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venerdì 23 gennaio 2015

New Melbourne


Geografia

New Melbourne è per dimensioni, dopo Richeaf, il secondo pianeta più grande del sistema Polaris ed il pianeta con la maggior percentuale di superficie marina nel 'Verse, dopo Whitmon. Le terre emerse formano due continenti su cui si concentrano le città più grandi, seppure gli ampi oceani siano costellati di isole di svariate dimensioni che ospitano insediamenti non urbani. La capitale Trinidad si trova nell'emisfero australe ed è, con tre milioni di abitanti, la città maggiormente popolata. Seguono per importanza Nueva Tijuana, un esteso agglomerato urbano caratterizzato dal più alto tasso di criminalità ed omicidi del pianeta, e Mayaguana.  

Il pianeta è incredibilmente ricco di acqua, che era in parte già presente in forma solida ancor prima del terraforming, seppure per ragioni ignote. Il pianeta si prestava quindi perfettamente a creare un complesso ecosistema marino, l'unico che avrebbe conservato la totalità delle specie subacquee salvate dalla Terra-che-fu durante l'esodo delle Arche. Le temperature sono generalmente miti, influenzate dal normale alternarsi di due stagioni nella zona equatoriale e quattro stagioni a nord ed a sud dei tropici. Il terreno è scarsamente coperto da rilievi, la catena montuosa più significativa, la Sierra Sacramento, supera appena i 2000 metri. Le dorsali oceaniche, invece, sono molto pronunciate ed estese essendo New Melbourne un pianeta con un'elevata attività vulcanica e sismica.



Economia

L'unico centro industriale del pianeta è Mayaguana, ma la sua capacità è assolutamente inadeguata al pianeta. La produzione di New Melbourne in qualsiasi frangente non riesce a sopperire al bisogno della popolazione, motivo per cui il pianeta fa affidamento all'importazione per quasi tutti i beni di prima e seconda necessità. Le materie acquistate provengono dai pianeti attigui del sistema Polaris e sono per lo più di bassa qualità, per ammortizzare i costi dell'importazione. Beni di lusso come macchine e strumenti tecnologici sono quasi sempre arretrati, frutto di un perenne ed estenuante ciclo di riparazioni. Questa particolarità dà a New Melbourne un aspetto unico, come se le città fossero rimaste isolate dal resto del 'Verse per decenni. Sul pianeta l'arrangiarsi si è fatto arte ed è diventato uso comune dire che "per fare una cosa bene bisogna prima farla male"

Solo il settore ittico è veramente produttivo ed è motore trainante dell'economia del pianeta. Le maggiori città si sono sviluppate per questo motivo in zone costiere ed i mezzi di trasporto marittimi primeggiano rispetto a qualsiasi spostamento via terra o via aria. Il lavoro da pescatore non è privo di rischi e, al pari con molte malattie, la scomparsa in mare è anche la più diffusa ragione di decesso nella popolazione non benestante. "El mar da, el mar quita", il mare dà, il mare prende. 

Recentemente sono stati trovati nei fondali marini dei giacimenti minerari provenienti dalla solidificazione dei minerali racchiusi nel mantello terrestre, che raggiungono le acque fredde dell'oceano attraverso delle ciminiere, i cosiddetti "black smokers". Lo sfruttamento di questi giacimenti potrebbe aprire un nuovo settore economico nel pianeta, a vantaggio quasi esclusivo della classe dirigente.


Società

La cultura di New Melbourne è, come in molte altre parti del Rim, fortemente maschilista ed i ruoli da rispettare all'interno della famiglia sono nettamente marcati. L'isola di Llemanjá, dove si è stabilita una solida cultura matriarcale, costituisce un'eccezione a questa regola. Il cristianesimo cattolico è la religione più diffusa e lo spagnolo la lingua più parlata. Il pianeta è etnicamente molto ricco, avendo una leggera predominanza di abitanti di origini latine, cui seguono neri, bianchi ed orientali in rapporti equilibrati.

A causa della particolare situazione economica di New Melbourne la maggioranza della popolazione vive ufficialmente sotto la soglia della povertà. Il governo è sordo ai bisogni dei cittadini ed attento a soddisfare solo gli interessi dell'1% più benestante. Nonostante questo il popolo di New Melbourne è naturalmente ottimista, edonista e di semplici bisogni. La tendenza ad arrangiarsi ed il bisogno di adattarsi alla difficoltà economica hanno portato gli abitanti a trovare sempre modi originali di guadagnare il pane, "lavorando senza lavorare", tanto da essere spesso accusati di semplice pigrizia. Questa naturale furbizia si trasforma fin troppo facilmente in criminalità nelle città più grandi. In particolare a Nueva Tijuana i cartelli della droga mietono quotidianamente vittime anche nella popolazione non coinvolta nelle guerre tra bande ed il tasso di omicidi è comparabile con quello di Sunset Tower e Maracay, seppure la città abbia un numero significativamente minore di abitanti. 



Storia

Il processo di adattamento del pianeta è stato uno dei più lunghi nella storia della Nuova Colonizzazione, durato più di trent'anni tra il 2252 ed il 2284. Fu sovvenzionato e portato a termine dalla Archaea, allora senza dubbio la più importante azienda del Core in campo scientifico, con l'intento secondario di avere un pianeta che fosse un enorme laboratorio di ricerca di biologia marina. Alcuni sostennero addirittura che la Archaea volesse ricreare in modo accelerato il processo di evoluzione dai batteri agli organismi complessi, ma queste ipotesi rimasero sempre tali. Ciò che rimane adesso, tuttavia, è la presenza di grandi cetacei e migliaia di specie marine completamente estinte nel resto del 'Verse: insieme a Whitmon, New Melbourne è l'unico pianeta in cui è possibile osservare in libertà specie come orche, balene, grandi squali e delfini.

La recente storia di New Melbourne è stata macchiata da un lungo ed estenuante conflitto con Safeport, conclusosi per necessità all'inizio della Grande Guerra. Nel 2476 Safeport impose un arbitrario e spropositato aumento dei prezzi sui beni di esportazione prodotti dalle sue fabbriche, beni su cui New Melbourne faceva affidamento per quasi il 40% del suo bisogno globale. Quando le (brevi) trattative diplomatiche fallirono, iniziò una sanguinosa guerra tra i due pianeti. L'inferiorità bellica di New Melbourne era evidente, ma i cruiser del pianeta azzurro continuarono a ribattere con brevi e rapide incursioni punitive contro l'esercito nemico. Sette anni dopo l'inizio del conflitto fu firmato tra i due governi un armistizio che dichiarava Safeport vincitore, ma le tensioni tra i due pianeti non cessarono e furono portati a termine diversi attacchi terroristici e bombardamenti sulla superficie dei reciproci pianeti per un altro ventennio. Quando, nel 2504, l'attenzione e l'astio del Rim si focalizzò contro l'Unione, Safeport e New Melbourne diedero l'ordine di cessare il fuoco per combattere su un fronte unito. La Grande Guerra ebbe l'effetto di appianare le differenze tra i due popoli, sebbene la tensione tra i due reciproci governi sia ancora presente, soprattutto dopo la decisione di New Melbourne di non unirsi alla Confederazione di Polaris.



mercoledì 23 aprile 2014

Holocinema


L’Holocinema è un'arte performativa particolarmente diffusa nei Core World e in misura minore anche nei pianeti Border, caratterizzata da uno spettacolo proposto al pubblico sotto la forma di un film, veicolata da un supporto (nastro a banda magnetica e o contenuti digitali) che viene registrato e letto da un meccanismo continuo ed intermittente, attraverso una registrazione e una lettura continua di dati informatici che crea l'illusione ottica di un immagine in movimento e in tre dimensioni.

La maggioranza degli Holocinema si presentano come ampie camere dalla forma circolare, nelle quali è posizionato al centro il proiettore holografico che permette la visione del film a 360°, realizzabile solo con particolari strumentazioni di ripresa nello specifico, ma che consente allo spettatore di visualizzare l’opera stessa come se fosse all’interno dell'azione.

La divulgazione al pubblico di tale spettacolo registrato si differenzia perciò da tutte le altre forme di arti performative.

I film dei pianeti principali del sistema Centrale, che si propongono di rappresentare specifiche società del ‘Verse, alcune volte non ne riflettono perfettamente la realtà attuale, poiché la loro diffusione è praticamente totale nel Core, le storie che vengono raccontate sono basate il più delle volte sui grandi sentimenti a beneficio di tutta l'umanità.

Da New London a Horyzon le variazioni sul tema sono rare, si tratta perlopiù di commedie e film colossal dedicati al grande pubblico, le cui trame si snodano su una manciata di principi morali che rispecchiano quelli della cultura corer: diversità, multiculturalismo, fede nei confronti dello Stato, giustizia, libertà, individualismo e uguaglianza.

