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giovedì 2 aprile 2015

New London



New London è il secondo pianeta più grande del Sistema Centrale, dopo Xinhion, e quello più vicino al sole. E' composta da tre continenti ed una fitta costellazione di isole ed arcipelaghi che riempiono gran parte dei mari: le terre emerse coprono infatti il 75% della superficie planetaria. I due oceani principali sono stati rinominati a ricordare gli esuli ed i morti della prima colonizzazione. Intorno al pianeta orbitano tre lune: Ford, Nixon ed Hoover.

Il pianeta presenta una superficie prevalentemente collinare con diversi massicci montuosi di origine vulcanica che la terraformazione ha portato a una rapida estinzione; così facendo le attività vulcaniche sono state canalizzate tutte lungo il frastagliato fondale marino, costantemente monitorate e controllate. Questo processo di controllo delle eruzioni, e quindi dei terremoti e tsunami, ha sì garantito maggiore sicurezza alla popolazione ma ha avuto l’effetto collaterale di innalzare eccessivamente il livello di monossido di carbonio nell’acqua e di "bruciare" completamente le terre emerse, rendendo il pianeta sterile di vita animale e vegetale. La depressione nella quale è contenuta la White Sea ed il White River è l’unica eccezione ed è stata resa un bio-parco artificiale chiuso da una futuristica e colossale cupola: all'interno di essa sono conservati in semi-cattività alcune specie terrestri e marine delle regioni caucasiche della Terra-che-fu.

Le sorgenti dalle quali attingere acqua potabile sono esigue e comunque insufficienti a soddisfare il fabbisogno della numerosa popolazione del pianeta. L’acqua potabile è un bene di lusso di cui detiene il monopolio assoluto lo stato; che ne importa dai pianeti esterni quantità industriali diluendole con derivati chimici in grado di garantire i liquidi necessari a ogni cittadino. 

E' un pianeta climaticamente secco e con livelli di umidità sensibilmente basse anche alle latitudini equatoriali. Le temperature oscillano dai -10 ai +5 gradi nei periodi invernali mentre in estate varia dai +15 ai +22 gradi; nei circoli polari le temperature si aggirano sempre sui -25 gradi mentre all'equatore intorno ai +30 gradi.

Se da un lato New London risulta un mondo sterile, dall'altro è un pianeta ricco di risorse minerarie, soprattutto di ossidiana: i neolondinesi ne ottimizzarono la lavorazione per l’impiego bellico ed industriale, dai pannelli solari ad altissimi rendimenti ai progenitori degli attuali proiettili perforanti. Grazie allo sfruttamento di questo minerale vulcanico e all'esportazione dei lavorati, il governo neolondinese ha ingrossato le proprie finanze e divenuto la potenza di primo piano che è oggi. Tra i corer il modo di dire "cuore d’ossidiana" - oppure "il cuore di un neolondinese" - è particolarmente in voga a fronte della storia di questo pianeta.

Le metropoli più importanti sorgono tutte alle foci dei fiumi e la quasi totalità delle altre città si diramano lungo i pochi corsi d’acqua che in passato fungevano da percorso veloce ed economico per portare a valle l’ossidiana. Molte città sorgono anche nell'entroterra, dove prima vi erano i centri di estrazione dei minerali. I mezzi pubblici sono efficienti, numerosi e puntuali, tanto che il traffico privato nelle città risulta particolarmente sconveniente e spesso costoso. Per il trasporto cittadino suacqua, lungo i fiumi o anche nelle traversate oceaniche, vengono utilizzati moderni aliscafi, mentre per il trasporto di terra è stata potenziata una fitta rete di linee della metropolitana, le quali collegano tra loro anche tutte le principali metropoli costiere. Grazie a questa gestione oculata dei mezzi pubblici e civili, lo spazio aereo viene sfruttato unicamente da militari e tutori della legge nonché dalle unità di pronto soccorso.

New London conta la più alta presenza di basi militari planetarie in tutto il ‘Verse poiché il 60% delle reclute di tutta la Flotta passa i 18 mesi di addestramento su questo pianeta, rendendolo di fatto il primo pianeta militare del sistema Central. Inoltre i Complessi Militari dell’Area XC54Z sorgono su una porzione di continente desertificata artificialmente nel 2200, dove le temperature sono indotte dall'uomo per avere picchi di -30 gradi all'ombra +50 al sole. Seppure i simulatori militari di ultima generazione abbiano reso obsoleti queste aree di addestramento, XC54Z è meta ambita da quei soldati che intendono addestrarsi duramente in condizioni e temperature estreme.

La popolazione è divisa tra occidentali (80%) e orientali (20%), perlopiù discendenti delle etnie anglofone e cinesi. L’accento neolondinese è inconfondibile, con una cadenza molto simile a quella dei britannici della Terra-che-fu.

Economicamente solida e con governi sempre stabili, New London spicca nella produzione di acqua e generi alimentari sintetici a partire dalle particelle di idrogeno, ossigeno e carbonio delle quali le sue lune sono ricche. L’industria navale e quella bellica sono il fiore all'occhiello del pianeta ed i porti federali di New London City, Manhattan e New Boston sono tra i più grandi di tutto il Central. New Washington, costruita all'interno della cupola della White Valley, è un centro di biochimica e medicina molecolare tra i più conosciuti. Le università, per via della forte militarizzazione ed industrializzazione planetaria, sono specializzate nella formazione di giovani piloti e ingegneri.

Negli ultimi vent'anni New London ha vissuto, soprattutto nelle zone metropolitane costiere, una netta rinascita culturale, il fiorire dell'industria letteraria e olo-cinematografica e soprattutto la riorganizzazione di una feroce scuola di pensiero giornalistica che ha formato alcuni dei migliori reporter dei tempi contemporanei.

New London City

Storia


New London nasce nel 2070, anno in cui terminano i processi di terraformazione. La città di New London tra le prime ad essere fondata, acquistando di fatto il titolo di capitale planetaria e sede del governo del pianeta. Fin dagli albori, il processo di strutturazione burocratica viene semplificato al massimo e basandosi sulla forma degli stati federali. Nel primo secolo, il pianeta vive un periodo di totale isolazionismo, accumulando risorse e ristagnando in una crescita economica e demografica praticamente nulla; perfino Meili sembrava, agli occhi dei neolondinesi, un pianeta migliore in cui emigrare. La svolta avviene nel 2140, a pochi anni dalla seconda colonizzazione e con l’ingresso nella scena politica di alcune personalità fortemente progressiste. In mezzo secolo, New London non solo decollò economicamente migliorando sensibilmente la qualità della vita della popolazione, ma divenne uno dei promotori della nuova colonizzazione.

Nel 2200 la 10th Fleet venne inglobata nella 2nd Fleet ed il pianeta ne divenne la sede principale; alcune delle vecchie strutture di estrazione dell’ossidiana vennero adibite a basi militari mentre altre divennero sede dell’industria bellica: New Boston nacque esattamente in questo modo.

Nel 2370 la popolazione mondiale era aumentata di circa dieci volte rispetto ai numeri degli esuli della prima colonizzazione, così come le città costruite avevano rischiato di prosciugare completamente le risorse idriche del pianeta. Il Water Act fu una manovra necessaria che costò la leadership dell’ala Bianca del governo neolondinese, accusato della cattiva gestione dell’acqua potabile; alle nuove elezioni per la presidenza, la Silver Coalition di New London ottenne il mandato con quasi il 90% dei consensi.

