che cambiano da villaggio a villaggio e hanno un senso di comunità estremamente forte: è assai raro che un nato in una comunità se ne allontani nell'età adulta. 

In questi gruppi, è diffusa una rigidissima etica del lavoro legata all'onore individuale, delle famiglie e delle stesse comunità. Le comunità asiatiche più ristrette sono poi legate da una serie di rapporti parentali di vario grado che le portano a considerarsi come una famiglia allargata: ogni membro in forze del gruppo è ritenuto responsabile del benessere dei membri più deboli (anziani e bambini) e coloro che sono in difficoltà non vengono mai lasciati soli. Il legame di queste comunità con la terra che coltivano è fortissimo fino a diventare indissolubile: la terra è ciò che dà loro lavoro e sostentamento, dove la loro comunità li accetta e li protegge: quindi il concetto di "casa" è molto radicato. Proprio per questo, molti degli uomini di queste comunità al momento di difendere la loro terra decisero di andare in guerra, nonostante non fossero soldati addestrati.

Queste comunità recepirono la distruzione di Shijie non solo come dramma umano (le vittime furono moltissime), ma anche come tragedia generazionale e disastro culturale: distrutta Shijie, infatti, molti di questi gruppi (o ciò che ne era comunque rimasto) si imbarcarono su evolutions refit dirigendo o verso il border, sui pianeti verdi rimasti, oppure verso pianeti del rim in cui, tuttavia, l'unità familiare della comunità andò spezzandosi. Tra gli Shijiani asiatici rimasti sul pianeta natale, con acque inquinate e terre non più fertili, dilagò un'autentica epidemia di suicidi, soprattutto nelle comunità spezzate che, prima della guerra, avevano un fortissimo senso di unità. I membri delle piccole comunità asiatiche percepiscono, insomma, la morte degli altri membri come la morte di figli o genitori, così come percepiscono la distruzione delle terre che coltivano come la distruzione della loro casa e del loro lavoro.

Il villaggio di Bào Loc


giovedì 25 luglio 2013

Bullfinch


Sweet home Bullfinch,
where the skies are so blue.
Sweet home Bullfinch,
Lord, I’m coming home to you.



Settore: Outer-Rim
Sistema: Polaris
Clima: Temperato
Economia: rurale
Status tecnologico: arretrato
Religione: Battista (89%), Cattolica (8%), Confessioni minori / atei (3%)
Lingua: Inglese (100%), Cinese (15%)
Capitale: Timisoara
Altre città di rilievo: New Dallas, Alabama City, Mississippi Town


Non c’è da meravigliarsi che il pianeta sia stato colonizzato prevalentemente da profughi della Vecchia America: le praterie sterminate, il clima temperato ed i cieli azzurri ricordano inevitabilmente le grandi pianure del Vecchio West.
Le distese erbose e lussureggianti lasciano spazio solo di rado a territori più brulli e pietrosi, che si sollevano fino a formare l’unica catena montuosa dell’intero pianeta, le St. Louis Mountains, dalle quale ha origine il fiume Pecos.
La fauna locale è costituita per lo più da coyote, cani della prateria, lepri, serpenti. Solo di rado i puma delle montagne scendono a valle, attirati da qualche vitello smarrito.




Benché non manchi un certo numero di centri abitati anche discretamente popolosi, il vero fulcro economico del pianeta è costituto dalla costellazione di ranch di piccole e medie dimensioni sparsi per tutta la superficie del pianeta: che si tratti di pochi ettari di terra dove far pascolare appena una manciata di vacche o di possedimenti vasti come una contea, l’allevamento di bovini, con tutto il suo indotto, rappresenta la maggior fonte di ricchezza di Bullfinch.
Non che si tratti di un pianeta prospero: i piccoli proprietari terrieri stentano a sbarcare il lunario e sono sempre di più i padri di famiglia che si vedono costretti a cedere il proprio piccolo ranch alle banche o ad altri proprietari terrieri, nel tentativo di fare qualche spicciolo con cui appianare i debiti.
Tuttavia, avere una proprietà è ancora universalmente considerato un segno di benessere: è per questo che, nonostante le fatiche e le disavventure, il sogno del giovanotto medio è quello di riuscire a mettere da parte un po’ di soldi per comprarsi un pezzo di terra dove crescere i propri figli.
È per questo i ragazzi cominciano a lavorare molto presto, intraprendendo la vita del vaquero nei ranch di maggiori dimensioni, che sono anche quelli che pagano meglio.
Sul pianeta è un continuo girovagare di cowboys in cerca di impieghi temporanei e stagionali, ora in un ranch, ora in un altro, a seconda di dove li porta il vento ed il bisogno.