Berishan invece è noto per gli holofilm d’autore. Sovente viene ripreso il tema della guerra in molti dei suoi drammi più importanti, fra i quali spicca il titolo “Dreaming Afghana”, un elaborato costrutto del registra Jason Arthur Miles diventato ben presto un must per le scenografie dai colori intensi insieme alle interpretazioni struggenti e toccanti dei più famosi attori di Berishan, riguardante il bombardamento del pianeta da parte delle flotte Indipendentiste.

Xinhion è la patria invece dell’holocinema “documentario storico” forte di un orientamento culturale più “asiatico”, privo di fronzoli e più ricco riflessioni filosofiche, dove il ruolo dei singoli soggetti che calcano la scena è specificatamente improntato sul rappresentare una simbologia ben chiara nella società. Tra gli holofilm più conosciuti vi sono “Dà Hóng Dēnglóng Gāogāo Guà” tradotto letteralmente in “Appendete in alto la grande lanterna rossa” uno dei rari film romanzati incentrati sulla travagliata vita di una concubina; “Guan yin qiūlíng” ovvero “Le colline di Buddha” un approfondimento sulle radici religiose di Xinhion, e il meno noto prodotto esclusivamente in lingua cinese “Zhànshì” (letteralmente, Guerriero) le vicende in stile rigorosamente “fantastico” del passato di un guerriero cinese della Terra-che-Fu.

Il moltiplicarsi delle sale holocinematografiche, è diventata secondaria rispetto al livello commerciale; le vendite dei diritti di diffusione sui canali delle Holovisioni sono innumerevoli e la loro messa a disposizione nei diversi formati domestici sono diventati le principali fonti di entrate per il cinema, con risorse che si sono rivelate colossali; spesso proprio gli spettacoli di Corona si concentrano sul lancio di vere e proprie Soap Opere da Holovisione, si tratta perlopiù di Film “Pilota” scelti appositamente per mettere in risalto nuove stelle nel panorama holovisivo.

Nelle poche sale adibite alla proiezione fuori dal sistema Centrale, situate per lo più nel sistema Dorado e in pochi pianeti del sistema Columba, vengono mandati in visione filmati di stampo assai più vario e di qualità molto più infima, sia dal punto di vista narrativo che dal punto di vista della diffusione: le poche sale del border, infatti, somigliano molto di più alle antiche sale cinematografiche della Terra-che-fu, e così la loro tecnologia.

Differente invece è il rapporto del regime Korolevita con i filmati che vengono trasmessi nelle gigantesche sale della capitale e delle maggiori città. Esse vengono esclusivamente adibite a cruda e inflessibile propaganda, l’holocinema in questo caso dai temi “leggeri” è messo da parte per favorire la corrente artistica del realismo socialista. Uno dei capolavori della holocinematografia di Koroleva è certamente “Non lasciate indietro il Compagno Stanislavska” del regista e giornalista Joseph Dimitri Goebbelsky.

Richleaf è uno dei pochi pianeti del sistema Polaris ad avere strutture simili ad Holocinema, forse non perfettamente definite nelle immagini come quelle del Core, viene bilanciato dal vasto quantitativo di titoli e opere varie. Principalmente nel centro di Maracay si intrecciano le trame tipiche delle telenovelas ispaniche, alcune incentrate soprattutto sulla sensualità delle attrici protagoniste e sulle loro passionali storie d’amore, mentre i film più impegnati riguardano la dura vita nelle baraccopoli e la costante lotta per la sopravvivenza, molto edulcorati per i pianeti esterni a Richleaf e che difficilmente riescono ad uscirne in copie non usurate. 

L’acclamata attrice Nina Gomez, che interpreta Maria Consuelo De Fuentes in “La Loba”, è una delle persone di maggior successo sfuggite alla povertà di Las Rosas, dove si dice abbia aperto un centro d’accoglienza per i tossici che cercano di uscire dai giri della mala legati allo spaccio.


Holofilmografia


- New London - 

Tutti Pazzi per Menny (2515) 

Trama:
Stuart, ormai trentenne, è ancora innamorato di Menny, la compagna di liceo a Manhattan, che nel 2502 l'aveva scelto come accompagnatore al ballo di fine anno. Tuttavia la sera del ballo a causa di un imbarazzante incidente con la cerniera dei pantaloni, Stuart finì la serata in ospedale e non ebbe mai più modo di vedere la bella Menny.
Tredici anni dopo, Stuart su consiglio del suo migliore amico Duke, ingaggia quindi un investigatore, l'inaffidabile Sam Heavy, che ritrova Menny in un piccolo bar nella periferia di New Washington, ma, essendosi innamorato a sua volta della giovane, contatta Stuart rifilandogli menzogne per tentare di fargliela dimenticare. Contemporaneamente Heavy fa di tutto per conquistare il cuore di Menny, compreso mentirle, tradirla e drogare il cane della sua amica Maggie. Tuttavia viene scoperto da Tuc, amico architetto di Menny, in realtà rivelatosi anche lui un impostore che sta tentando il tutto per tutto pur di conquistare il suo amore.
Alla fine, rimasto l'unico pretendente, Stuart sembra essere riuscito a conquistare Menny, finché una lettera anonima rivela alla ragazza il vero legame fra Stuart ed Heavy. Mentre Stuart si confronta con Heavy e Tuc, Menny viene approcciata da Duke, che alla fine si scopre essere un suo ex fidanzato ancora innamorato di lei. Nonostante tutti gli imprevisti ed il sopraggiungere di un nuovo e inaspettato pretendente di Menny, ma la ragazza sceglierà di stare con Stuart.

Regia di: Bob Farway
Cast:
Menny Sullivan: Savannah Diaz
Stuart Bronson: Ben Stroehmann
Sam Heavy: Matt Dickon
Duke: Charlie Tambor
Tuc: Richard Stabler


Agente 111 (2516) 

Trama:
Il film si apre con una spettacolare scenografia di Goldera, dove Ben Fond l’Agente segreto di New London nome in codice “111”, si trova per interrompere il traffico di armi e conflict diamonds di Tai-Chun Heart, figlio del generale Alleato traditore, Chin-Zu Heart. Dopo essere stato smascherato durante il suo tentativo di infiltrazione nel bunker - celato sottoterra nel cuore della foresta - viene imprigionato e, passato oltre un anno di tortura e detenzione viene liberato; purtroppo, però, viene immediatamente sospeso dal servizio in quanto i suoi superiori ritengono che egli sia stato indotto, mediante sevizie o droghe, a rivelare al nemico notizie riservate. Dopo essere riuscito ad evadere dalla base Alleata, passa da Goldera a Richleaf per poi rientrare a New London alla ricerca del suo vero avversario. Fond incontra sulla sua strada l'agente della BSA Jewel e la collega Mirage Ice, usata in copertura come assistente dell'eccentrico milionario Adam Graves (sotto la cui identità si cela in realtà Tai-Chun Heart, che si era sottoposto a un intervento di chirurgia plastica per cambiare radicalmente il suo aspetto). L'azione si sposta a St. Andrew in un palazzo di ghiaccio fatto costruire da Graves per la presentazione di Icarus: uno specchio parabolico orbitante in grado di scaldare intere aree a qualsiasi latitudine, ma anche di colpire con effetti devastanti concentrando l'energia solare in un pericoloso raggio. Il piano di Graves è quello di annientare le difese di New London permettere alle sue truppe di invadere il pianeta. La resa dei conti avviene su una light cruiser in volo verso New London, sul quale Jewel uccide Mirage Ice (rivelatasi una doppiogiochista al servizio di Graves) e Fond elimina Graves/Tai-Chun Heart facendolo risucchiare dai reattori. I due agenti segreti, infine, si salvano utilizzando un elicottero trovato nella stiva dell'aereo, ormai in fiamme.

Regia di: Chan Sai Twan
Cast:
Ben Fond: Rufus DeJohan
Tai-Chun Heart: Tayler Sai Twan
Jewel: Melissa Flemming
Mirage Ice: Svetlana Pomilova


- Xinhion - 

Appendete in alto la grande lanterna rossa (2484) 

Trama:
Ambientato in una versione di Shijie appena più fantastica della realtà. La giovanissima studentessa universitaria Songlian, dopo la morte prematura del padre, decide di sposare Chen Zuoqin, maturo discendente di una antica dinastia, per contrasti insanabili con la propria matrigna. Lui ha già tre mogli: Yuru, Zhuoyun e Meishan, donne il cui unico scopo è quello di attendere ogni sera che davanti alla loro porta vengano appese delle lanterne rosse. Le lanterne sono una tradizione secolare della famiglia Chen e vengono messe solo davanti casa della moglie in cui marito passerà la notte, ma soprattutto su chi delle concubine potrà disporre di certi privilegi per il giorno in corso e per quello successivo, fino a che le lanterne non si accenderanno di nuovo.