Quando scoppiò la Guerra, nel 2506, l’intensa propaganda riuscì a reclutare un numero impressionante di volontari soprattutto dagli ambienti accademici e studenteschi; la guerra incrementò ulteriormente le finanze planetaria grazie alla vendita degli armamenti e di vettovagliamenti e che a fine conflitto la vide incolume da danni strutturali. I morti furono comunque considerevoli tanto che, appena fuori Port Virginia, venne eretto un cimitero monumentale per le vittime di guerra, neolondinesi e non, tra i più grandi di tutto il Central.

Atlantis

venerdì 23 gennaio 2015

New Melbourne


Geografia

New Melbourne è per dimensioni, dopo Richeaf, il secondo pianeta più grande del sistema Polaris ed il pianeta con la maggior percentuale di superficie marina nel 'Verse, dopo Whitmon. Le terre emerse formano due continenti su cui si concentrano le città più grandi, seppure gli ampi oceani siano costellati di isole di svariate dimensioni che ospitano insediamenti non urbani. La capitale Trinidad si trova nell'emisfero australe ed è, con tre milioni di abitanti, la città maggiormente popolata. Seguono per importanza Nueva Tijuana, un esteso agglomerato urbano caratterizzato dal più alto tasso di criminalità ed omicidi del pianeta, e Mayaguana.  

Il pianeta è incredibilmente ricco di acqua, che era in parte già presente in forma solida ancor prima del terraforming, seppure per ragioni ignote. Il pianeta si prestava quindi perfettamente a creare un complesso ecosistema marino, l'unico che avrebbe conservato la totalità delle specie subacquee salvate dalla Terra-che-fu durante l'esodo delle Arche. Le temperature sono generalmente miti, influenzate dal normale alternarsi di due stagioni nella zona equatoriale e quattro stagioni a nord ed a sud dei tropici. Il terreno è scarsamente coperto da rilievi, la catena montuosa più significativa, la Sierra Sacramento, supera appena i 2000 metri. Le dorsali oceaniche, invece, sono molto pronunciate ed estese essendo New Melbourne un pianeta con un'elevata attività vulcanica e sismica.



Economia

L'unico centro industriale del pianeta è Mayaguana, ma la sua capacità è assolutamente inadeguata al pianeta. La produzione di New Melbourne in qualsiasi frangente non riesce a sopperire al bisogno della popolazione, motivo per cui il pianeta fa affidamento all'importazione per quasi tutti i beni di prima e seconda necessità. Le materie acquistate provengono dai pianeti attigui del sistema Polaris e sono per lo più di bassa qualità, per ammortizzare i costi dell'importazione. Beni di lusso come macchine e strumenti tecnologici sono quasi sempre arretrati, frutto di un perenne ed estenuante ciclo di riparazioni. Questa particolarità dà a New Melbourne un aspetto unico, come se le città fossero rimaste isolate dal resto del 'Verse per decenni. Sul pianeta l'arrangiarsi si è fatto arte ed è diventato uso comune dire che "per fare una cosa bene bisogna prima farla male"

Solo il settore ittico è veramente produttivo ed è motore trainante dell'economia del pianeta. Le maggiori città si sono sviluppate per questo motivo in zone costiere ed i mezzi di trasporto marittimi primeggiano rispetto a qualsiasi spostamento via terra o via aria. Il lavoro da pescatore non è privo di rischi e, al pari con molte malattie, la scomparsa in mare è anche la più diffusa ragione di decesso nella popolazione non benestante. "El mar da, el mar quita", il mare dà, il mare prende. 

Recentemente sono stati trovati nei fondali marini dei giacimenti minerari provenienti dalla solidificazione dei minerali racchiusi nel mantello terrestre, che raggiungono le acque fredde dell'oceano attraverso delle ciminiere, i cosiddetti "black smokers". Lo sfruttamento di questi giacimenti potrebbe aprire un nuovo settore economico nel pianeta, a vantaggio quasi esclusivo della classe dirigente.


Società

La cultura di New Melbourne è, come in molte altre parti del Rim, fortemente maschilista ed i ruoli da rispettare all'interno della famiglia sono nettamente marcati. L'isola di Llemanjá, dove si è stabilita una solida cultura matriarcale, costituisce un'eccezione a questa regola. Il cristianesimo cattolico è la religione più diffusa e lo spagnolo la lingua più parlata. Il pianeta è etnicamente molto ricco, avendo una leggera predominanza di abitanti di origini latine, cui seguono neri, bianchi ed orientali in rapporti equilibrati.

A causa della particolare situazione economica di New Melbourne la maggioranza della popolazione vive ufficialmente sotto la soglia della povertà. Il governo è sordo ai bisogni dei cittadini ed attento a soddisfare solo gli interessi dell'1% più benestante. Nonostante questo il popolo di New Melbourne è naturalmente ottimista, edonista e di semplici bisogni. La tendenza ad arrangiarsi ed il bisogno di adattarsi alla difficoltà economica hanno portato gli abitanti a trovare sempre modi originali di guadagnare il pane, "lavorando senza lavorare", tanto da essere spesso accusati di semplice pigrizia. Questa naturale furbizia si trasforma fin troppo facilmente in criminalità nelle città più grandi. In particolare a Nueva Tijuana i cartelli della droga mietono quotidianamente vittime anche nella popolazione non coinvolta nelle guerre tra bande ed il tasso di omicidi è comparabile con quello di Sunset Tower e Maracay, seppure la città abbia un numero significativamente minore di abitanti. 



Storia

Il processo di adattamento del pianeta è stato uno dei più lunghi nella storia della Nuova Colonizzazione, durato più di trent'anni tra il 2252 ed il 2284. Fu sovvenzionato e portato a termine dalla Archaea, allora senza dubbio la più importante azienda del Core in campo scientifico, con l'intento secondario di avere un pianeta che fosse un enorme laboratorio di ricerca di biologia marina. Alcuni sostennero addirittura che la Archaea volesse ricreare in modo accelerato il processo di evoluzione dai batteri agli organismi complessi, ma queste ipotesi rimasero sempre tali. Ciò che rimane adesso, tuttavia, è la presenza di grandi cetacei e migliaia di specie marine completamente estinte nel resto del 'Verse: insieme a Whitmon, New Melbourne è l'unico pianeta in cui è possibile osservare in libertà specie come orche, balene, grandi squali e delfini.