Su Bullfinch la maggior parte della popolazione è di religione battista: non c’è conglomerato umano che non abbia, al suo interno o nelle vicinanze, almeno una chiesa.
Le famiglie tendono ad essere numerose, perché per ogni bocca da sfamare oggi ci saranno due braccia da far lavorare domani. I conti tornano, o quasi.

La tecnologia è moderatamente diffusa soltanto nelle città, come la capitale, Timisoara.
Non è un caso che l’unico ospedale, per altro notoriamente mal attrezzato, si trovi lì.
La cauta diffidenza della gente delle campagne nei confronti della tecnologia non ha soltanto una matrice economica: è certamente vero che la maggior parte dei vaqueros non potrebbe comunque permettersi gli ultimi ritrovati della scienza. Ma allo stesso tempo la tecnologia è vista con sospetto anche in quanto troppo facile sostituta del lavoro degli esseri umani, in un pianeta in cui la maggior parte delle persone deve il proprio salario alle condizioni di arretratezza dell’agricoltura e dell’allevamento.
Naturalmente, la maggior parte dei cittadini di Bullfinch è troppo orgogliosa e ignorante per mettere le cose in questi termini: la scarsa diffusione della tecnologia è semplicemente imputato al fatto che guadagnarsi il pane col sudore della propria fronte, e senza l’aiuto di qualche diavoleria tecnologica, è considerato un merito di fronte agli occhi di Dio.

Su Bullfinch non esistono scuole superiori: nelle città più importanti i bambini dai sei agli undici anni possono frequentare le scuole pubbliche, ma nel caso vogliano ottenere un’educazione più raffinata dovranno spostarsi presso un altro pianeta, apprendere quanto serve direttamente sul campo o pagare costosi insegnanti privati (la via scelta dalle famiglie più benestanti).
Nelle campagne, solitamente i bambini studiano a casa solo per il tempo strettamente necessario ad imparare a far di conto, prima ancora che a leggere e scrivere – giacché accertarsi che non manchino vacche alla propria mandria è di gran lunga più importante che imparare a recitare poesie.

Bullfinch è uno dei pochi pianeti dell’Outer-Rim ad essere stato sostanzialmente risparmiato dai bombardamenti alleati: benché i suoi giovani si siano arruolati in massa, il governo di Capital City sapeva bene che distruggere il pianeta da un punto di vista naturalistico significava renderlo inservibile all’indomani dell’unificazione da un punto di vista economico.
E fu così che Bullfinch fu graziata, ma al prezzo di una severa sudditanza post bellica.


L'allevamento di bestiame è, sul pianeta, una delle attività più profittevoli: in tutte le zone sufficientemente popolate sorgono enormi mercati di bestiame che si sviluppano su superfici talvolta anche di centinaia di ettari: Priorbank, Dayton Mart e Hornsquare sono solo alcuni dei maggiori mercati dove gli allevatori propongono bestiame, tori da monta, cavalli di varia qualità. Spazi ugualmente grandi vengono occupati durante tutto l'anno da importanti rodei itineranti: il Red Hooves Rodeo, noto per i tori da monta estremamente feroci; il Silver Palomino, dove si esibiscono i campioni di bareback riding e il Calamity Jane, dedicato a categorie dominate da donne, sono solo alcuni dei rodei che percorrono tutte le principali località del pianeta. Ogni specialità è eseguita con assai poca attenzione alle questioni di sicurezza, tanto che, per pubblicizzare un rodeo, se ne cita normalmente il numero di morti, paralizzati e gravemente infortunati che ha prodotto durante l'ultima annata.