Songlian ben presto si rende conto di cosa in realtà la aspetti tra le mura del palazzo e quanto quel semplice massaggio ai piedi, privilegio per la prescelta, stia divenendo un'ossessione: Zhuoyun, la seconda moglie, nonostante i suoi modi gentili, in realtà la odia, e con la complicità di Yan'er, la domestica di Songlian, trama alle sue spalle ricorrendo a malefici mortali; la stessa Yan'er sogna di essere scelta come concubina e nell'attesa accende le lanterne rosse usandole di nascosto, mentre Meishan, ex-soprano e terza moglie ancora attraente, gelosa delle attenzioni rivolte a Songlian, finge di avere continui per disturbare l'intimità della coppia. 

Dopo un incidente con Zhuoyun in cui per un errore calcolato dalla stessa le taglia parte dell'orecchio, Songlian, per riconquistare le attenzioni di Chen, che la trascura per punirla, finge di essere incinta. Yan'er, pulendo la biancheria di Songlian trova del sangue e scoperto l’inganno, riferisce tutto a Zhuoyun, che attraverso un sospetto di malattia fa visitare Songlian e rivela le bugie della concubina.

Chen indignato fa coprire di nero le lanterne del cortile, segno di umiliazione eterna, e Songlian, per tutta risposta, brucia le lanterne rosse usate da Yan'er nella sua camera, e rivela la vergogna della domestica; questa viene punita con l'inginocchiarsi nella neve per ore, cosa che provocherà la sua morte per polmonite. Songlian per l'accaduto cade in depressione e si ubriaca, rivelando il patto e la tresca di Meishan e medico curante, il dottor Gao, causando così anche il trapasso della terza moglie, che viene impiccata nella camera della morte come altre prima di lei. 

Scoperto l'accaduto e ormai sull'orlo della follia causata da quell'ambiente in cui le concubine vengono depravate dalla competizione tra loro e dalla reclusione seppure dorata, Songlian impazzisce: addobba la casa di Meishan con le lanterne, mette su un suo disco e crea l'illusione di un fantasma nella casa.

Trascorre un anno, e vediamo Songlian vagare in trance nel cortile. 

L'ultima moglie di Chen, una giovanissima ragazza poco più che bambina appena giunta al palazzo chiede chi sia costei: "Era la nostra quarta signora - le viene risposto - è diventata pazza". 

La vita delle concubine continua: la stessa che Songlian non ha potuto sopportare.

Regia: Zhāng Yìtong
Cast:
Songlian: Xue Ma
Chen Zuoqin: Shu Mao Fu
Zhuoyun: Cuifen Cao
Meishan: Jiin Shuyuan
Yan’er: Lin Kong


Le Colline di Buddha (2488) 

Trama:
Nan Feng, una tenace ragazza cameriera in un bar, Ding Bo, allontanato dal padre rimasto vedovo, e Fei Zao, grasso amico dei tempi della scuola, sono tre giovani inseparabili amici che condividono un appartamento al centro della modesta cittadina di Chengdu. 

Quando vengono sfrattati decidono di trasferirsi in un quartiere in una dimenticata periferia di Xinhion, prendono in affitto alcune stanze messe a disposizione dall'agiata signora ben oltre la mezz'età Chang Yueqin, che ha perso recentemente il figlio in un drammatico incidente durante un trasporto merci da Xanto. 

I rapporti tra l'anziana e i tre ragazzi sono inizialmente molto difficili e tribolati, ma con il tempo si trasformano in un nuovo e solido legame di stima e comprensione reciproca. I rapporti si consolidano ancora di più quando i tre giovani l'aiutano a ricostruire un piccolo tempio buddhista in rovina sulla montagna Guan Yin, creando una nuova fonte d’interesse per la piccola periferia e un punto di ritrovo per i pellegrini in viaggio tra le varie mete turistiche e non del pianeta. Tratto da una storia vera.

Cast:
Nan Feng: Fan Bingbing
Ding Bo: Taru Long
Fei Zao: Fang Li
Chang Yuegin: Cuifen Cao


Zhànshì (2500) 

Trama:
Terra-che-fu, ambientazione fantastica. Durante il periodo dei regni combattenti il vecchio e codardo soldato semplice Sho San, dell'esercito del regno di Liang riesce ad evitare ogni battaglia con una sua semplice invenzione, una freccia finta che, tirando una cordicella, si alza dalla corazza e dà l'impressione che sia stato trafitto. Ogni volta si getta a terra e si finge morto fino alla fine dello scontro, ma questa volta, quando si alza, si rende conto di essere l'ultimo soldato rimasto vivo. Girovagando trova un altro ferito: è un generale nemico del regno di Wei. 

Il soldato lo cattura con l'intento di consegnarlo in cambio di una ricompensa: un po' di terra da coltivare e l'esonero dal servizio militare. Il viaggio di ritorno è però disseminato di ogni tipo di ostacolo e di imprevisto. Alla fine, arrivato ormai quasi davanti all'ingresso del suo regno, Sho Sang, ormai diventato amico del giovane generale, libera quest'ultimo. Ma l'epilogo è tragico. Il soldato, arrivato finalmente a casa, si rende conto che il suo regno non esiste più e che l'esercito è stato distrutto, mentre per le strade sfilano gli uomini del nemico conquistatore. Un gruppo di soldati nemici, avvistatolo, gli punta addosso gli archi, intimandogli la resa e di gettare a terra la bandiera di Liang, che il soldato stringe nelle mani (e che ha conservato per tutto il viaggio di ritorno). Ma dopo una vita di vigliaccheria decide per una volta di essere coraggioso e di non prostrarsi di fronte agli invasori. Così viene trafitto a morte dalle frecce nemiche, ma nelle mani regge ancora ben salda la bandiera del suo regno.

Cast:
Soldato Sang: Jack Chan
Generale Zu: Leehom Wang


- Berishan - 

Dreaming Afghana (2512) 

Trama:
Roger e Denis sono due grandi amici che sin da piccoli sognano di diventare piloti. Con la decisione dell’Alleanza nel 2506 di unificare i pianeti scoppia la “Grande Guerra” e il loro sogno si avvera: qualche anno dopo vengono arruolati nell'aviazione dell’Alleanza, in pianta stabile a Berishan.

All'arruolamento Roger, romantico ed espansivo, s'innamora perdutamente dell'infermiera Evelyn. I due, dopo qualche settimana, s'incontrano ad Afghana con i loro rispettivi amici per trascorrere una serata in allegria. Qui Roger comunica ad Evelyn che la mattina seguente partirà volontario per la guerra in appoggio ai distaccamenti di Xinhion, i due si separano poiché Evelyn, Denis e gli altri ufficiali verranno trasferiti di stanza alla base di principale di Afghana. 

Dopo qualche giorno arriva una terribile notizia: la Firefly dove si trovava Roger è stata abbattuta in un attacco a sorpresa nello spazio sopra Hera, quindi viene creduto morto. È proprio Denis, come Roger gli aveva chiesto prima di partire, a dover dare la brutta notizia ad Evelyn. Passano alcuni mesi, Denis ed Evelyn si incontrano casualmente e decidono di passare la serata assieme; Denis, introverso e impacciato, si sente coinvolto dalla ragazza ma è molto dubbioso su come comportarsi, Evelyn a sua volta è colpita da Denis, ma ancora non riesce a dimenticare Roger, così le sue amiche la convincono a vivere la sua vita lasciandosi alle spalle il ricordo del vecchio amore. Evelyn decide quindi di andare da lui e Denis, rischiando l'espulsione dall'esercito, la porta con il suo “Raptor” a vedere il tramonto sul mare, e la serata prosegue romanticamente. 

Denis s'innamora follemente ed Evelyn, nonostante lo stato di confusione, si lascia trasportare dall'entusiasmo del giovane e decide di vivere la sua nuova storia. 

Qualche tempo dopo avviene un evento straordinario: Roger, che era sopravvissuto e sfuggito all'esplosione della propria nave con una navetta di salvataggio, viene reintegrato presso il suo vecchio reparto, ma non riuscendo ad avvisare arriva a sorpresa. I tre, con sentimenti diversi, sono sconvolti dall'imbarazzante situazione creatasi. L'amicizia dei due sembra rompersi e nonostante Denis cerchi di fare tutto il possibile per far tornare le cose come prima, Roger vive la cosa con grande dolore, finendo per provocare una rissa nel locale notturno in cui si erano incontrati. La mattina dopo vengono svegliati da un rumore insolito: sono i gli Indipendentisti che attaccano la base di Afghana. La scena è catastrofica, migliaia i morti e i feriti, centinaia i mezzi distrutti. I migliori piloti dell'aviazione Alleata vengono inviati in una pericolosa missione di sabotaggio di alcune fabbriche di Hera per rispondere subito colpo su colpo al bombardamento della città.