La recente storia di New Melbourne è stata macchiata da un lungo ed estenuante conflitto con Safeport, conclusosi per necessità all'inizio della Grande Guerra. Nel 2476 Safeport impose un arbitrario e spropositato aumento dei prezzi sui beni di esportazione prodotti dalle sue fabbriche, beni su cui New Melbourne faceva affidamento per quasi il 40% del suo bisogno globale. Quando le (brevi) trattative diplomatiche fallirono, iniziò una sanguinosa guerra tra i due pianeti. L'inferiorità bellica di New Melbourne era evidente, ma i cruiser del pianeta azzurro continuarono a ribattere con brevi e rapide incursioni punitive contro l'esercito nemico. Sette anni dopo l'inizio del conflitto fu firmato tra i due governi un armistizio che dichiarava Safeport vincitore, ma le tensioni tra i due pianeti non cessarono e furono portati a termine diversi attacchi terroristici e bombardamenti sulla superficie dei reciproci pianeti per un altro ventennio. Quando, nel 2504, l'attenzione e l'astio del Rim si focalizzò contro l'Unione, Safeport e New Melbourne diedero l'ordine di cessare il fuoco per combattere su un fronte unito. La Grande Guerra ebbe l'effetto di appianare le differenze tra i due popoli, sebbene la tensione tra i due reciproci governi sia ancora presente, soprattutto dopo la decisione di New Melbourne di non unirsi alla Confederazione di Polaris.



giovedì 23 ottobre 2014

Seven Hills

Geografia

Relativamente lontano dalla sua stella, risulta essere un mondo particolarmente freddo (sempre entro i limiti della tolleranza umana). L'emisfero meridionale è occupato da un grande oceano, che in inverno è coperto per più del 90% dal ghiaccio, mentre in estate i ghiacci si riducono al 60%. L'emisfero settentrionale, quello abitato, ospita l'unico grande continente del pianeta, continente prevalentemente montuoso. Fin dallo spazio si riconoscono sette grandi complessi montuosi, che visti dalla prospettiva dell'orbita alta sembrano rilievi collinari, da qui probabilmente il nome del pianeta. Alcuni di questi complessi montuosi ospitano vulcani attivi. Il più grande dei sette complessi montuosi è chiamato le K37 Mountains, perché ospita le 3 montagne più alte del pianeta, le uniche a superare i 7 mila metri di altezza sul livello del mare, e uno dei vulcani più grandi dell'intero Verse, la Cold Burning Mountain, un vulcano attivo di tipo effusivo.

Il continente è costellato di piccoli laghi e fiumi che raccolgono l'acqua dalle montagne e la portano a valle, fino a sfociare nell'oceano. I fiumi principali diventano molto larghi e lenti in prossimità dell'oceano. Il fiume più grande è il Black River, che scende dalle K37 Mountains e sfocia nell'oceano in un grande golfo ampio migliaia di chilometri.


Clima e ambiente

Il pianeta ha un'atmosfera spesso grigia e cupa, il cielo è spesso coperto di nubi che impediscono alla luce del sole di arrivare a terra, trasformando le ore di luce in una perenne penombra grigia, solo più luminosa verso mezzogiorno, e le ore in buio in oscurità vera e propria, senza neanche la luce della luna e delle stelle. Piove spesso: si dice che piova per metà dell'anno, e che i giorni in un anno in cui il sole si vede ininterrottamente da mattina a sera, si possono contare sulle dita di una mano.

Nonostante la pioggia frequente, c'è poca vegetazione, a causa della scarsità di luce solare e delle temperature basse. Le montagne sono brulle e spesso innevate, e i territori più bassi sono aspri, coperti per lo più da erbacce e vegetazione bassa resistente al freddo. Le foreste sono di conifere e altri alberi resistenti al freddo, e soprattutto sono poco estese e molto rare, in tutto il pianeta se ne contano una ventina.


Economia

A causa delle condizioni climatiche, agricoltura e allevamento sono praticamente impossibili. Tuttavia il processo di terraforming di Seven Hills ha creato un mondo ricco di minerali e carbone, dando vita ad una fiorente attività mineraria, ad oggi l'unica attività economica del pianeta. Minerali e carbone sono esportati e venduti in tutto il 'Verse, e rappresentano l'unica ricchezza di Seven Hills, che deve importare invece generi alimentari, tecnologia e manifatture. Ci sono svariate imprese minerarie sul pianeta, tutte private.

Particolare la presenza di vasti giacimenti di carbone in tutto il pianeta: si è formato durante il secondo terraforming, in questa fase il pianeta ha attraversato anni di intensa attività orogenica e vulcanica che ha dato vita alle montagne per cui Seven Hills è famoso. La vegetazione introdotta sul pianeta durante il primo terraforming in questa fase ha attraversato un processo di "carbonizzazione artificiale", trasformandosi in breve tempo in carbone e formando così vasti giacimenti di carbone in tutto il pianeta.


Società

Seven Hills è un pianeta tecnologicamente arretrato. Le tecnologie industriali e minerarie utilizzate sono antiquate, poco efficienti e altamente inquinanti. Lavorare in miniera non è sicuro, il tasso di mortalità sul lavoro è elevato. Si dice che solo un minatore su due raggiunge la vecchiaia: probabilmente è un'esagerazione, ma questa diceria è sintomatica di quanto poca sia la sicurezza sul lavoro. Tutti quelli che lavorano in miniera sono poveri: lavorano con orari e ritmi massacranti, in condizioni di scarsa sicurezza e senza tutele dal punto di vista sociale, legale o sindacale, per una paga misera sufficiente appena a pagare l'affitto e a sfamare la famiglia. Il lavoro comincia presto, non è raro iniziare a lavorare già a 14 - 15 anni, che è l'eta a cui i ragazzi di solito finiscono di andare a scuola.


L'elite del pianeta è costituita dai ricchi industriali, dai proprietari delle miniere che possiedono quindi una compagnia mineraria. Loro sono i ricchi, coloro che detengono il potere economico e che controllano l'attività politica del pianeta, a volte tramite dei referenti politici da loro sovvenzionati, più spesso personalmente, in palese conflitto di interesse. Solo la capitale è dotata di scuole superiori e università: sono private e costose, quindi riservate ai figli dei ricchi, dell'elite planetaria.


Durante la guerra, Seven Hills si è schierato con l'Indipendenza. Benché la popolazione locale non sia caratterizzata da un forte sentimento indipendentista, l'Alleanza non è ben vista.


Insediamenti urbani

La popolazione abita in cittadine medio-piccole distribuite nel continente ai piedi dei grandi complessi montuosi. Sono tutte città minerarie che sorgono vicino ad una miniera, povere, di frontiera e prive dei servizi essenziali: non sono nient'altro che città dormitorio abitate dai minatori. Queste cittadine sono spesso di proprietà della stessa compagnia mineraria che possiede la miniera vicino, dove lavorano tutti i minatori della città.

Unica eccezione, la capitale, Port Inverness. Essa si trova ai piedi delle K37 Mountains, ed è in verità un porto fluviale, ben lontano dall'oceano. E' attraversata dal Black River, che dopo aver attraversato Port Inverness prosegue per altri 2000 km tra le terre brulle del pianeta prima di raggiungere l'oceano. Port Inverness è una città industriale, l'unica del pianeta ad essere dotata di servizi basilari come acquedotto ed energia elettrica, sviluppatesi principalmente per necessità industriali. La corrente elettrica è prodotta con centrali a carbone di vecchia concezione, molto inquinanti. La città e grigia e sporca, inquinata, e poco sicura, con un moderato tasso di criminalità. Solo il centro dove risiede l'elite e la classe dirigente è tenuto un po' più pulito e meglio sorvegliato dalle forze di polizia locali. Port Inverness è sede dei maggiori centri di lavorazione di minerali del pianeta, dove i minerali grezzi estratti in miniera vengono lavorati. Ogni compagnia mineraria ha qui una filiale.