sabato 13 luglio 2013

Saint Andrew

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St. Andrew è il pianeta più freddo del Sistema Polaris ed allo stesso tempo anche il pianeta più piccolo: le sue dimensioni infatti possono essere paragonate a quelle di una luna. E’ composta da due continenti, uno settentrionale ed uno meridionale, collegati tra loro unicamente dallo stretto di Flame. Le terre emerse coprono circa il 45% della superficie planetaria. L’unico Oceano, il North Sea, bagna completamente il continente. Le isole dell’arcipelago centromeridionale del pianeta sono bagnate dalla Water Valley.

Le due principali catene montuose settentrionali sono il White Canyon e le Giants Mountains delle quali ultime fa parte anche il Monte Agnar. A meridione invece sono presenti le Steep Mountains e le Black Mountains. Al centro della Fire Island, nella Water Valley, si erge Volcano. Da queste catene montuose scendono i sei fiumi principali che prendono il nome proprio dai ghiacciai dai quali provengono. In ordine di portata e lunghezza essi sono: Wolf River (e la relativa cascata Wolfwall), Snow River, Black River, Pacific River, Steel River, Giants River.

Water Valley

Le fasce climatiche delle calotte polari sono zone polari dove le alte catene montuose sostituiscono dei veri e propri ghiacciai perenni. Le temperature a quelle latitudini sono estreme a tal punto che solo particolari muschi o licheni riescono a sopravviverci. La fauna è costituita perlopiù da balene, pinguini, foche e orsi bianchi.
Scendendo di latitudine si estende una buona porzione di tundra che divide la zona polare dalla porzione equatoriale dove la vegetazione presente è quella tipica della taiga. Dai muschi e licheni che crescono sul permafrost, si dipanano ampie foreste di pini o abeti, o comunque sempreverdi che resistono alle temperature glaciali e ostili. La fauna è costituita da orsi, lupi, rapaci diurni come aquile o notturni come gufi, lepri, renne, alci. Alcune leggende raccontano della presenza di enormi Lupi Neri particolarmente aggressivi e dotati di denti affilati e lunghi come sciabole. Nel territorio sudequatoriale, nei pressi delle Black Fen, si estende una zona di tundra paludosa, mentre la Water Valley viene così chiamata proprio per la sua caratteristica di ghiacciare completamente nel periodo invernale, rendendo il golfo e l’arcipelago insulare una vera e propria vallata che si estende per ettari.
A meno di variazioni minime a seconda delle latitudini, le temperature planetarie oscillano in inverno da minime di -40 gradi a massime di -5 gradi. In estate invece le oscillazioni variano meno ma le temperature restano comunque glaciali: dai -20 gradi ai 0 gradi.

L’unico punto del pianeta che ha una temperatura vivibile è Fire Island. L’isola tuttavia è un’isola vulcanica sulla quale si erge, per l'altezza di 6500 metri, un maestoso e gigante vulcano perennemente in attività (Volcano). La zona vulcanica resta una porzione di St. Andrew assolutamente pericolosa, non tanto per le colate di lava fluida, quanto per le periodiche eruzioni esplosive i cui effetti si allargano per chilometri. A Winter dicono che quando Volcano esplode, nevica neve nera anche da loro. Intorno all'isola c’è una spessa coltre di ghiaccio nero perenne e dagli effetti – si dice – altamente terapeutici.

Flame, la capitale ufficiale
 Flame è la capitale del pianeta. E’ l’unica città con un spazioporto adeguatamente grande da permettere manovre di sbarco e smercio di navi spaziali della stazza degli Heavy Cruiser. Flame sorge in un punto particolarmente favorevole per l’economia. E’ attraversata dallo Snow River, fiume navigabile,  ed è posta sullo stretto passaggio che collega le due porzioni continentali del pianeta. La zona di Flame è inoltre ricca di vegetazione e di cacciagione. Queste particolari condizioni hanno reso Flame la cittadina con il più alto numero di abitanti (più di 30.000), oltre che la maggiormente sviluppata rispetto ai bassi standard del pianeta. Gli unici materiali di esportazione sono pelli, legname e carne; in minima quantità acqua sotto forma di ghiaccio.

