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domenica 19 gennaio 2014

Polaris War

[off - Tutti gli eventi narrati di seguito sono frutto dell'intensa attività di coloro che, come giocatori o narratori, hanno giocato su Ballad of Serenity fra l'estate e l'inverno del 2013]


La Guerra di Polaris è il secondo episodio bellico su vasta scala fra le forze dell'Alleanza e le forze dell'Indipendenza ed ha inizio il 30 Settembre del 2515, a quattro anni di distanza dalla fine della grande guerra che ha modificato, forse per sempre, lo scacchiere politico ed economico del 'verse.

È il 14 Luglio 2515 quando tutti i pianeti del sistema Polaris, ad eccezione di Boyd's Moon e Phoenix, proclamano la loro indipendenza nei confronti del governo alleato, dando vita ad una nuova entità politica: la Confederazione di Polaris.
Le trattative per una soluzione pacifica e condivisa durano mesi e coinvolgono tanto i governatori dei pianeti confederati quanto i più alti esponenti politici delle istituzioni alleate: ma nel volgere di qualche mese diventa chiaro che le forze in campo non sono intenzionate ad accettare compromessi, ed il 30 Settembre dello stesso anno, Sarah Shepard, Presidente dell'Alleanza, dichiara guerra alla Confederazione, bollando le risoluzioni dei pianeti coinvolti come dei tentativi eversivi contro l'ordine costituito.

Sin da subito, la morsa alleata si stringe attorno a Polaris: Bullfinch, Saint Andrew e Richleaf diventano i principali terreni di scontro fra alleati e confederati.
Ed è proprio sopra i cieli di Bullfinch che i due schieramenti si affrontano per la prima volta: il 1° Ottobre del 2515 l'esercito dell'Alleanza, sotto la guida del generale Aaron Lee, e quello della Confederazione, comandato dall'Ammiraglio Renshaw, si affrontano in una prima battaglia spaziale  che si conclude con una vittoria per le bluejacks: le truppe di Lee riescono a sbarcare sul pianeta, occupandone l'emisfero meridionale. 
La battaglia, in cui l'Ammiraglio Renshaw viene dato erroneamente per morto in seguito all'esplosione della sua corazzata, la Quicksilver, prende il nome di “7-2-0”, dalle coordinate presso cui ha avuto inizio. In seguito a questo episodio, gli Alleati riescono a formare un “corridoio” aereo di sbarco, mantenuto in vita fino alla fine del conflitto. 

Mentre l'Ottava Flotta dell'Alleanza sciama su Bullfinch, la Terza e la Quarta Flotta mettono in atto la stessa strategia su St. Andrew: sul finire di Ottobre, le forze alleate riescono a violare la resistenza aerea indipendentista e mettere piede anche sul più inospitale pianeta dell'Outer-Rim.
Benché i cieli di Richleaf siano presi d'assalto, il pianeta riesce ad impedire lo sbarco delle forze di terra alleate.

Su Bullfinch, il conflitto prende le mosse di una guerra di trincea: la linea di demarcazione fra le due potenze in gioco è il fiume Morgan, che attraversa una fitta foresta pluviale che si estende per chilometri, e molti giorni di cammino, sia dalla sponda settentrionale (dove si attestano le forze confederate), sia dalla sponda meridionale (dove si attestano le forze alleate): è nell'umida giungla di Bullfinch che avviene la maggior parte degli scontri; nessuno di questi, tuttavia, risulta decisivo, benché le perdite siano ingenti per entrambi gli schieramenti.

Saint Andrew oppone una strenua resistenza contro la presenza alleata: la popolazione locale, guidata dal vicegovernatore Ben Kunuk, che ben presto assurge ad indiscusso leader militare del pianeta, dà fiera battaglia contro gli invasori, arrivando a respingerli e a liberare la superficie di St. Andrew; le truppe del vicegovernatore Kunuk diventano presto note col nome di Nanok-Quanik, che nel dialetto locale significa Orsi Bianchi nella Neve.  