Trasporti

Due sono i mezzi di trasporto principali su Seven Hills: le vie fluviali, e la ferrovia. Ove possibile si viaggia via fiume, con chiatte e battelli fluviali. La ferrovia collega le cittadine e i porti fluviali che non sono collegati via fiume. Le ferrovie sono spesso vecchie, con locomotive a vapore alimentate a carbone, e sempre a carbone sono pure i battelli fluviali dotati di motore. Non sono quasi per niente usati, invece, i mezzi su gomma (le strade sono poche), e gli animali: buoi e cavalli sono molto pochi a Seven Hills, non ci sarebbe di che sfamare questi animali in gran numero. Avere un animale è considerato una rarità, un bene di lusso che solo i più ricchi possono permettersi.

A Port Inverness c'è anche l'unico spazioporto pubblico attrezzato del pianeta: esistono comunque altri piccoli spazioporti privati di proprietà delle compagnie minerarie, vicino alle cittadine più grandi lontane da Port Inverness. Inoltre i controlli planetari sono praticamente nulli, per cui è possibile e facile atterrare e ripartire nelle vaste steppe lontano dalle città senza essere visti.

Storia

La storia di Seven Hills è strettamente intrecciata con la famiglia Richardson. Ricchissima famiglia originaria di New London, capace di far risalire il suo albero genealogico agli albori della prima colonizzazione del Verse, i Richardson erano imprenditori nel settore minerario da generazioni. Fu nell'anno 2230, ben 80 anni dopo quello che storicamente si indica come l'inizio della seconda colonizzazione, che cominciò il terraforming di Seven Hills. Il promotore del progetto fu Peter Kenneth Richardson, l'allora capofamiglia degli Richardson. P.K. Richardson mostrò molta lungimiranza: per anni aveva lottato per avere un mondo tutto suo da terraformare, finanziando centri di ricerca affinché potessero affinare la tecnologia di terraforming per avere il mondo che lui desiderava ed esplorazioni negli anelli esterni per trovare un mondo adatto. Egli voleva un mondo prospero e ricco di materie prime, dove potersi trasferire e da poter sfruttare. Fu così che iniziò il primo terraforming. Visti i tempi necessari per completare il processo, P.K. Richardson, già anziano quando il primo terraforming di Seven Hills iniziò, non ne vide mai la conclusione. Fu Jarod Vince Richardson, nipote di P.K. Richardson, il capofamiglia che vide il pianeta completato. Allo scopo di massimizzare le risorse minerarie, come desiderava P.K. Richardson, furono previste due fasi di terraforming: la prima fase avrebbe prodotto un mondo verde e rigoglioso, la seconda avrebbe massimizzato le risorse minerarie, trasformando la vegetazione prodotta alla fine del primo terraforming in carbone. Purtroppo, conseguenza non prevista, il secondo terraforming non fu in grado di produrre nuova vegetazione sul pianeta come sperato. Nonostante le piogge abbondanti, il bilanciamento dei gas nell'atmosfera non andò come previsto: l'effetto serra prodotto non fu sufficiente a scaldare il pianeta al punto giusto, e il cielo oscurato da spesse nubi per la maggior parte dell'anno non favoriva certo la crescita della vegetazione. Il neonato Seven Hills si ritrovò quindi molto povero di piante e vegetazione in generale.

Fu così che J.V. Richardson si ritrovò proprietario dell'intero pianeta. La carenza di verde danneggiò le ambizioni della famiglia: l'aspetto in generale brullo e le temperature basse del pianeta lo resero inadatto all'agricoltura e l'allevamento, non fu quindi possibile attirare sul pianeta ranch e aziende agricole. Più in generale, l'aspetto cupo del pianeta non invoglio molti coloni a trasferirvisi, così la popolazione planetaria aumentò piuttosto lentamente rispetto alle previsioni, con conseguenze negative sui valori dei terreni. J.V. Richardson dovette accontentarsi: lottizzò il pianeta, affittando o vendendo ad altri ricchi imprenditori terreni a prezzi più bassi di quanto sperasse, tenendosi per sé i migliori.


Negli anni seguenti, comunque, Seven Hills sarebbe diventato il mondo esportatore di minerali e carbone per cui oggi è noto, evolvendosi nella sua situazione attuale: con il governo del pianeta in mano ad una singola persona, interessata a sfruttarne le risorse, non c'è da sorprendersi della profonda disuguaglianza sociale, dell'abisso sociale e culturale che c'è tra la ristretta elite di ricchi imprenditori e la vasta massa di lavoratori, della quasi totale assenza di una classe media.

Da allora e fino all'avvento della Grande Guerra la carica di governatore di Seven Hills è stata ereditaria, sempre in mano alla famiglia Richardson. Con lo scoppio della Grande Guerra nel 2506, Seven Hills si schierò con l'Indipendenza. Ufficialmente sposò gli ideali dell'Indipendenza: la libertà dal Core, il diritto di possedere la propria terra; la verità era probabilmente legata anche a interessi economici: il governatore in carica, Merthin Ralf Richardson, discendente dei Richardson fondatori del pianeta, non voleva perdere i privilegi che la sua famiglia aveva da secoli, non voleva la democrazia, non voleva l'arrivo delle leggi dell'Alleanza che gli avrebbero imposto di garantire maggiori diritti ai lavoratori, causando perdite economiche agli industriali. M.R. Richardson stanziò finanziò l'esercito indipendentista con denaro e materie prime per la costruzione di armi, vendendo a questo scopo materie prime a prezzi molto ridotti alle industrie di Hera e sospendendo ogni relazione commerciale con i mondi dell'Alleanza. Inoltre allo scopo di incrementare le fila dei soldati indipendentisti, fece emanare una legge per cui ogni cittadino di Seven Hills che avesse combattuto in guerra, avrebbe avuto diritto ad una casa di proprietà al suo ritorno concessa dallo stato, in caso di vittoria del fronte indipendentista.

Seven Hills non è stato teatro di grandi battaglie. Ha subito bombardamenti di modesta entità, raramente mirati contro la popolazione e volti principalmente a distruggere le miniere o interrompere le vie di comunicazione (le ferrovie principalmente) per mettere in difficoltà l'economia del pianeta.

Con la sconfitta dell'Indipendenza nel 2511, Seven Hills fu costretto ad aderire all'Alleanza e a modificare alcune delle sue leggi per non violare le leggi alleate, ad esempio abolendo la pena di morte. M.R. Richardson fu deposto, e furono indette per la prima volta nella storia di Seven Hills, le elezioni.

L'effettivo miglioramento della situazione, tuttavia, è tutto da discutere. Seven Hills è lontano, l'Alleanza non è in grado di imporre la sua legge, e troppi pochi anni sono passati perché i cambiamenti siano visibili. Poco è cambiato per la classe operaia del pianeta, e l'elite è rimasta al suo posto. Anche se non è più governatore, Richardson è ancora molto influente: anche se non c'è nulla di certo, si dice che il nuovo governatore eletto, Hamilton, sia in realtà un suo burattino.

domenica 19 gennaio 2014

Polaris War

[off - Tutti gli eventi narrati di seguito sono frutto dell'intensa attività di coloro che, come giocatori o narratori, hanno giocato su Ballad of Serenity fra l'estate e l'inverno del 2013]


La Guerra di Polaris è il secondo episodio bellico su vasta scala fra le forze dell'Alleanza e le forze dell'Indipendenza ed ha inizio il 30 Settembre del 2515, a quattro anni di distanza dalla fine della grande guerra che ha modificato, forse per sempre, lo scacchiere politico ed economico del 'verse.