Un discorso assai simile lo si potrebbe fare con Winter. Seconda cittadina più grande di St. Andrew, è sita agli antipodi di Flame e attraversata dal fiume navigabile Pacific. Non possedendo uno spazioporto e non trovandosi in una zona particolarmente efficace nella comunicazione tra i due emisferi del pianeta, la cittadina non differisce molto dagli altri villaggi sparsi per il pianeta. Winter comunque vanta una secolare tradizione medica che la rende la più battuta quando c’è richiesta di assistenza.

L’emisfero settentrionale è molto più ricco del meridionale di foreste per le battute di caccia – prima fonte di sostentamento per i saint. La foresta più grande, bagnata dal fiume Snow, è la Snow Shelter, che si estende da Flame a Sud, ai piedi del Monte Agnar a Nord e al fiume Wolf ad est per poi scendere fin quasi a raggiungere l’oceano. All'interno della foresta e non difficilmente raggiungibile, si estende una piccola cittadina omonima alla foresta nella quale è sita.

A collegare i due estremi del continente settentrionale c’è la piccola cittadina di Lame Den, la “Tana dello Zoppo”. E’ stato chiamato così in seguito alla funzione che ha assunto negli anni, ovvero punto di passaggio di pellegrini, pescatori e cacciatori. E' qui che si possono trovare prostitute, contrabbandieri, feccia di ogni tipo. Per strada più che altrove scippi, borseggio e furti di varia entità sono la norma. E' solo da qui, attraccate al piccolo porticciolo, che partono le scorrerie di un piccolo gruppo di pirati che a gloria del passato anche a loro semisconosciuto si fanno chiamare Vichinghi.

Winter, il secondo insediamento del pianeta per grandezza

Nonostante le antichissime origini dei Saint, questi non sono ottimi navigatori. Gli unici villaggi che al contrario vantano buoni navigatori sono Lame Den e Cold Water. L’economia di quest’ultimo villaggio si basa sulla pesca di foche e pinguini, ma i suoi abitanti hanno affinato la navigazione per poter andare a caccia di balene. Costruiscono navi leggere e semplici così che queste possano essere smontate e rimontate facilmente potendo risalire fiumi e fare tratti a terra ed evitare grosse navigate. Risalgono il mare fino a Flame e lì commerciano i loro averi. Seppure i saint non siano bellicosi, tra Lame Den e Cold Water gli attriti e gli scontri per mare sono numerosi. A causa di Volcano, Cold Water è longitudinalmente l’ultimo insediamento umano della Water Valley.

Oltrepassato il fiume Steel, passare oltre le Steep Mountains è l’unico modo per scendere a meridione. E per chi non conosce la navigazione, l'Eagle Walk – il Passo dell’Aquila – è l’unico modo di arrivare a Black Fen.
Black Fen, nome preso dalle paludi sulle quali si trova, viene considerata terra sacra per molti Saint, soprattutto per chi è legato alle tradizioni norrene. Le poche palafitte costruite lì sono abitate dai cacciatori-monaci considerati oracoli degli Antichi Dei. Quando le terre della palude vengono consacrate dai sacerdoti, si dice che mettano in comunicazione i vivi con gli spiriti dei morti e gli dei. E’ quindi usanza utilizzarle per creare pitture sulla pelle dei defunti o su quella di novelli sposi. I popoli del Monte Agnar e quelli della valle di Wolfwall utilizzino quelle terre anche per le pitture di guerra.


Governo

A questi centri maggiori si aggiungono i villaggi sparsi sul pianeta un po’ ovunque e in maniera del tutto disordinata. Ogni villaggio ha quella che viene chiamata ‘Grande Casa’ ossia l’abitazione del capo tribù. I capi tribù  regnano a vita ed entrano nella Grande Casa solo dopo aver dimostrato di essere i più forti; ogni villaggio ha i propri metodi di giudizio.