Come se non bastasse, su Greenfield e Bullfinch, entrambi pianeti granaio tanto per l'Alleanza che per la Confederazione, un parassita prodotto in laboratorio, nominato Aelia, comincia a divorare i raccolti, devastando le piantagioni e riducendo entrambi i pianeti alla fame: i due schieramenti si trovano a dover combattere, oltre che con i rispettivi nemici, con gli stenti ed i morsi della fame. Nell'emisfero meridionale di Bullfinch, l'Alleanza sequestra tonnellate di cibo dai ranch locali; la fame e la guerra spingono migliaia di famiglie sul lastrico, costringendole ad abbandonare il proprio pianeta natale e ad andare a cercar fortuna in qualche altro pezzo di 'Verse. 
Ed è proprio per questo che la Confederazione organizza un'operazione ai danni di Greenfield, che subisce una breve ma violenta occupazione: l'esercito dei Browncoats saccheggia e depreda tutti i granai del pianeta, rubando derrate alimentari, capi di bestiame e farmaci.
La popolazione di Greenfield, già provata dalla distruzione dei raccolti causata dal misterioso parassita, si ritrova alla fame: anche i ranch più grossi, fra cui il Black Oak Ranch di Mason, si trovano in terribili ristrettezze economiche, e cominciano a licenziare i propri dipendenti: molti abitanti di Greenfield sono costretti a vendersi come schiavi pur di non morire di fame.

Sono le prime settimane di Dicembre a segnare una svolta decisiva nella guerra – una svolta che sorride nettamente alle truppe alleate. 
Sfruttando dei tunnel trovati proprio nel cuore della giungla, l'Alleanza riesce ad attraversare il fiume Morgan, fino a quel momento invalicabile confine fra gli eserciti, e passare alle spalle delle linee nemiche, in una brillante azione di tattica militare che conduce alla ritirata delle truppe confederate nella giungla. È il 10 Dicembre 2515.
Nello stesso frangente, il generale Aaron Lee sferra un'offensiva aerea che sbaraglia la flotta confederata, conquistando anche il controllo dei cieli: il pianeta viene bombardato a tappeto.
È, per la Confederazione di Polaris, una giornata di disfatta: la battaglia del Morgan River è per la Guerra di Polaris quello che Serenity Valley è stata per la prima grande guerra.

Nelle giornate successive, quel che resta delle truppe della Confederazione si asserraglia a Timisoara, capitale del pianeta ed ultimo baluardo della resistenza. Ma nell'arco di pochi giorni, gli eventi volgono in peggio per gli indipendentisti: Eric Rose, il più alto ufficiale in carica delle truppe di terra, nonché leader politico e militare di Bullfinch, muore in seguito alle ferite riportare il 10 Dicembre. 
Le truppe della Confederazione si trovano accerchiate e prive di guida: l'Ammiraglio Renshaw ordina la ritirata e Bullfinch, piegato, viene abbandonato al dominio dell'esercito alleato. Gli indipendentisti sono di nuovo in rotta.

Operazioni analoghe si sono svolte su Richleaf: qui, l'Alleanza, capitanata dal generale Grayson, riesce finalmente a mettere piede sul pianeta, e conquistarlo. Maracay, la capitale, si arrende.

Quello che resta dell'esercito della Confederazione vola verso Safeport: il pianeta, infatti, è un porto sicuro nascosto da una nebulosa difficile da raggiungere. Ed è qui che le forze indipendentiste cominciano, ancora una volta, a coagularsi.

L'esperienza della Confederazione di Polaris si chiude ufficialmente il 17 Dicembre 2515: i governatori di Bullfinch, Richleaf, Shijie, Tauron e Victory proclamano una resa incondizionata.

Non così, tuttavia, Safeport e Saint Andrew...

domenica 11 dicembre 2011

The Ghost of Tom Joad




Men walkin' 'long the railroad tracks

Gli uomini camminano lungo i binari della ferrovia

Goin' someplace there's no goin' back
andando in luoghi dai quali non si torna indietro.