È il 14 Luglio 2515 quando tutti i pianeti del sistema Polaris, ad eccezione di Boyd's Moon e Phoenix, proclamano la loro indipendenza nei confronti del governo alleato, dando vita ad una nuova entità politica: la Confederazione di Polaris.
Le trattative per una soluzione pacifica e condivisa durano mesi e coinvolgono tanto i governatori dei pianeti confederati quanto i più alti esponenti politici delle istituzioni alleate: ma nel volgere di qualche mese diventa chiaro che le forze in campo non sono intenzionate ad accettare compromessi, ed il 30 Settembre dello stesso anno, Sarah Shepard, Presidente dell'Alleanza, dichiara guerra alla Confederazione, bollando le risoluzioni dei pianeti coinvolti come dei tentativi eversivi contro l'ordine costituito.

Sin da subito, la morsa alleata si stringe attorno a Polaris: Bullfinch, Saint Andrew e Richleaf diventano i principali terreni di scontro fra alleati e confederati.
Ed è proprio sopra i cieli di Bullfinch che i due schieramenti si affrontano per la prima volta: il 1° Ottobre del 2515 l'esercito dell'Alleanza, sotto la guida del generale Aaron Lee, e quello della Confederazione, comandato dall'Ammiraglio Renshaw, si affrontano in una prima battaglia spaziale  che si conclude con una vittoria per le bluejacks: le truppe di Lee riescono a sbarcare sul pianeta, occupandone l'emisfero meridionale. 
La battaglia, in cui l'Ammiraglio Renshaw viene dato erroneamente per morto in seguito all'esplosione della sua corazzata, la Quicksilver, prende il nome di “7-2-0”, dalle coordinate presso cui ha avuto inizio. In seguito a questo episodio, gli Alleati riescono a formare un “corridoio” aereo di sbarco, mantenuto in vita fino alla fine del conflitto. 

Mentre l'Ottava Flotta dell'Alleanza sciama su Bullfinch, la Terza e la Quarta Flotta mettono in atto la stessa strategia su St. Andrew: sul finire di Ottobre, le forze alleate riescono a violare la resistenza aerea indipendentista e mettere piede anche sul più inospitale pianeta dell'Outer-Rim.
Benché i cieli di Richleaf siano presi d'assalto, il pianeta riesce ad impedire lo sbarco delle forze di terra alleate.

Su Bullfinch, il conflitto prende le mosse di una guerra di trincea: la linea di demarcazione fra le due potenze in gioco è il fiume Morgan, che attraversa una fitta foresta pluviale che si estende per chilometri, e molti giorni di cammino, sia dalla sponda settentrionale (dove si attestano le forze confederate), sia dalla sponda meridionale (dove si attestano le forze alleate): è nell'umida giungla di Bullfinch che avviene la maggior parte degli scontri; nessuno di questi, tuttavia, risulta decisivo, benché le perdite siano ingenti per entrambi gli schieramenti.

Saint Andrew oppone una strenua resistenza contro la presenza alleata: la popolazione locale, guidata dal vicegovernatore Ben Kunuk, che ben presto assurge ad indiscusso leader militare del pianeta, dà fiera battaglia contro gli invasori, arrivando a respingerli e a liberare la superficie di St. Andrew; le truppe del vicegovernatore Kunuk diventano presto note col nome di Nanok-Quanik, che nel dialetto locale significa Orsi Bianchi nella Neve.  

Come se non bastasse, su Greenfield e Bullfinch, entrambi pianeti granaio tanto per l'Alleanza che per la Confederazione, un parassita prodotto in laboratorio, nominato Aelia, comincia a divorare i raccolti, devastando le piantagioni e riducendo entrambi i pianeti alla fame: i due schieramenti si trovano a dover combattere, oltre che con i rispettivi nemici, con gli stenti ed i morsi della fame. Nell'emisfero meridionale di Bullfinch, l'Alleanza sequestra tonnellate di cibo dai ranch locali; la fame e la guerra spingono migliaia di famiglie sul lastrico, costringendole ad abbandonare il proprio pianeta natale e ad andare a cercar fortuna in qualche altro pezzo di 'Verse. 
Ed è proprio per questo che la Confederazione organizza un'operazione ai danni di Greenfield, che subisce una breve ma violenta occupazione: l'esercito dei Browncoats saccheggia e depreda tutti i granai del pianeta, rubando derrate alimentari, capi di bestiame e farmaci.
La popolazione di Greenfield, già provata dalla distruzione dei raccolti causata dal misterioso parassita, si ritrova alla fame: anche i ranch più grossi, fra cui il Black Oak Ranch di Mason, si trovano in terribili ristrettezze economiche, e cominciano a licenziare i propri dipendenti: molti abitanti di Greenfield sono costretti a vendersi come schiavi pur di non morire di fame.

Sono le prime settimane di Dicembre a segnare una svolta decisiva nella guerra – una svolta che sorride nettamente alle truppe alleate. 
Sfruttando dei tunnel trovati proprio nel cuore della giungla, l'Alleanza riesce ad attraversare il fiume Morgan, fino a quel momento invalicabile confine fra gli eserciti, e passare alle spalle delle linee nemiche, in una brillante azione di tattica militare che conduce alla ritirata delle truppe confederate nella giungla. È il 10 Dicembre 2515.
Nello stesso frangente, il generale Aaron Lee sferra un'offensiva aerea che sbaraglia la flotta confederata, conquistando anche il controllo dei cieli: il pianeta viene bombardato a tappeto.
È, per la Confederazione di Polaris, una giornata di disfatta: la battaglia del Morgan River è per la Guerra di Polaris quello che Serenity Valley è stata per la prima grande guerra.

Nelle giornate successive, quel che resta delle truppe della Confederazione si asserraglia a Timisoara, capitale del pianeta ed ultimo baluardo della resistenza. Ma nell'arco di pochi giorni, gli eventi volgono in peggio per gli indipendentisti: Eric Rose, il più alto ufficiale in carica delle truppe di terra, nonché leader politico e militare di Bullfinch, muore in seguito alle ferite riportare il 10 Dicembre. 
Le truppe della Confederazione si trovano accerchiate e prive di guida: l'Ammiraglio Renshaw ordina la ritirata e Bullfinch, piegato, viene abbandonato al dominio dell'esercito alleato. Gli indipendentisti sono di nuovo in rotta.

Operazioni analoghe si sono svolte su Richleaf: qui, l'Alleanza, capitanata dal generale Grayson, riesce finalmente a mettere piede sul pianeta, e conquistarlo. Maracay, la capitale, si arrende.

Quello che resta dell'esercito della Confederazione vola verso Safeport: il pianeta, infatti, è un porto sicuro nascosto da una nebulosa difficile da raggiungere. Ed è qui che le forze indipendentiste cominciano, ancora una volta, a coagularsi.

L'esperienza della Confederazione di Polaris si chiude ufficialmente il 17 Dicembre 2515: i governatori di Bullfinch, Richleaf, Shijie, Tauron e Victory proclamano una resa incondizionata.