Differentemente funziona a Flame, dove al normale capo tribù si affianca il Governatore.
Il Governo è diviso in due parti: il Consiglio dei Saggi ed il Consiglio degli Anziani. Entrano a far parte del Consiglio degli Anziani i sei capo tribù delle sei principali cittadine elencate sopra. Gli Anziani sono intermediari tra i capi tribù dei diversi villaggi di loro giurisdizione ed il Governo planetario. I Consiglio dei Saggi conta il Governatore e quattro suoi Consiglieri scelti a sua totale discrezione. E’ un governo estremamente poco funzionante sia perché al più delle volte sono gli interessi di Flame a prevaricare su quelli di tutti gli altri villaggi, sia perché l’estrema dislocazione territoriale favorisce il distaccamento tra la capitale ed i villaggi, disinteressati alle questioni politiche. La conquista da parte dell'Alleanza ha portato a un ordinamento maggiormente democratico, dove ogni cittadino sopra i diciotto anni ha diritto di voto. L'affluenza alle urne è tuttavia stata, fino ad ora, assolutamente irrilevante, non raggiungendo neanche il 7% della popolazione.

 La maggior parte delle leggi emanate dal governo riguardano i prezzi di importazione e di esportazione, prezzi doganali e affini. Inoltre considerata la povertà dalla maggioranza della popolazione mondiale, le terre del pianeta appartengono al pianeta e soltanto al pianeta. Questo da a tutti la possibilità di sfruttare qualunque terreno liberamente per cacciare o pescare. Ciò nono esclude tuttavia che questa o quella tribù si arroghi l’esclusività della caccia su determinate porzioni di terre.


Popolazione e discendenze

Come già detto, a nord dell’equatore la presenza di foreste è nettamente maggiore rispetto a sud dell’equatore. La popolazione quindi si è specializzata nei secoli a cacciare a nord, e a pescare a sud. La differenza è presente anche nelle tradizioni e nelle costruzioni: dai semplici capanni di legno, a costruzioni più articolate di pietra, a palafitte fatte anche col fango e per finire in costruzioni interamente fatte di ghiaccio. Le popolazioni a nord presentano lineamenti tipici alle vecchie popolazioni scandinave, così come a Flame e Winter è più facile incontrare etnie tipiche delle popolazioni dell’Irlanda. Scendendo a sud invece le popolazioni tornano a lineamenti più europei, come le vecchie popolazioni tedesche, belghe o danesi, perfino britanniche. Discendenze Inuit sono presenti un po’ su tutto il pianeta, anche se a livello minore. Gli accenti, gli slang ed i dialetti, sono fortemente influenzati dalle parlate che erano tipiche di quelle popolazioni. Nonostante si parli ufficialmente l’inglese, è raro non sentir parlare un Saint sul suo pianeta con la propria lingua. Tra nord e sud, in seguito alla guerra civile, c’è disprezzo ed inimicizia. Le popolazioni a settentrione di Flame vengono chiamate Hjorleifr, mentre quelli a meridione Eldgrimr.



Storia

Ad Hans Van Leeuwen, noto per la raccolta dei miti e delle leggende dei popoli vichinghi e norreni della Terra-che-Fu, viene attribuita la prima storia di Saint Andrew. Un lavoro che lui stesso definì ancora incompleto data la scarsa esistenza di testimonianze scritte e la poca affidabilità delle fonti orali. Lo storico ultracentenario ha raccolto nella sua opera “Freddo come il Saint” tutto il suo lavoro fatto fino ad oggi, compresa la storia del pianeta dalla fondazione ai tempi correnti.

Quasi tutte le fonti sembrano d’accordo nell'affermare che la colonizzazione del Saint avvenne successivamente alla prima colonizzazione e a seguito della colonizzazione di Meili.