Navy spaceships comin' up over the bridge
Navi della marina arrivano fin sopra il ponte

Hot soup on a campfire under the bridge
Zuppa riscaldata al fuoco da campo sotto il ponte

Shelter line stretchin' 'round the corner
La fila per un rifugio arriva sin dietro l'angolo

Welcome to the new world order
Benvenuti nel nuovo ordine del mondo

Families sleepin' in their sheds in the southwest
Famiglie stanno dormendo nei loro capanni nel Sudovest

No home no job no peace no rest
Senza casa, senza lavoro, senza pace, senza riposo.

The pathway is alive tonight
Il sentiero è vivo stasera

But nobody's kiddin' nobody about where it goes
ma nessuno si prende in giro riguardo a dove porti.

I'm sittin' down here in the campfire light
Siedo alla luce del falò

Searchin' for the ghost of Tom Joad
cercando il fantasma di Tom Joad.

He pulls a prayer book out of his sleeping bag
lui tira fuori un libro di preghiere dal suo sacco a pelo,

Preacher lights up a butt and takes a drag
il predicatore si accende una sigaretta e fa un tiro

Waitin' for when the last shall be first and the first shall be last
aspettando il momento in cui gli ultimi saranno i primi ed i primi saranno gli ultimi.

In a cardboard box 'neath the underpass
dentro una scatola di cartone vicino al sottopassaggio,

Got a one-way ticket to the promised land
ha un biglietto di sola andata per la terra promessa.

You got a hole in your belly and gun in your hand
Tu hai un buco nello stomaco ed una pistola in mano,

Sleepin' on a pillow of solid rock
dormi su un cuscino di pietra dura,

Bathin' in the city aqueduct
e ti lavi negli acquedotti della città.

Now Tom said mom, wherever there's a man beatin' a guy
"Madre, ovunque ci sia un uomo che picchia un ragazzo" -Disse Tom

Wherever a hungry newborn baby cries
"Ovunque un neonato pianga,

Where there's a fight against the blood and hatred in the air
dove ci sono guerre di sangue ed odio nell'aria,

Look for me mom I'll be there
guarda lì, madre, perchè è dove io sarò.

Wherever there's somebody fightin' for a place to stand
Ovunque ci sia qualcuno che combatta per un posto dove vivere,

Or a decent job or a helpin' hand
o un lavoro dignitoso o un aiuto,

Wherever somebody's strugglin' to be free
ovunque qualcuno lotti per essere libero,

Look in their eyes mom you'll see me.
guarda nei loro occhi, madre, è lì che mi vedrai."

[Il fantasma di Tom Joad, ballata conosciuta già nella Terra-che-fu, è rimasta nei secoli l'emblema del ripetersi ciclico degli eventi dell'umanità. Si tratta di un fantasma che è poi lo stesso di chi, non volendo accettare il compromesso dello sfruttamento da chi ha i mezzi per la sottomissione, si ribella al proprio destino imposto e nel nome di Tom Joad -appunto- si attacca alla propria liberta con le unghie e coi denti, pena l'emarginazione, la povertà ed una vita vissuta da eterno bandito.

E' una canzone che nel tempo è diventato uno degli emblemi della ribellione, specialmente sul pianeta Tauron. Una melodia che viene strimpellata nell'intimità dei focolari domestici mentre uomini segnati dalla vita e dalla guerra indirizzano moniti ed un principio essenziale dell'esistenza ai loro figli, nei saloon più infimi od attorno ai fuochi degli accampamenti. I soldati tauroniani usavano (ed usano) cantare durante le giornate infinite di trincea, per nutrire l'animo di quella motivazione che forse potrebbe andare persa nel fragore dei proiettili che si incrociano.]

[Contributo di: Hyuri]

domenica 4 dicembre 2011

Attraverso Città del Ponte




Da suo padre, verdi terre aveva ereditato,
il vecchio era morto, buttato in un fosso,
con un cappotto marrone addosso,
e adesso il figlio era indebitato.
Il verde non bastava a renderle fertili
e le bombe non aiutarono i commerci.
Grandi, belle, verdi terre,
non possono resistere alle guerre.
Grandi, belle, verdi terre,
non possono resistere alle guerre.

