venerdì 27 aprile 2012

Scacchi a Settima



Gli "Scacchi a Settima" è una variante degli scacchi tradizionali giocata perlopiù sui pianeti del Core. L'origine del gioco è ignota, ma la sua diffusione su larga scala è avvenuta attorno al 2420, partendo da Xinhion e allargandosi poi a tutto il Core. 

Ad oggi, gli "Scacchi a Settima" sono un gioco ancora decisamente popolare, particolarmente amato negli ambienti più ricchi e di maggiore cultura. I giocatori tipici possono essere manager di Corporations, membri dell'Intelligence Alleata, alti dirigenti e politici di professione. 

Un aneddoto diffuso nel Core racconta come il presidente dell'Alleanza Sarah Shepard e il Primo Comandante Aaron Lee fossero soliti intrattenersi con questo gioco mentre discutevano le principali decisioni da prendere riguardanti l'ultimo grande conflitto universale.




La piattaforma per gli scacchi a settima consiste in sette diversi livelli. Tre di questi hanno una dimensione quattro per quattro e una posizione fissa; i restanti quattro hanno una dimensione di due per due e possono essere mossi dai giocatori. La posizione dei livelli fissi somiglia ad una scala: ogni livello successivo inizia sopra la terza fila del livello precedente, mentre gli altri lati di tutti i livelli fissi sono paralleli. I livelli mobili si trovano inizialmente sopra the gli angoli più lontani del livello superiore e di quello inferiore.



Il movimento dei pezzi è uguale a quello degli scacchi tradizionali, con due regole aggiuntive:

1. Quando guardiamo alla piattaforma dall'alto, il pezzo dovrebbe essere in grado di fare una normale mossa fino al quadrato che vuole raggiungere.

2. Ad ogni passo fatto, il pezzo può andare su o giù di uno o più livelli; andare su o giù di un livello vuole sempre dire andare da un livello mobile a un livello fisso o viceversa. E' quindi possibile che un pezzo si muova sopra un altro pezzo.



venerdì 20 aprile 2012

Corona



Corona fu uno degli ultimi pianeti dell'attuale Core ad essere colonizzato. Il processo di terraforming fu lievissimo, dato che la superficie e l'atmosfera presentavano straordinarie affinità col suolo terrestre. Inizialmente non venne popolato e fu tralasciato dai coloni e dall'antropizzazione, a causa della sostanziale assenza di risorse geologiche e l'estrema penuria in metalli e giacimenti energetici. Rimase quindi disabitato per diverso tempo, sotto l'egida dell'Alleanza.

In concomitanza con la colonizzazione del Rim esterno (quindi paradossalmente in parallelo alla conquista delle zone storicamente più difficili da terraformare) l'ereditiera Ester Corona, erede di una famiglia arricchitasi enormemente grazie al business dei trasporti spaziali, decise di acquistare l'intero pianeta: una pretesa del tutto inedita, destinata a scontrarsi con consistenti resistenze fra i membri del parlamento e tra la gente comune.

Fu difficile stabilire un prezzo ed altrettanto difficile sciogliere i nodi etici imbrogliati attorno alla vicenda. Essendo i Corona tra i nomi in assoluto più facoltosi del Verse, ed offrendo Ester una cifra imbarazzante, il governo decise infine di accettarne la proposta, per poter sfruttare i proventi della vendita in progetti importanti. Il pianeta assunse il nome di Corona in virtù dei nuovi proprietari e fu da essi destinato a trasformarsi in quello che effettivamente sarebbe divenuto compiutamente solo in seguito: un'oasi di lusso.

Nonostante l'idea riscuotesse un ragguardevole successo tra gli 'inquilini' abbienti del 'Verse, l'affare non risultò una scelta lungimirante: solamente sei anni più tardi, uno scandalo di dimensioni macroscopiche gettò i Corona nel discredito. Un'enorme nave passeggeri appartenente ala compagnia ebbe un incidente causa malfunzionamento ed obsolescenza delle strutture meccaniche: circa un migliaio di persone persero la vita. L'indagine mise in luce la piena responsabilità dell'azienda. Tra i rimborsi alle famiglie ed il danno d'immagine la famiglia Corona terminò la propria storia in completa rovina.

L'Alleanza si riappropriò del pianeta ad un prezzo stracciato, pressoché simbolico, deliberando di far fruttare il suolo nella direzione intrapresa dai Corona: lo sviluppo esclusivo dell'aspetto residenziale. La superficie fu lottizzata in enormi tenute e venduta ai soggetti più in vista del sistema multisolare.

Corona si presenta come un mondo dalle modeste dimensioni, con una alternanza giorno/notte regolare, clima mite, stagioni definite, una proporzione equilibrata fra terra emersa e oceani. Amministrativamente è spartito in ampi appezzamenti territoriali privati, presieduti da grandi ville in stili architettonici disparati. Ciascuna proprietà può arrivare a misurare centinaia di migliaia di ettari e comprende, di solito, un'ampia gamma di servizi ad uso e consumo del padrone: luoghi di culto, piscine, boschi, campi da polo (lo sport maggiormente in voga), stalle, laghi artificiali, autodromi, palestre, teatri, ecc.

Per comodità gestionale, le proprietà contigue vengono raggruppate tra loro in enormi circoscrizioni. Non è raro che nei punti focali di ogni circoscrizione sorgano lussuose zone commerciali, spazi franchi interamente dedicati all'attività terziaria: biblioteche digitali, spa attrezzatissime, stadi, giganteschi mercati alimentari, scuole primarie e secondarie (ma non università), ristoranti, resorts.

Le circoscrizioni eleggono un rappresentante che siede al Consiglio, l'unità che dirige ed organizza il territorio di Corona. Oltre alla severa sorveglianza privata, tramite un sistema di tassazione volontaria, gli abitanti hanno istituito un ulteriore servizio di sicurezza generalizzato. Gli spostamenti avvengono essenzialmente per via aerea, ma le arterie di comunicazione stradali sono comunque fitte e in perfette condizioni. Lo spazioporto si dimostra uno dei più restrittivi e controllati del Verse: non è escluso che, per ottenere il permesso d'attracco, venga richiesto la garanzia d'un cittadino coronense sottoscrivente o un membro di alto grado della Shouye.

In conclusione, Corona rimane tutt'oggi un immenso e lussuoso "quartiere" residenziale: gli abitanti godono d'un tenore di vita altissimo e ostentano tra i cognomi più illustri del 'Verse. L'atmosfera che si respira è molto conservatrice, elitaria e sovente completamente avulsa dalla realtà. Una realtà tenuta volontariamente a distanza da tale paradiso artificiale.