Non così, tuttavia, Safeport e Saint Andrew...

domenica 25 agosto 2013

Shadetrack


"Non puoi tornare a casa perché non è più dov'era una volta"
Detto diffusosi a Shadetrack dalla fine della Guerra.


Generale

Shadetrack era, prima della guerra, un pianeta fertile e ricco di risorse naturali, popolato perlopiù di piccoli borghi rurali indipendenti, ranch e fattorie di medie e grandi dimensioni. Schieratosi con gli Indipendentisti, è stato duramente bombardato dall'Alleanza durante la guerra, tanto che si dice che ora non ne sia rimasto altro che cenere e qualche minuscola oasi sovrasfruttata dai pochi superstiti. Quando era ancora fertile, divideva il suo territorio tra vaste zone desertiche, perlopiù transito di gruppi nomadi e viaggiatori, ed enormi praterie e campi coltivabili. Le tre regioni maggiormente popolate (ma chiaramente non le uniche) erano Sweet Waters (simile nella conformazione, nella cultura e nelle attività svolte dai suoi abitanti a decine di zone sparse per l'intero pianeta), Las Cruces e l'area marittima nota come The Quay.



Sweet Waters 
mappa

Prima della guerra, Sweet Waters (chiamata dai suoi abitanti anche "la regione dei fiumi") è sicuramente la più fertile tra le numerose regioni del pianeta. I centri urbani sono raccolti perlopiù nella zona a sud, spaccata in due dalla catena montuosa della Trinidad, affiancati da una serie di ranch più o meno piccoli, a conduzione familiare o amministrati da decine di persone e in grado di dar lavoro a centinaia di uomini e donne. I più grandi ranch si trovano a est delle montagne, mentre a ovest si sviluppano i centri urbani più popolati: Mexican e Ciudad Nueva. La maggior parte della popolazione, tuttavia, non vive nelle grandi città (che non contano comunque un alto numero di abitanti: 70.000 per Mexican, 120.000 per Ciudad Nueva), ma nei villaggi minori, nei campi, a ridosso dei ranch: là, insomma, dove c'è più lavoro. A nord si estendono invece vastissime e rigogliose praterie utilizzate come pascolo dai ranch del sud durante le stagioni calde. Il clima è temperato e gli inverni non sono troppo rigidi, pur presentando precipitazioni nevose più copiose sulle montagne.

L'ambiente di Sweet Waters (e di Shadetrack tutta) è tipicamente western. La tecnologia è estremamente arretrata e, anche nel campo dell'agricoltura, le innovazioni sono poche, i macchinari poco diffusi e appannaggio quasi esclusivo dei ranch più grandi. La borghesia possidente ha proprietà in campagna ma vive in città, e in linea generale i beni più preziosi sono il bestiame e la terra. La scolarizzazione è bassa, l'analfabetismo diffuso, la pena di morte per impiccagione applicata agli omicidi quanto ai ladri di cavalli (crimini pressoché equiparati) e le donne vengono viste come subordinate agli uomini che hanno vicino (padri, fratelli, mariti).  

La religione più praticata è il rigido cristianesimo battista, seguito da un diffusissimo cattolicesimo. Le due religioni si distribuiscono lungo linee culturali annacquate dalla commistione dell'etnia europea e quella ispanica: i battisti sono solitamente bianchi e parlano inglese, i cattolici sono latini e parlano lo spagnolo come prima lingua. Al livello fattuale, tuttavia, le due etnie si sono mischate attraverso varie generazioni, rendendo ben più sfocate e indefinibili le linee di demarcazione etnica. Ad oggi, la comunità di appartenenza viene determinata dalla religione professata piuttosto che dall'etnia. In caso di matrimoni misti, una legge stabilisce che il nucleo familiare debba assumere la religione del capofamiglia.




Las Cruces
mappa

Chiusa da un giro di ripide montagne, chiamate le "Anillo Mountains", Las Cruces è un ampio territorio verdeggiante che si sviluppa attorno all'enorme lago Salvaciòn, il più vasto bacino di acqua dolce di tutta Sweet Waters. Gli abitanti di Las Cruces, quasi totalmente di lingua spagnola, praticano un cattolicesimo arricchito da numerosissime credenze e superstizioni al limite del sincretismo. La stessa geografia della zona è intrecciata a numerose convinzioni scaramantiche: i 'cruceros' ritengono che le acque del lago Salvaciòn siano sante e benedette al punto di avere il potere mistico di garantire l'estrema fertilità dei terreni all'interno dell'Anello. Per lo stesso motivo, si vieta a chiunque non sia di fede cattolica il bagno nelle acque del lago (con diverse varianti: molti dicono, per esempio, che un battista che si facesse il bagno nel Salvaciòn, diventerebbe immediatamente cattolico). 
Le vie d'accesso a Las Cruces sono due soltanto: a sud est il "Paso Estrecho", percorso da un largo e profondo fiume navigabile, e a nord ovest il Paso de Las Cruces, dal terreno secco e pietroso e percorso ai lati da centinaia di tombe appartenenti ai numerosi "santi" della ragione, lì sepolti perché accompagnino il cammino di coloro che lascino i territori benedetti di Las Cruces avventurandosi nel vasto deserto che circonda l'Anello.

insenatura del Lago Salvaciòn

I territori di Las Cruces, per quanto non estremamente estesi, sono sufficientemente fertili da poter permettere la completa autosufficienza della regione, che ha quindi conservato una cultura piuttosto chiusa e ostile allo straniero e, più genericamente, al "diverso". Nonostante ciò i cruceros sono un popolo paradossalmente vivace, e ogni villaggio festeggia almeno trenta santi ogni anno. Il santo patrono dell'intero Anillo è il "Santo sin nombre" (Santo senza nome), detto anche la "Primera Cruz", la prima croce, a cui è attribuita la benedizione del lago Salvaciòn che rese, secondo le credenze, fertile e rigogliosa l'intera regione. Ancora oggi gli abitanti festeggiano ogni settembre la Primera Cruz con grandi manifestazioni religiose.

Sotto la stretta guida dell'Autoridad (una ristrettissima oligarchia di dieci uomini con potere religioso quanto politico, eletti per acclamazione ogni dieci anni), Las Cruces oppose una durissima resistenza alle invasioni alleate, aiutata dalla conformazione particolare della zona, in grado di offrire l'alta barricata naturale delle montagne. Las Cruces non venne mai veramente conquistata, ma la sua resistenza costò numerose vite e i bombardamenti distrussero molti dei campi. Nonostante ciò, la scelta di non seminare il diserbante riservato alle altre zone fertili, permette oggi a Las Cruces di essere una delle zone meno disastrate di Shadetrack, seppur attraversi comunque grandi difficoltà. Tutti i morti della resistenza sono stati eletti santi e sepolti lungo il Paso de Las Cruces, che conta oggi migliaia di croci. 