Prima che partano Evelyn comunica a Roger di essere incinta e gli chiede di mantenerlo segreto a Denis per evitare di distrarlo in guerra. Prima di andarsene gli dice che lo amerà per il resto della sua vita. Effettuato l'attacco i soldati Alleati atterrano come previsto in territorio Rim da sabotare, purtroppo però le informazioni in loro possesso erano sbagliate e si ritrovano circondati dai soldati browncoats, che cercano di catturarli. Denis, per proteggere Roger, viene colpito a morte e negli ultimi momenti di vita, gli viene data la notizia da Roger della gravidanza di Evelyn e scongiura il suo amico di sopravvivere per il bambino ma questi, sul punto di morte, lascerà suo figlio all'amico. 

Al rientro in patria, Roger e Evelyn si prenderanno cura del bambino, chiamato Denis in onore del compagno defunto.

Regia di: Jason Arthur Miles
Cast:
Roger: Benjey Flockhart
Denis: Joshua Storm
Evelyn: Amanda Sail


- Richleaf -


La Loba (2515) 

Trama:
L’holofilm nasce come prequel della telenovelas “Hijos Rebeldes” e ruota attorno alla vita degli studenti dell’unica scuola privata d’Elite di Maracay.

Per accedere a questa scuola privata occorre pagare una cospicua retta scolastica oppure vincere una borsa di studio; l'istituto accoglie quindi sia assegnisti sia borsisti.

Questi ultimi, però, nel corso della prima stagione saranno perseguitati dalla Loggia, un'organizzazione che ripudia i borsisti e li considera persone non degne di frequentare il prestigioso collegio e farà di tutto per farli espellere dall'istituto. La storia, basata appunto sull'idea della ribellione come indica il titolo della telenovela stessa, presenta anche le caratteristiche di una telenovela classica infatti i personaggi principali - Nina Gomez, Manuel Aguirre, Pablo Bustamante e Mia Collucos - sono anche protagonisti di numerose vicende di vita sociale e intrecci amorosi che danno vita a una storia ricca di avvenimenti e suspense.

La serie, inoltre, ruota attorno alla vita extra scolastica degli allievi e alla vita lavorativa oltre che a quella meramente sociale del personale didattico della scuola. Gli allievi attorno cui ruotano le vicende frequentano il quarto anno scolastico.

Maria Consuelo De Fuentes, interpretata da Nina Gomez:
È una dei protagonisti principali della serie. È innamorata di Pablo Bustamante, anche se è troppo orgogliosa per confessarglielo. All'inizio non sopporta Mia Colucci ma, con il tempo, diverranno amiche, specialmente quando diventeranno sorellastre. È figlia di Sonia Rei e Martin De Fuentes. Le sue migliori amiche sono Lujan Linares, Luna Fernandez e Laura Arregui.

Pablo Bustamante, interpretata da Benjamín Rojas:
È uno dei protagonisti principali della serie, innamorato di Maria. È il ragazzo più popolare della scuola, forse anche perché è figlio di un importante mercante di Maracay. Ama cantare e suonare la chitarra, nonostante più volte il padre glielo impedisca. Verrà aiutato da Maria nell’holofilm a superare i propri problemi con la droga, nascosti alla famiglia. I suoi migliori amici sono: Tòmas Ezcurra e Guido Lassen.

Mia Colucos, interpretata da Luisana Lopilato:
Figlia di Franco Collucos e di Marina Colucos, trascorre la maggior parte del suo tempo con le sue migliori amiche, ovvero Felicitas Mitre (chiamata Feli), e Victoria Paz (chiamata Vico). Inizialmente nutre profondo disappunto nei confronti di Maria, alla quale si affezionerà col tempo. È innamorata di Manuel, ragazzo con il quale si fidanzerà e trascorrerà le vacanze estive

Manuel Aguirre, interpretato da Felipe Colombo:
Di famiglia povera proveniente da Las Rosas, deciderà di trasferirsi a Maracay per rivendicare la morte del padre assassinato, di cui il probabile mandante sembrerebbe essere l’imprenditore Franco Collucos, il padre di Mia che si scoprirà infine innocente. L’estate successiva al quarto anno di scuola diventerà il fidanzato ufficialo di Mia. I suoi migliori amici sono: Marcos, Nicholas "Nico" di Fidelidad e Francisco Blanco.


- Koroleva - 

Non lasciate indietro il compagno Stanislavska (4590) 

Trama:
L’holofilm in questione è definibile un “corto”, una saggio di propaganda socialista della durata di circa 20 minuti, attraverso cui il regime di Koroleva infervora gli animi dei soldati e entusiasma le masse; il modello è ovviamente quello di Joseph Dimitri Goebbelsky, regista caro all'intelligenzia korolevita.

L'orgoglio korolevita è qui rappresentato da un singolo soldato, ovvero l'eroe di guerra e mentalmente inquadrato cecchino Frederick Stanislavska che, appostato da giorni nel campanile di una non meglio precisata piazza di un pianeta Rimmer, fa strage grazie ad un fucile di precisione, di un centinaio di soldati nemici. Girato in bianco e nero il divertissement del regista ha tratti crudi e sprazzi di motteggio nei confronti delle forze nemiche, anche grazie ad alcuni spunti notevoli come la scena di Stanislavska che intona l’inno nazionale di Koroleva verso il finale e il momento in cui si mostra più risoluto anche quando fiaccato dalla fame, dopo tre giorni di incessanti combattimenti. Degno di considerazione è anche il continuo di scene volte ad irridere l'ottusità dell'ufficiale nemico, indifferente alla perdita di decine di soldati a causa del ben più preparato e ligio al dovere del soldato Stanislavska, mostrando il volto scialbo di un tipico non-korolevita incapace di sovvertire le sorti della battaglia.

Regia di: Joseph Dimitri Goebbelsky
Protagonisti:
Frederick Stanislavska: Boris Bhrul
Ufficiale nemico: Kaipar Novikov


domenica 25 agosto 2013

Shadetrack


"Non puoi tornare a casa perché non è più dov'era una volta"
Detto diffusosi a Shadetrack dalla fine della Guerra.


Generale

Shadetrack era, prima della guerra, un pianeta fertile e ricco di risorse naturali, popolato perlopiù di piccoli borghi rurali indipendenti, ranch e fattorie di medie e grandi dimensioni. Schieratosi con gli Indipendentisti, è stato duramente bombardato dall'Alleanza durante la guerra, tanto che si dice che ora non ne sia rimasto altro che cenere e qualche minuscola oasi sovrasfruttata dai pochi superstiti. Quando era ancora fertile, divideva il suo territorio tra vaste zone desertiche, perlopiù transito di gruppi nomadi e viaggiatori, ed enormi praterie e campi coltivabili. Le tre regioni maggiormente popolate (ma chiaramente non le uniche) erano Sweet Waters (simile nella conformazione, nella cultura e nelle attività svolte dai suoi abitanti a decine di zone sparse per l'intero pianeta), Las Cruces e l'area marittima nota come The Quay.



Sweet Waters 
mappa

Prima della guerra, Sweet Waters (chiamata dai suoi abitanti anche "la regione dei fiumi") è sicuramente la più fertile tra le numerose regioni del pianeta. I centri urbani sono raccolti perlopiù nella zona a sud, spaccata in due dalla catena montuosa della Trinidad, affiancati da una serie di ranch più o meno piccoli, a conduzione familiare o amministrati da decine di persone e in grado di dar lavoro a centinaia di uomini e donne. I più grandi ranch si trovano a est delle montagne, mentre a ovest si sviluppano i centri urbani più popolati: Mexican e Ciudad Nueva. La maggior parte della popolazione, tuttavia, non vive nelle grandi città (che non contano comunque un alto numero di abitanti: 70.000 per Mexican, 120.000 per Ciudad Nueva), ma nei villaggi minori, nei campi, a ridosso dei ranch: là, insomma, dove c'è più lavoro. A nord si estendono invece vastissime e rigogliose praterie utilizzate come pascolo dai ranch del sud durante le stagioni calde. Il clima è temperato e gli inverni non sono troppo rigidi, pur presentando precipitazioni nevose più copiose sulle montagne.

L'ambiente di Sweet Waters (e di Shadetrack tutta) è tipicamente western. La tecnologia è estremamente arretrata e, anche nel campo dell'agricoltura, le innovazioni sono poche, i macchinari poco diffusi e appannaggio quasi esclusivo dei ranch più grandi. La borghesia possidente ha proprietà in campagna ma vive in città, e in linea generale i beni più preziosi sono il bestiame e la terra. La scolarizzazione è bassa, l'analfabetismo diffuso, la pena di morte per impiccagione applicata agli omicidi quanto ai ladri di cavalli (crimini pressoché equiparati) e le donne vengono viste come subordinate agli uomini che hanno vicino (padri, fratelli, mariti).  