L’eccesso di immigrazione nel pianeta costringe i ricchi imprenditori a cercare altri pianeti dove stabilire nuovi impianti produttivi e spostare l’eccesso di manodopera. Nel 2130 viene individuato un pianeta piccolo e periferico, ricoperto da un duro strato di permafrost. Si comincia a credere che sotto la spessa superficie gelida siano nascoste materie prime rare e preziose. Le prime ricerche tuttavia sono inconcludenti. Nonostante ciò, i colonizzatori del Core valutano che un processo di terraformazione sarebbe in grado di rendere i lavori più agevoli, permettendo così l'insediamento dei primi pionieri. Il terraforming di St. Andrew viene ultimato nel 2170, seppur con risultati non ottimali: l’aria è respirabile, ma le condizioni climatiche non migliorano.

Nel 2200 Flame, l’unica città costruita per le rilevazioni minerarie, viene abbandonata dai corer. C’è chi dice per via delle condizioni atmosferiche, chi sostiene che migrarono di nuovo verso il sistema Centrale dopo una rivolta dei lavoratori degli impianti minerari. C’è persino chi afferma che sul pianeta ci sia stata qualche incursione da parte dei Marauders. Chi rimane sul pianeta vi si adatta lentamente: da Flame partono verso nord o verso sud, cominciandosi a sparpagliare per il continente ancora inesplorato. Molti invece restano nella capitale, dando vita a un fiorente commercio.

Nel 2300 la gente del nord fonda Winter e mesi dopo si dichiarano indipendenti dal Governo di Flame. Scoppia una sanguinosa guerra civile sia per mare che per terra; ma le armi sono archi e frecce, sciabole e accette. Dopo una guerra logorante che, tra interruzioni, armistizi violati e riprese belliche dura in tutto mezzo secolo, Flame mette fine alla guerra: un carico di fucili con i quali arma un piccolo plotone di uomini è sufficiente a far prevalere la fazione. Nel 2350 la guerra termina ai piedi delle Steep Mountains con la vittoria schiacciante dei popoli del sud. Sconfitti "slealmente" con armi da fuoco, i guerrieri del nord in segno di spregio buttano le loro asce nelle acque del fiume Steep (da quel giorno rinominato Steel) e le conficcano nei tronchi degli alberi. Molti scelgono di arroccarsi sul Monte Agnar, altri di riempire la Wolf Valley, ai piedi delle Giants Mountains. 

Eagle Walk
Winter sceglie di collaborare con Flame al miglioramento del pianeta. Il Governo di Flame decide di aprirsi e modificare le gerarchie dei consiglieri, semplificandola alla struttura moderna, ed emana inoltre la Prima Legge secondo la quale nessun Saint può vietare ad un suo conterraneo lo sfruttamento dei terreni di Saint Andrew per il proprio sostentamento. Pochi villaggi a settentrione riconoscono l’autorità di Flame. Tuttavia, a parte scaramucce tra alcuni villaggi particolarmente bellicosi, l'ascia di guerra viene sepolta.

Nel 2506 con lo scoppio della Guerra, Saint Andrew si schiera apertamente con le forze indipendentiste rifornendo costantemente il fronte Polaris di uomini. Il Pianeta non viene mai direttamente attaccato fino al 2510, quando l'Alleanza non invade gli snodi più rilevanti del pianeta e assedia la capitale esigendone la resa. La popolazione locale combatte strenuamente e coraggiosamente, unita contro l’estraneo nonostante le divergenze locali. L'esercito locale viene sconfitto a Black Fen ed a Cold Water, ma riesce a decimare gran parte delle truppe nemiche durante il passaggio attraverso l'Eagle Walk e successivamente a Wolfwall (aiutati dal rigidissimo clima a cui l'Esercito Alleato non è preparato). Cadute le principali cittadine del pianeta, con Flame stremata da un lungo assedio che impedisce l'arrivo di rifornimenti, St. Andrew si arrende dopo la lunga resistenza durata tutto l’inverno.

Ad oggi, nonostante le leggi vigenti dell’Alleanza, il dominio centrale è sentito ancora più lontano del dominio di Flame. Nascite, decessi, matrimoni seguono i riti più disparati ed è estremamente raro che qualche officiante riporti in qualche registro i dati. St. Andrew è uno dei pianeti con il minor numero di registrazioni di IdN.