The Quay

The Quayside, più comunemente nota come the Quay, è un'ampia zona marittima tra le più tecnologicamente sviluppate dell'intero pianeta. Essa si sviluppa tra un profondo mare ricco di fauna acquatica a sud e le rocciose Kilmarock Mountains, a nord. Colerain Quay, che dà il nome all'intera regione, è il centro urbano più esteso e vivace di tutta Shadetrack: si sviluppa su una lingua di terra sporta sul mare e conta un totale di due milioni di abitanti - un record assoluto per l'intero pianeta. Nata come zona di pescatori e piccoli imprenditori, The Quay deve la sua fortuna alle montagne a settentrione, ricche di giacimenti di ferro e carbone che, sfruttati adeguatamente, hanno reso possibile lo sviluppo di un'industria vivace e altamente produttiva: i numerosi villaggi di minatori lungo la catena montuosa raccolgono carbone e ferro che viene spedito in città lungo le lunghe direttrici (le principali sono la Limerick Way e l'East Path). Una volta giunto a destinazione, il carbone alimenta le grandi fornaci in grado di alimentare i poco complessi ma funzionali meccanismi della fabbrica. Dai centri produttivi di Colerain escono grandi vascelli navali, rudimentali macchine agricole destinate ai più importanti ranch del pianeta, treni a vapore e, dal 2506, armi automatiche per l'esercito indipendentista. Si tratta di un centro produttivo arretrato e di importanza del tutto marginale rispetto agli altri grandi pianeti sviluppati del sistema, come Spartaca e Hera, tanto che inizialmente la zona viene ignorata dalle truppe alleate, per poi essere comunque inserita nella lista di obiettivi da bombardare prima della sconfitta definitiva.

La maggioranza della popolazione è di confessione protestante battista, seppur la religione abbia un ruolo marginale nelle vite degli abitanti. L'alfabetizzazione è appena più diffusa rispetto alla media del pianeta, ma l'educazione rimaneva, anche nei tempi di prosperità precedenti alla Guerra, appannaggio dei soli ceti possidenti. 

miniera di carbone, anno 2503


I Cajun di Shadetrack

Il pianeta è abitato, oltre alle due etnie già citate, da una minoranza etnica francofona la cui presenza viene fatta risalire incertamente alla prima colonizzazione o a migrazioni successive. Si tratta per lo più di individui dalla carnagione bianca e i colori chiari, con le dovute eccezioni determinate dal rimescolamento etnico, la cui presenza sul pianeta è ristretta quasi totalmente alle aree di Sweet Waters e The Quay.
I cajun di Shadetrack parlano tra loro un francese sporco che ha poco da spartire con quello della terra-che-fu, inquinato da commistioni frequenti con l'inglese tanto a livello lessicale (ad esempio "aye" per "oui") che grammaticale ("L'ami je sors avec" ricalcato sull'inglese "The friend I go out with", per "L'ami avec lequel je sors").

Dal punto di vista sociale, l'etnia francofona è fortemente spaccata in due macrogruppi che si differenziano sommariamente per cultura, abitudini e integrazione nel tessuto sociale del pianeta.

Locals: di fede anabattista, definiscono se stessi Fratelli in Cristo e costituiscono la gran parte dell'etnia cajun del pianeta. Stanziati fra la zona di The Quay, dove si dedicano alla pesca, e Sweet Waters, sono per lo più lavoratori stagionali che si spostano in gruppi più o meno nutriti fra un ranch e l'altro. Malgrado la tendenza a costituire comunità chiuse di stampo religioso, la fama di buoni e onesti lavoratori li rende largamente accettati tra i battisti, meno fra i cattolici: episodi di razzismo più o meno esplicito non sono infrequenti, soprattutto da parte di quest'ultimi, a causa delle 'anomalie' della professione anabattista e della tendenza a fare di tutta l'erba un fascio quando si tratta di rivalersi dei furti o di altri crimini perpetrati dai lacklands.

Lacklands: anabattisti o atei, nelle frange più estreme, si tratta a tutti gli effetti di una minoranza nella minoranza. Benvoluti o trattati con diffidenza, a seconda, dalle altre comunità cajun, sono malvisti tanto dai battisti quanto dai cattolici a causa dello stile di vita cui aderiscono. I lacklands (senza terra) sono famiglie nomadi che abitano carovane di dimensione variabile, in continuo spostamento fra The Quay e Sweet Waters, e praticano lavoretti occasionali che non di rado sfociano in attività illecite, dal furto alla prostituzione. Definiscono se stessi 'les gens' (la gente) e si distinguono dai 'brutes' esterni alla comunità attraverso una fitta serie di regole e usanze che possono variare tra una carovana e l'altra.


Storia recente

Seppur i venticinque anni compresi tra il 2480 e il 2505 siano stati dominati da un periodo di relativa pace, Shadetrack ha avuto una storia perennemente costellata di conflitti di piccola e media entità, chiamati impropriamente "guerre" e quasi tutti causati da contese territoriali tra proprietari terrieri confinanti. Più vasti erano le proprietà coinvolte, più grande e sanguinoso era il conflitto risultante. Tali conflitti (di cui si ricorda soprattutto la guerra per las Verdes Hills, a sud di Sweet Waters) non avevano tuttavia durate superiori a pochi mesi e non facevano più di un paio di centinaia di vittime.

Shadetrack aderì quasi immediatamente alla Grande Guerra, schierandosi col fronte indipendentista. Oltre a fornire un discreto numero di uomini all'Esercito, il pianeta divenne il più importante granaio del sistema Columba, in grado di produrre ingenti quantità di derrate alimentari per l'esercito e per i fronti più combattivi del Sistema, schierati a Spartaca e a Hera. L'esercito alleato sbarcò sul pianeta nel 2508 e per diversi anni tentò di impadronirsene con le truppe di terra, senza danneggiarne il terreno, pensando di poterlo facilmente conquistare e sfruttarne le risorse per il proprio fronte. Incontrò, tuttavia, la strenua opposizione degli abitanti, che si organizzarono spontaneamente in milizie di resistenza largamente appoggiate dalla popolazione, in grado di portare attacchi rapidi e terribili ai gruppi alleati sfruttando la conoscenza del terreno.

E' a quel punto che l'Alleanza, rendendosi conto di aver investito troppo tempo e risorse nella conquista del pianeta, decise di desistere: una volta rassegnata a non poter sfruttare il pianeta né a occuparlo (le azioni civili e diplomatiche furono vane quanto quelle militari), ma allo stesso tempo non potendo permettere ulteriori risorse arrivassero al fronte nemico, tra il gennaio e il marzo del 2511 l'esercito unionista mise in atto un massiccio bombardamento per fiaccare la popolazione, e avvelenò i campi di diserbante chimico che ne annullò la produttività e contaminò le acque. Attualmente, Shadetrack è una distesa brulla: i superstiti si sono accalcati nelle poche zone ancora vivibili e soffrono la fame e gli stenti. Le condizioni igieniche sono precarie e le malattie epidemiche frequenti: la più aggressiva è sicuramente il Tifo 2, comparso durante i primi bombardamenti e tutt'oggi causa di numerose morti. 