La religione più praticata è il rigido cristianesimo battista, seguito da un diffusissimo cattolicesimo. Le due religioni si distribuiscono lungo linee culturali annacquate dalla commistione dell'etnia europea e quella ispanica: i battisti sono solitamente bianchi e parlano inglese, i cattolici sono latini e parlano lo spagnolo come prima lingua. Al livello fattuale, tuttavia, le due etnie si sono mischate attraverso varie generazioni, rendendo ben più sfocate e indefinibili le linee di demarcazione etnica. Ad oggi, la comunità di appartenenza viene determinata dalla religione professata piuttosto che dall'etnia. In caso di matrimoni misti, una legge stabilisce che il nucleo familiare debba assumere la religione del capofamiglia.




Las Cruces
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Chiusa da un giro di ripide montagne, chiamate le "Anillo Mountains", Las Cruces è un ampio territorio verdeggiante che si sviluppa attorno all'enorme lago Salvaciòn, il più vasto bacino di acqua dolce di tutta Sweet Waters. Gli abitanti di Las Cruces, quasi totalmente di lingua spagnola, praticano un cattolicesimo arricchito da numerosissime credenze e superstizioni al limite del sincretismo. La stessa geografia della zona è intrecciata a numerose convinzioni scaramantiche: i 'cruceros' ritengono che le acque del lago Salvaciòn siano sante e benedette al punto di avere il potere mistico di garantire l'estrema fertilità dei terreni all'interno dell'Anello. Per lo stesso motivo, si vieta a chiunque non sia di fede cattolica il bagno nelle acque del lago (con diverse varianti: molti dicono, per esempio, che un battista che si facesse il bagno nel Salvaciòn, diventerebbe immediatamente cattolico). 
Le vie d'accesso a Las Cruces sono due soltanto: a sud est il "Paso Estrecho", percorso da un largo e profondo fiume navigabile, e a nord ovest il Paso de Las Cruces, dal terreno secco e pietroso e percorso ai lati da centinaia di tombe appartenenti ai numerosi "santi" della ragione, lì sepolti perché accompagnino il cammino di coloro che lascino i territori benedetti di Las Cruces avventurandosi nel vasto deserto che circonda l'Anello.

insenatura del Lago Salvaciòn

I territori di Las Cruces, per quanto non estremamente estesi, sono sufficientemente fertili da poter permettere la completa autosufficienza della regione, che ha quindi conservato una cultura piuttosto chiusa e ostile allo straniero e, più genericamente, al "diverso". Nonostante ciò i cruceros sono un popolo paradossalmente vivace, e ogni villaggio festeggia almeno trenta santi ogni anno. Il santo patrono dell'intero Anillo è il "Santo sin nombre" (Santo senza nome), detto anche la "Primera Cruz", la prima croce, a cui è attribuita la benedizione del lago Salvaciòn che rese, secondo le credenze, fertile e rigogliosa l'intera regione. Ancora oggi gli abitanti festeggiano ogni settembre la Primera Cruz con grandi manifestazioni religiose.

Sotto la stretta guida dell'Autoridad (una ristrettissima oligarchia di dieci uomini con potere religioso quanto politico, eletti per acclamazione ogni dieci anni), Las Cruces oppose una durissima resistenza alle invasioni alleate, aiutata dalla conformazione particolare della zona, in grado di offrire l'alta barricata naturale delle montagne. Las Cruces non venne mai veramente conquistata, ma la sua resistenza costò numerose vite e i bombardamenti distrussero molti dei campi. Nonostante ciò, la scelta di non seminare il diserbante riservato alle altre zone fertili, permette oggi a Las Cruces di essere una delle zone meno disastrate di Shadetrack, seppur attraversi comunque grandi difficoltà. Tutti i morti della resistenza sono stati eletti santi e sepolti lungo il Paso de Las Cruces, che conta oggi migliaia di croci. 


The Quay

The Quayside, più comunemente nota come the Quay, è un'ampia zona marittima tra le più tecnologicamente sviluppate dell'intero pianeta. Essa si sviluppa tra un profondo mare ricco di fauna acquatica a sud e le rocciose Kilmarock Mountains, a nord. Colerain Quay, che dà il nome all'intera regione, è il centro urbano più esteso e vivace di tutta Shadetrack: si sviluppa su una lingua di terra sporta sul mare e conta un totale di due milioni di abitanti - un record assoluto per l'intero pianeta. Nata come zona di pescatori e piccoli imprenditori, The Quay deve la sua fortuna alle montagne a settentrione, ricche di giacimenti di ferro e carbone che, sfruttati adeguatamente, hanno reso possibile lo sviluppo di un'industria vivace e altamente produttiva: i numerosi villaggi di minatori lungo la catena montuosa raccolgono carbone e ferro che viene spedito in città lungo le lunghe direttrici (le principali sono la Limerick Way e l'East Path). Una volta giunto a destinazione, il carbone alimenta le grandi fornaci in grado di alimentare i poco complessi ma funzionali meccanismi della fabbrica. Dai centri produttivi di Colerain escono grandi vascelli navali, rudimentali macchine agricole destinate ai più importanti ranch del pianeta, treni a vapore e, dal 2506, armi automatiche per l'esercito indipendentista. Si tratta di un centro produttivo arretrato e di importanza del tutto marginale rispetto agli altri grandi pianeti sviluppati del sistema, come Spartaca e Hera, tanto che inizialmente la zona viene ignorata dalle truppe alleate, per poi essere comunque inserita nella lista di obiettivi da bombardare prima della sconfitta definitiva.

La maggioranza della popolazione è di confessione protestante battista, seppur la religione abbia un ruolo marginale nelle vite degli abitanti. L'alfabetizzazione è appena più diffusa rispetto alla media del pianeta, ma l'educazione rimaneva, anche nei tempi di prosperità precedenti alla Guerra, appannaggio dei soli ceti possidenti. 

miniera di carbone, anno 2503


I Cajun di Shadetrack

Il pianeta è abitato, oltre alle due etnie già citate, da una minoranza etnica francofona la cui presenza viene fatta risalire incertamente alla prima colonizzazione o a migrazioni successive. Si tratta per lo più di individui dalla carnagione bianca e i colori chiari, con le dovute eccezioni determinate dal rimescolamento etnico, la cui presenza sul pianeta è ristretta quasi totalmente alle aree di Sweet Waters e The Quay.
I cajun di Shadetrack parlano tra loro un francese sporco che ha poco da spartire con quello della terra-che-fu, inquinato da commistioni frequenti con l'inglese tanto a livello lessicale (ad esempio "aye" per "oui") che grammaticale ("L'ami je sors avec" ricalcato sull'inglese "The friend I go out with", per "L'ami avec lequel je sors").

Dal punto di vista sociale, l'etnia francofona è fortemente spaccata in due macrogruppi che si differenziano sommariamente per cultura, abitudini e integrazione nel tessuto sociale del pianeta.

Locals: di fede anabattista, definiscono se stessi Fratelli in Cristo e costituiscono la gran parte dell'etnia cajun del pianeta. Stanziati fra la zona di The Quay, dove si dedicano alla pesca, e Sweet Waters, sono per lo più lavoratori stagionali che si spostano in gruppi più o meno nutriti fra un ranch e l'altro. Malgrado la tendenza a costituire comunità chiuse di stampo religioso, la fama di buoni e onesti lavoratori li rende largamente accettati tra i battisti, meno fra i cattolici: episodi di razzismo più o meno esplicito non sono infrequenti, soprattutto da parte di quest'ultimi, a causa delle 'anomalie' della professione anabattista e della tendenza a fare di tutta l'erba un fascio quando si tratta di rivalersi dei furti o di altri crimini perpetrati dai lacklands.

Lacklands: anabattisti o atei, nelle frange più estreme, si tratta a tutti gli effetti di una minoranza nella minoranza. Benvoluti o trattati con diffidenza, a seconda, dalle altre comunità cajun, sono malvisti tanto dai battisti quanto dai cattolici a causa dello stile di vita cui aderiscono. I lacklands (senza terra) sono famiglie nomadi che abitano carovane di dimensione variabile, in continuo spostamento fra The Quay e Sweet Waters, e praticano lavoretti occasionali che non di rado sfociano in attività illecite, dal furto alla prostituzione. Definiscono se stessi 'les gens' (la gente) e si distinguono dai 'brutes' esterni alla comunità attraverso una fitta serie di regole e usanze che possono variare tra una carovana e l'altra.


Storia recente

Seppur i venticinque anni compresi tra il 2480 e il 2505 siano stati dominati da un periodo di relativa pace, Shadetrack ha avuto una storia perennemente costellata di conflitti di piccola e media entità, chiamati impropriamente "guerre" e quasi tutti causati da contese territoriali tra proprietari terrieri confinanti. Più vasti erano le proprietà coinvolte, più grande e sanguinoso era il conflitto risultante. Tali conflitti (di cui si ricorda soprattutto la guerra per las Verdes Hills, a sud di Sweet Waters) non avevano tuttavia durate superiori a pochi mesi e non facevano più di un paio di centinaia di vittime.