Così George prese il cavallo,
a testa bassa, galoppando.
Con le vacche dello sceriffo si sarebbe salvato,
vendendole, di nascosto, al mercato.
Non poteva sapere che l’avrebbero beccato, oh!
Non poteva sapere che l’avrebbero beccato.

Era la prima volta.
La prima volta che George si era messo a rubare.
Era l’ultima volta.
L’ultima volta che George si era messo a cavalcare.
Da quel momento, oh!
Da quel momento avrebbe potuto solo penzolare.
Gli lasceranno i vestiti addosso.
Quando lo appenderanno per il collo, oh!
Gli lasceranno i vestiti addosso,
come al padre lasciarono il cappotto.

Grandi, belli, forti eroi,
non valete più di un paio di buoi.
Grandi, beli, forti eroi,
non valete più di un paio di buoi.

Quando lo condussero alla morte,
George urlò che li avrebbe aspettati alle porte.
Dall’alto del paradiso, li avrebbe visti bruciare.
Da un’Alleanza più nobile, si sarebbero fatti giudicare.
Lo sceriffo pianse lacrime amare.
La giovane Liz si mise a singhiozzare,
tra un mese si sarebbero dovuti sposare.
Nessuno, in realtà, lo voleva ammazzare,
ma l’ergastolo non arriva, dove l’Alleanza non vuole arrivare.

Ah, ma gli lasciarono i vestiti addosso,
quando lo appesero per il collo.
Gli lasciarono i vestiti addosso,
come al padre lasciarono il cappotto.
Un onore che non viene riservato, alla gente bifolca,
restare vestiti, appesi alla forca.

Si dice che il suo cavallo si mise a strillare,
che impazzì, quando George iniziò a penzolare.
E non lo poteva sapere, non lo poteva immaginare,
l’avevano legato nella stalla. Tenuto lontano dalla scena,
eppure si era imbizzarrito, dovettero rompergli la schiena.
Grande, bel cavallo bianco,
il tuo grido non ti ridarà il tuo compagno.
Grande, bel cavallo bianco,
il tuo grido non ti ridarà il tuo compagno.

Gli lasceranno i vestiti addosso.
Quando lo appenderanno per il collo, oh!
Gli lasceranno i vestiti addosso,
come al padre lasciarono il cappotto.
Come il padre gli lasciò le terre,
grandi, belle, verdi terre,
non possono resistere alla guerre.

Grandi belle, verdi praterie,
ascoltate le nostre litanie.
Le storie di grandi e forti eroi,
che morirono per un paio di buoi, oh!
Un paio di buoi.
Un paio di buoi.

Ancora adesso, se vai a Città del Ponte
e attraversi, con la nebbia, il cimitero,
quando il sole è sceso oltre il monte,
potresti vedere un bianco destriero.
La schiena rotta, le gambe spezzate,
avvolto nell’ombra delle statue alate,
è lì. A strillare per il suo compagno,
il grande, bel cavallo bianco.

Ah, ma gli lasciarono i vestiti addosso,
quando lo appesero per il collo.
Gli lasciarono i vestiti addosso,
come al padre lasciarono il cappotto.
Un onore che non viene riservato, alla gente bifolca,
restare vestiti, appesi alla forca.




[Ballata popolare di Tauron]

[Contributo di: Douglas]

sabato 3 dicembre 2011

Preghiera degli Assopiti


E prego per i miei fratelli il Dio di chi si perde,
prego che le stelle possano condurli con sicurezza nell’angolo di cielo più lontano.
Prego che gli affaticati trovino conforto sulle vie d’argento delle fate,
prego che la musica invii il suo angelo bianco nelle finestre della loro anima.
E prego. Prego che qualcuno sia con loro questa sera, come vorrei esserci io.
E prego, prego che qualcuno li culli attraverso le fiamme che bruciano la vita.

[preghiera tradizionale del Sud di Tauron,
ha conosciuto triste fama dopo la sconfitta del Fronte Indipendentista]

[contributo di: Douglas]