Shadetrack aderì quasi immediatamente alla Grande Guerra, schierandosi col fronte indipendentista. Oltre a fornire un discreto numero di uomini all'Esercito, il pianeta divenne il più importante granaio del sistema Columba, in grado di produrre ingenti quantità di derrate alimentari per l'esercito e per i fronti più combattivi del Sistema, schierati a Spartaca e a Hera. L'esercito alleato sbarcò sul pianeta nel 2508 e per diversi anni tentò di impadronirsene con le truppe di terra, senza danneggiarne il terreno, pensando di poterlo facilmente conquistare e sfruttarne le risorse per il proprio fronte. Incontrò, tuttavia, la strenua opposizione degli abitanti, che si organizzarono spontaneamente in milizie di resistenza largamente appoggiate dalla popolazione, in grado di portare attacchi rapidi e terribili ai gruppi alleati sfruttando la conoscenza del terreno.

E' a quel punto che l'Alleanza, rendendosi conto di aver investito troppo tempo e risorse nella conquista del pianeta, decise di desistere: una volta rassegnata a non poter sfruttare il pianeta né a occuparlo (le azioni civili e diplomatiche furono vane quanto quelle militari), ma allo stesso tempo non potendo permettere ulteriori risorse arrivassero al fronte nemico, tra il gennaio e il marzo del 2511 l'esercito unionista mise in atto un massiccio bombardamento per fiaccare la popolazione, e avvelenò i campi di diserbante chimico che ne annullò la produttività e contaminò le acque. Attualmente, Shadetrack è una distesa brulla: i superstiti si sono accalcati nelle poche zone ancora vivibili e soffrono la fame e gli stenti. Le condizioni igieniche sono precarie e le malattie epidemiche frequenti: la più aggressiva è sicuramente il Tifo 2, comparso durante i primi bombardamenti e tutt'oggi causa di numerose morti. 

Il porto di Colerain Quay dopo i bombardamenti del 2511


Dopo la guerra

Di Shadetrack non rimane molto. Sweet Waters, dopo una lunga e tragica resistenza, è probabilmente tra le zone più tragicamente devastate: i 'trackers dicono che ad est della Trinidad non poggia lo sguardo neanche più Dio in persona, mentre la zona ad ovest è contesa tra i pochi superstiti e branchi di lupi e sciacalli sempre più numerosi, che invece di cacciare si infilano nelle grandi fosse comuni dove vengono buttati i morti di tifo 2. Gli sfollati si sono raccolti attorno a Mexican e Ciudad Nueva e stanno provando a ricostruire con i ben pochi mezzi a loro disposizione.
The Quay, pesantemente bombardata, è stata ed è tutt'oggi devastata da epidemie di colera e tifo 2 che, a causa dell'alta densità della popolazione, si sono diffuse con grande rapidità ed estrema aggressività. Le fornaci che un tempo alimentavano le fabbriche sono oggi utilizzate per bruciare i cadaveri, e le due città principali (Colerain Quay e Tallaght) sono andate gradualmente svuotandosi in favore di una serie di piccoli insediamenti sulle montagne. 
A Las Cruces, infine, i cruceros sono riusciti a riportare alla produttività alcuni appezzamenti di terreno. Nonostante le grandissime difficoltà, Las Cruces è oggi la zona più vivibile di tutta Shadetrack, e per questo molto ambita: molti sono i profughi che provano ad entrare nell'Anillo e che vengono spesso respinti, talvolta trucidati dagli scoscesi pendii del Paso de las Cruces, costantemente sorvolato dagli avvoltoi.


venerdì 16 agosto 2013

Clackline



Settore: Border-Rim
Sistema: Dorado
Clima: Temperato caldo / subtropicale
Economia: schiavile
Status tecnologico: medio - arretrato
Religione: Protestante (20%), Buddhista (10%), Neoavventista (70%)
Lingue: Inglese, Cinese, Escravìt
Capitale: Baton Rouge (Monroeville)
Altri centri urbani: Augustine, Macon, Waycross, Sarasota.

Strada maestra di Villa Moresse

Clackline è il pianeta più esteso del sistema Dorado e sicuramente uno dei più estesi del Multiverso. Possiede due satelliti naturali orbitanti, Nicanor e Menander, entrambi della stazza che doveva possedere la Luna dell'antica Terra-Che-Fu; la crosta di Nicanor ha un colore azzurrino, quella di Menander tende al rosso. Gli oceani sono leggermente inferiori alla terra emersa (in una proporzione 35%-65%), poco salati e ricchi di fauna. Il terraforming mirato di Clackline (teso a farne un mondo prettamente agricolo) ha uniformato il clima, rendendolo di fatto molto simile in ciascuna zona della superficie, benché l'ampiezza del corpo celeste e la presenza di montagne di ragguardevoli entità, mantenga una diversità meteorologica a differenti altitudini. L'ambiente collinare è scarso: si alternano grandissime pianure, alcune poco sotto il livello del mare, a catene montuose consistenti, da cui nascono un alto numero di fiumi. Le piogge sono regolarmente distribuite per tutto l'arco dell'anno, più intense ed insistenti nella stagione 'estiva', quando i monsoni si spostano dal mare verso l'interno (Clackline possiede stagioni equivalenti ad un'estate, e ad un autunno, separate da confuse fasi intermedie). L'alternanza oceani-grandi pianure- montagne origina l'intenso fenomeno degli uragani e dei cicloni, che funestano (spesso catastroficamente) gran parte del pianeta da agosto a novembre, con un picco ad inizio settembre. Le temperature a livello base sono assestate sui 20 gradi diurni -15 notturni (grazie all'azione mitigatrice dei bacini fluviali e dei venti oceanici) in autunno, 30 gradi diurni - 25 notturni in estate. Naturalmente, salendo di altitudine le temperature decrescono di conseguenza. 
L'economia del pianeta si basa sullo schiavismo. Gli schiavi sono impiegati specialmente nei giganteschi latifondi agricoli, nelle tenute di bestiame e nelle cave rocciose (Clackline è il primo produttore di marmo del 'Verse)


Baton Rouge (Monroeville), la 'Villa' e i battelli

Laurel Street, Baton Rouge

La capitale di Clakline è la popolosissima e estesissima Baton Rouge. Situata sul mare, copre uno spazio molto superiore a quello occupato dalle più grandi megalopoli del Core. Gli edifici che la compongono sono in pietra e ferro battuto lavorato, dalle linee architettoniche liberty-vittoriane e raramente superano i due piani. Abbondanti sono i canali, i giardini (spesso situati anche in cima ai tetti), i parchi, i chiostri piastrellati, i cortili interni, le piazze ombreggiate e specialmente le innumerevoli fontane, collegate l'una all'altra da acquedotti-gronde in muratura che passano ai margini delle vie. Nei quartieri centrali, quelli più ricchi, è presente l'illuminazione elettrica e l'acqua corrente. Le strade sono ampie, spesso sterrate e senza una precisa planimetria. Un adagio locale spiega quanto sia impossibile visitare l'intera Baton Rouge anche dedicando all'impresa un esistenza completa; come, di conseguenza, se si nasce a Baton Rouge non si abbia bisogno di uscirne mai (perchè a Baton Rouge c'è tutto). Molto movimentata, molto aperta rispetto a qualunque altra città del Border (ad esempio, l'omosessualità è qui e genericamente nella Clackline urbana pacificamente tollerata, così come il divorzio) ha ispirato viaggiatori, scrittori e esploratori sin dalla propria antica fondazione. Baton Rouge vanta uno degli scali spaziali più trafficati (e caotici) del 'Verse. Il secondo nome di Baton Rouge, utilizzato comunemente, specialmente dagli schiavi, è Monroeville, in onore del Consorzio Agricolo Monroe che, in tempi remoti, rese abitabile il pianeta.
Le città minori (comunque di notevoli dimensioni) assomigliano molto a Baton Rouge, ma non posseggono la medesima animazione e il volume di transiti umani, di visitatori esterni, di ricchezze.

Negli spazi lontani dai centri abitati e in mezzo agli immensi latifondi di Clackline le persone dimorano in 'Ville' private dalle grandi proporzioni, provviste del necessario (dalla macelleria alla cappella privata, al cimitero) che ospitano una (o più) famiglie padronali assieme al loro corteo di schiavi lavoranti. Nonostante l'estensione dei conglomerati urbani come Baton Rouge, Waycross o Sarasota, la 'Villa' rimane probabilmente l'unità base abitativo-organizzativa del pianeta.

Altra specificità di Clackline è il trasporto fluviale su battello.
I battelli fluviali sono il mezzo di spostamento più utilizzato dalla gente di Clackline per viaggiare da un luogo all'altro o commerciare merci, bestiame, lastroni di pietra. Piuttosto lenti, ma molto sicuri e di notevole stazza, i battelli fluviali garantiscono collegamenti tra tutte le principali città del pianeta e percorrono linee fitte in grado di connettere la maggioranza dei nuclei abitati minori. Esistono battelli di linea e battelli/navi private. Alcune tra le chiatte più grandi permettono persino l'atterraggio di un medium cruiser durante la navigazione.

Il battello "Clemire" al porto di Augustine


Società

La gente di Clackline è ripartita tra 'liberi' e 'schiavi'. La popolazione libera è numericamente inferiore, detenendo tuttavia la gran parte delle ricchezze/risorse del pianeta. I 'liberi' hanno per la maggioranza ascendenze inglesi, per una - corposa, se si considera la percentuale- minoranza ascendenze asiatiche. Specialmente dal dopoguerra, nonostante Clackline si fosse schierata sul fronte dell'indipendenza, non è insolito incappare in corers intenti a gestire affari in loco e stabilirvisi, per quanto la loro presenza fisica sia drasticamente (e volutamente) limitata alle città, oltre le quali non arrischiano a spostarsi privi di folta scorta. I liberi non lavorano , vivono delle rendite della popolazione schiavile a cui offrono protezione. Originariamente i liberi non svolgevano alcun tipo di mestiere, dai più bassi ai più elevati, limitandosi a gestire la politica ed il denaro, interdetto alle mani degli schiavi: persino mansioni come il medico, usualmente reputate prestigiose, venivano lasciate appannaggio di questi ultimi. Col trascorrere del tempo, salvo una sacca (comunque molto influente sia numericamente che ideologicamente) di liberi conservatori propugnatori dell'ideale del retirement (ozio), i liberi più moderni hanno cominciato a dedicarsi correntemente ai lavori specializzati, lasciando i mestieri di fatica agli schiavi. Paradossalmente, tale 'avanzamento' nell'ottica collettiva ha introdotto alcuni squilibri all'interno del delicato sistema di Clakline.

I liberi sono religiosamente protestanti e buddhisti a seconda delle ascendenze e parlano specialmente inglese, benchè il cinese venga inteso ovunque e praticato con frequenza a tutti i gradini della collettività.

Gli schiavi costituiscono il settanta percento della popolazione, e quasi la totalità della popolazione attiva. Le loro condizioni di vita dipendono spesso dal padrone che li ha acquisiti o acquistati e variano molto da situazione a situazione. Da quanto si evince dalle ricerche antropologiche recenti e dall'esperienza passata, per ragioni religiose e culturali (analizzate più in basso) gli schiavi non tendono affatto a percepire se stessi e il proprio status in modo dispregiativo. Anzi. Questo dato, che potrebbe stupire i più, ha permesso alla società del pianeta di mantenersi relativamente stabile fino ad oggi.


I 'liberi' ed il retirement

Il concetto del 'retirement' è un'originale e antica elaborazione tipica delle elites di Clakline. Non è dato sapere (vi sono molte dispute accademiche, in merito) se sia stato creato dalle elites in tempi remoti volontariamente, per perseguire scopi di comando, o se sia più un semplice riflesso ideologico delle condizioni materiali venutesi a creare con la nascita della schiavitù. 

Il retirement caratterizza i ricchi, i possidenti, che rinunciano al lavoro in ogni forma, per dedicarsi unicamente alla politica, all'attività intellettuale e alla gestione del denaro (interdetta culturalmente alla classe schiavile). Qualunque impiego preveda direttamente una remunerazione o un ritorno economico è considerato contrario all'idea del retirement, che pone il fulcro della vita d'un individuo nella possibilità di esistere senza provvedere ai propri bisogni primari (considerati animali) sviluppando così a pieno il lato nobile dell'essere. Non c'è da stupirsi se, dunque, molti diplomatici, intellettuali e persino pensatori esterni a Central (quindi tra Rim e Border) provenissero e continuino a provenire da Clakline.

In tempi più moderni l'ideale del retirement è stato superato da una parte leggermente maggioritaria della popolazione libera. Il fatto, genericamente percepibile come un avanzamento, ha comportato specialmente nelle classi schiavili un certo malcontento: dove viene meno l'idea del retirement, in un contesto fortemente dialettico come quello di Clackline, le elites tendono a monopolizzare lavori sedentari e specializzati che esulino dall'affaticamento fisico, lasciando gli schiavi a 'spezzarsi la schiena' sulle mansioni più grezze, più debilitanti.



Identità schiavile (Escravìt)

Villa Jonesbourg, pressi di Macon
È necessario chiarire una distinzione fondamentale tra lo schiavismo in generale e lo schiavismo di Clackline. Per quanto lo schiavismo storicamente nasca su Clackline e poi venga adottato massicciamente nel 'Verse conosciuto, esso mantiene sul pianeta originario caratteristiche del tutto peculiari. Gli schiavi nati e cresciuti su Clakline dimostrano un modo di percepire la loro condizione umana assai peculiare, che differisce da quello del resto del 'Verse, da quello degli schiavi che possiamo trovare su Shylock o nei bazaar degli Skyplex.
Paradossalmente, gli schiavi non valutano lo schiavismo sotto una luce negativa. Consapevoli della loro condizione, ne hanno fatto un motivo di elezione attraverso la religione e il conio d'una lingua particolare. Non posseggono un'identità comune politica ma si sentono l'un con l'altro affratellati nelle tradizioni, nel culto, nelle origini come unico popolo. Quando si rapportano con qualcuno estraneo alla cultura di Clackline che si approcci alla schiavitù con i 'pregiudizi' tipici delle genti del Core, gli schiavi stessi si reputano offesi da qualunque allusione ad una presunta minorità del loro status sociale.

Gli schiavi parlano l'Escravìt, una lingua grammaticalmente molto complicata e ricchissima lessicalmente (talmente complessa e multiforme da fornire ai glottologi, ai linguisti, inesauribili spunti di indagine). Non è possibile riassumere brevemente il funzionamento dell'Escravìt, ma in accezione più generale vi si riconosce una evidente matrice sintattica anglofona su cui opera la tendenza ad invertire (liberamente) le sillabe delle parole. 'Mother' diviene 'Hermot', 'father' diventa 'Harfat', 'Brother' si trasforma in 'Herbrot', via dicendo. Sister-Tersis, Table-Letab, House-Sehow, Road-Adrow. Altra curiosità: in Escravìt la parola 'schiavo' non esiste. Esistono però ben 27 modi diversi di dire 'essere umano' le cui sfumature sono pressochè incomprensibili a chi non faccia parte della cultura e dell'identità Escravìt.

La religione degli schiavi è il cristianesimo neoavventista (per distinguerlo dall'avventismo storico della terra-che-fu). Il neoavventismo incentra se stesso sull'idea predominante della seconda venuta del messia, intesa qui come liberazione. Alcuni tra gli schiavi la attendono la venuta come liberazione solamente spirituale, altri come liberazione sociale; il risultato non cambia: l'idea d'una prossima calata redentrice del salvatore permea profondamente la maniera in cui gli schiavi conducono la propria esistenza. Eminenti studiosi spiegano che la pace sociale di cui ha goduto Clakline fino alla contemporaneità derivi sostanzialmente dai dettami del neoavventismo, che colloca l' affrancazione del popolo Escravìt in un preciso quadro cosmico/teologico, dissuadendo i singoli da perseguire (o concepire) emancipazioni alternative, personali o politiche.

Il neoavventismo locale possiede una forte caratterizzazione astrologica: si dice, infatti, che Cristo tornerà tra gli uomini quando i due satelliti (Nicanor e Menander) si sovrapporranno una seconda volta (la prima, si intende, è stata per celebrare la nascita di Gesù) percorrendo le proprie orbite. Esiste quindi una data approssimabile di tale evento, per quanto, specialmente negli strati più bassi della cittadinanza Escravìt si tenda a anticipare o posporre il fatto in maniera decisamente superstiziosa ed arbitraria.

Secondo le regole del Neoavventismo più stretto il denaro è oggetto impuro: viene fatto l'esplicito divieto di accumularlo, desiderarlo e, possibilmente, toccarlo. Altro dettame fondamentale è il dettame dell'obbedienza. Obbedienza al proprio padrone ed obbedienza al signore. Per lo schiavo religioso, è nell'obbedienza al proprio padrone che si realizza la forma di indipendenza più pura e spassionata. Tale attitudine non deve mai scivolare in una scontata sottomissione interessata, ma anzi, ricalca la passione con cui Cristo si dichiarò servo degli uomini. 

venerdì 26 luglio 2013

Shijie


Settore: Outer-Rim
Sistema: Polaris
Clima: Temperato
Economia: rurale
Status tecnologico: arretrato
Religione: Protestante (69%), Cattolica (3%), Animista (28%)
Lingua madre: Inglese (70%), Cinese (30%) - con un elevato tasso di bilinguismo nei maggiori conglomerati urbani.
Capitale: Smullyan
Altri centri urbani: Ridgeville, Bào Loc, Herdcross, Memot Town


Il nome di Shijie è ora tristemente associato alla distruzione che ha incontrato durante la guerra, e alla resistenza ostinata che la sua popolazione ha perpetrato prima di venire distrutta. 

Ma, prima del 2506, Shijie era un pianeta estremamente vivo e fertile. La sua superficie era una delle più rigogliose del Sistema Polaris, e permetteva alla popolazione di vivere grazie al commercio dei prodotti agricoli e di allevamento, o in alcuni casi di sfruttare le terre per una politica di auto sostentamento, scelta adottata in più di un caso nelle piccole comunità. L'ambiente naturale si divideva in base all'area in campagne verdeggianti e montagne boschive con scenari di grande effetto. Il clima si poteva considerare temperato e umido, con estati calde e piovose e inverni rigidi, soprattutto sulle montagne dell'emisfero settentrionale. 

Nonostante l'interesse che il pianeta ha sempre suscitato per le sue potenzialità commerciali e la sua importanza produttiva nel Rim, la popolazione Shijiana è sempre stata piuttosto chiusa ed estremamente attaccata alla sua cultura e alle sue tradizioni. I centri abitati considerabili come vere e proprie cittadine si potevano contare sulle dita di una mano: uno dei principali, Smullyan, contava circa 50.000 abitanti allo scoppio della Guerra ed era considerabile come uno dei più grossi agglomerati urbani del pianeta. La stragrande maggioranza della popolazione shijiana viveva in piccole comunità autonome e tendenzialmente isolate sparse tra i boschi, le campagne e le montagne. 


I Villaggi e i "Pastori Armati di Shijie"

Parlare della cultura di Shijie, significa sostanzialmente parlare del sistema di leggi e tradizioni che ruotava intorno ai villaggi. Le poche grandi città, sostanzialmente gli snodi commerciali del pianeta, erano popolate perlopiù da mercanti, stranieri e da coloro che per una ragione o per l'altra avevano deciso di abbandonare la comunità di origine. In alcuni casi si trattava di scelta personale, in molti altri era il risultato di una pratica tradizionale conosciuta come "Ripudio". 

La cultura Shijiana e la vita nei villaggi è sempre stata regolata da leggi morali e pratiche tendenzialmente molto rigide, basate su tre concetti cardine: la famiglia, la religione e la difesa della comunità. La religione tradizionale più diffusa sul pianeta era il Cristianesimo Protestante, in larga maggioranza di confessione Battista, in alcuni casi (soprattutto nelle regioni dell'emisfero meridionale) di derivazione Metodista. La presenza del culto nelle vite della gente di Shijie andava ben oltre la messa domenicale. Tradizionalmente, la vita del villaggio ruotava intorno a poche figure di riferimento. La più importante, e la forma di autorità principale, era il Pastore, o il Reverendo secondo la dicitura Metodista del Sud. Il rilievo della figura religiosa nei villaggi Shijiani si è fatto così importante nel corso della storia da assumere caratteristiche assolutamente specifiche del pianeta. Il Pastore, nella stragrande maggioranza dei casi, assumeva in automatico anche il ruolo di Sceriffo, e aveva l'ultima parola sulla legge del villaggio e sulla sua applicazione. Ovviamente, questo significa che la legge del villaggio combaciava spesso con la legge della Bibbia. La rigidità con cui questa veniva applicata o il grado di conservatorismo dipendeva dal Pastore in carica, e cambiava da villaggio a villaggio o da area ad area. 


In molti villaggi, il Pastore e i suoi Vicesceriffi erano così potenti che il Sindaco diventava di fatto una figura assolutamente secondaria. In altri, si otteneva un equilibrio tra le parti che riusciva effettivamente garantire al villaggio equilibrio e stabilità. Questo bizzarro fenomeno non è stato causato unicamente dal profondo sentimento religioso o collettivo radicato nella cultura shijiana, ma da un altro fattore rilevante nella storia e nella costituzione del pianeta. Shijie, a causa della sua ricchezza produttiva e della suddivisione della sua popolazione, è sempre stato vittima di frequenti e ripetuti attacchi di predoni che vedevano nei villaggi di ridotte dimensioni e nel loro isolamento prede facili. Per fronteggiare alle minacce di razzie, i Pastori shijiani hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nel quadro della difesa dei villaggi stessi. In caso di attacco, il Pastore aveva l'autorità di guidare tutti gli uomini in grado di combattere presenti nella comunità, costituendo delle vere e proprie milizie, seppur di dimensione ridotta. Con il tempo, i Pastori dei vari villaggi appartenenti ad una stessa area del pianeta, costituirono delle reti locali collegate, coordinandosi tra di loro, scambiandosi informazioni e confrontando le linee di comportamento, incontrandosi periodicamente in Assemblee di Contea, o di Regione. L'abitudine e l'esperienza degli Shijiani a difendersi dai predoni, è poi stata una delle ragioni della strenua resistenza che il pianeta ha opposto all'attacco alleato, e della difficoltà incontrata dall'Alleanza nel distruggerla.


Il ripudio

In un sistema di leggi morali ed etiche basate essenzialmente sulla comunità, e sulla propria appartenenza alla comunità, non era facile per uno Shijiano opporsi apertamente allo stile di vita del villaggio, o alle norme sociali che lo regolavano. Una comunità aveva il potere, dopo una consultazione collettiva a cui seguiva a seconda dei casi una votazione o la risoluzione del Pastore, di allontanare definitivamente un determinato soggetto dal villaggio natio. Una persona che veniva ripudiata dalla comunità perdeva nella maggior parte dei casi il possesso della propria casa o dei propri terreni, che venivano ridistribuiti alle parti lese in caso ce ne fossero, o semplicemente agli altri membri del villaggio. Il ripudiato non aveva più diritto, da quel momento, di rimettere piede nel villaggio o di avvicinarvisi. In caso avesse provato a tornare, il Pastore e i suoi uomini avevano il diritto di sparare a vista. La rigidità con cui queste linee tradizionali venivano portate avanti variava da villaggio a villaggio. Negli ultimi sessant'anni l'uccisione dei Ripudiati in caso di avvistamento nel perimetro del villaggio si era fortunatamente molto ridotta. Nonostante la mitigazione delle leggi tradizionali, tuttavia, subire un Ripudio dalla propria comunità comportava ancora una condizione terribile, non solo per la vergogna e il disonore associato all'avvenimento, ma anche per la perdita materiale dei possedimenti, e per il fatto che essendo i villaggi della contea e della regione connessi tra loro attraverso le assemblee, difficilmente un Ripudiato poteva trovare asilo nelle comunità vicine. Nella maggior parte dei casi la loro unica scelta era raggiungere una grande città e ricominciare una vita lì.



Le comunità asiatiche

All'interno del sistema Polaris, Shijie è probabilmente il pianeta con la più numerosa popolazione di etnia asiatica. I suoi membri sono organizzati in villaggi e gruppi di villaggi più o meno grandi, praticano varie forme di animismo che cambiano da villaggio a villaggio e hanno un senso di comunità estremamente forte: è assai raro che un nato in una comunità se ne allontani nell'età adulta. 

In questi gruppi, è diffusa una rigidissima etica del lavoro legata all'onore individuale, delle famiglie e delle stesse comunità. Le comunità asiatiche più ristrette sono poi legate da una serie di rapporti parentali di vario grado che le portano a considerarsi come una famiglia allargata: ogni membro in forze del gruppo è ritenuto responsabile del benessere dei membri più deboli (anziani e bambini) e coloro che sono in difficoltà non vengono mai lasciati soli. Il legame di queste comunità con la terra che coltivano è fortissimo fino a diventare indissolubile: la terra è ciò che dà loro lavoro e sostentamento, dove la loro comunità li accetta e li protegge: quindi il concetto di "casa" è molto radicato. Proprio per questo, molti degli uomini di queste comunità al momento di difendere la loro terra decisero di andare in guerra, nonostante non fossero soldati addestrati.

Queste comunità recepirono la distruzione di Shijie non solo come dramma umano (le vittime furono moltissime), ma anche come tragedia generazionale e disastro culturale: distrutta Shijie, infatti, molti di questi gruppi (o ciò che ne era comunque rimasto) si imbarcarono su evolutions refit dirigendo o verso il border, sui pianeti verdi rimasti, oppure verso pianeti del rim in cui, tuttavia, l'unità familiare della comunità andò spezzandosi. Tra gli Shijiani asiatici rimasti sul pianeta natale, con acque inquinate e terre non più fertili, dilagò un'autentica epidemia di suicidi, soprattutto nelle comunità spezzate che, prima della guerra, avevano un fortissimo senso di unità. I membri delle piccole comunità asiatiche percepiscono, insomma, la morte degli altri membri come la morte di figli o genitori, così come percepiscono la distruzione delle terre che coltivano come la distruzione della loro casa e del loro lavoro.

Il villaggio di Bào Loc