Il porto di Colerain Quay dopo i bombardamenti del 2511


Dopo la guerra

Di Shadetrack non rimane molto. Sweet Waters, dopo una lunga e tragica resistenza, è probabilmente tra le zone più tragicamente devastate: i 'trackers dicono che ad est della Trinidad non poggia lo sguardo neanche più Dio in persona, mentre la zona ad ovest è contesa tra i pochi superstiti e branchi di lupi e sciacalli sempre più numerosi, che invece di cacciare si infilano nelle grandi fosse comuni dove vengono buttati i morti di tifo 2. Gli sfollati si sono raccolti attorno a Mexican e Ciudad Nueva e stanno provando a ricostruire con i ben pochi mezzi a loro disposizione.
The Quay, pesantemente bombardata, è stata ed è tutt'oggi devastata da epidemie di colera e tifo 2 che, a causa dell'alta densità della popolazione, si sono diffuse con grande rapidità ed estrema aggressività. Le fornaci che un tempo alimentavano le fabbriche sono oggi utilizzate per bruciare i cadaveri, e le due città principali (Colerain Quay e Tallaght) sono andate gradualmente svuotandosi in favore di una serie di piccoli insediamenti sulle montagne. 
A Las Cruces, infine, i cruceros sono riusciti a riportare alla produttività alcuni appezzamenti di terreno. Nonostante le grandissime difficoltà, Las Cruces è oggi la zona più vivibile di tutta Shadetrack, e per questo molto ambita: molti sono i profughi che provano ad entrare nell'Anillo e che vengono spesso respinti, talvolta trucidati dagli scoscesi pendii del Paso de las Cruces, costantemente sorvolato dagli avvoltoi.


giovedì 25 luglio 2013

Bullfinch


Sweet home Bullfinch,
where the skies are so blue.
Sweet home Bullfinch,
Lord, I’m coming home to you.



Settore: Outer-Rim
Sistema: Polaris
Clima: Temperato
Economia: rurale
Status tecnologico: arretrato
Religione: Battista (89%), Cattolica (8%), Confessioni minori / atei (3%)
Lingua: Inglese (100%), Cinese (15%)
Capitale: Timisoara
Altre città di rilievo: New Dallas, Alabama City, Mississippi Town


Non c’è da meravigliarsi che il pianeta sia stato colonizzato prevalentemente da profughi della Vecchia America: le praterie sterminate, il clima temperato ed i cieli azzurri ricordano inevitabilmente le grandi pianure del Vecchio West.
Le distese erbose e lussureggianti lasciano spazio solo di rado a territori più brulli e pietrosi, che si sollevano fino a formare l’unica catena montuosa dell’intero pianeta, le St. Louis Mountains, dalle quale ha origine il fiume Pecos.
La fauna locale è costituita per lo più da coyote, cani della prateria, lepri, serpenti. Solo di rado i puma delle montagne scendono a valle, attirati da qualche vitello smarrito.




Benché non manchi un certo numero di centri abitati anche discretamente popolosi, il vero fulcro economico del pianeta è costituto dalla costellazione di ranch di piccole e medie dimensioni sparsi per tutta la superficie del pianeta: che si tratti di pochi ettari di terra dove far pascolare appena una manciata di vacche o di possedimenti vasti come una contea, l’allevamento di bovini, con tutto il suo indotto, rappresenta la maggior fonte di ricchezza di Bullfinch.
Non che si tratti di un pianeta prospero: i piccoli proprietari terrieri stentano a sbarcare il lunario e sono sempre di più i padri di famiglia che si vedono costretti a cedere il proprio piccolo ranch alle banche o ad altri proprietari terrieri, nel tentativo di fare qualche spicciolo con cui appianare i debiti.
Tuttavia, avere una proprietà è ancora universalmente considerato un segno di benessere: è per questo che, nonostante le fatiche e le disavventure, il sogno del giovanotto medio è quello di riuscire a mettere da parte un po’ di soldi per comprarsi un pezzo di terra dove crescere i propri figli.
È per questo i ragazzi cominciano a lavorare molto presto, intraprendendo la vita del vaquero nei ranch di maggiori dimensioni, che sono anche quelli che pagano meglio.
Sul pianeta è un continuo girovagare di cowboys in cerca di impieghi temporanei e stagionali, ora in un ranch, ora in un altro, a seconda di dove li porta il vento ed il bisogno.


Su Bullfinch la maggior parte della popolazione è di religione battista: non c’è conglomerato umano che non abbia, al suo interno o nelle vicinanze, almeno una chiesa.
Le famiglie tendono ad essere numerose, perché per ogni bocca da sfamare oggi ci saranno due braccia da far lavorare domani. I conti tornano, o quasi.

La tecnologia è moderatamente diffusa soltanto nelle città, come la capitale, Timisoara.
Non è un caso che l’unico ospedale, per altro notoriamente mal attrezzato, si trovi lì.
La cauta diffidenza della gente delle campagne nei confronti della tecnologia non ha soltanto una matrice economica: è certamente vero che la maggior parte dei vaqueros non potrebbe comunque permettersi gli ultimi ritrovati della scienza. Ma allo stesso tempo la tecnologia è vista con sospetto anche in quanto troppo facile sostituta del lavoro degli esseri umani, in un pianeta in cui la maggior parte delle persone deve il proprio salario alle condizioni di arretratezza dell’agricoltura e dell’allevamento.
Naturalmente, la maggior parte dei cittadini di Bullfinch è troppo orgogliosa e ignorante per mettere le cose in questi termini: la scarsa diffusione della tecnologia è semplicemente imputato al fatto che guadagnarsi il pane col sudore della propria fronte, e senza l’aiuto di qualche diavoleria tecnologica, è considerato un merito di fronte agli occhi di Dio.

Su Bullfinch non esistono scuole superiori: nelle città più importanti i bambini dai sei agli undici anni possono frequentare le scuole pubbliche, ma nel caso vogliano ottenere un’educazione più raffinata dovranno spostarsi presso un altro pianeta, apprendere quanto serve direttamente sul campo o pagare costosi insegnanti privati (la via scelta dalle famiglie più benestanti).
Nelle campagne, solitamente i bambini studiano a casa solo per il tempo strettamente necessario ad imparare a far di conto, prima ancora che a leggere e scrivere – giacché accertarsi che non manchino vacche alla propria mandria è di gran lunga più importante che imparare a recitare poesie.

Bullfinch è uno dei pochi pianeti dell’Outer-Rim ad essere stato sostanzialmente risparmiato dai bombardamenti alleati: benché i suoi giovani si siano arruolati in massa, il governo di Capital City sapeva bene che distruggere il pianeta da un punto di vista naturalistico significava renderlo inservibile all’indomani dell’unificazione da un punto di vista economico.
E fu così che Bullfinch fu graziata, ma al prezzo di una severa sudditanza post bellica.


L'allevamento di bestiame è, sul pianeta, una delle attività più profittevoli: in tutte le zone sufficientemente popolate sorgono enormi mercati di bestiame che si sviluppano su superfici talvolta anche di centinaia di ettari: Priorbank, Dayton Mart e Hornsquare sono solo alcuni dei maggiori mercati dove gli allevatori propongono bestiame, tori da monta, cavalli di varia qualità. Spazi ugualmente grandi vengono occupati durante tutto l'anno da importanti rodei itineranti: il Red Hooves Rodeo, noto per i tori da monta estremamente feroci; il Silver Palomino, dove si esibiscono i campioni di bareback riding e il Calamity Jane, dedicato a categorie dominate da donne, sono solo alcuni dei rodei che percorrono tutte le principali località del pianeta. Ogni specialità è eseguita con assai poca attenzione alle questioni di sicurezza, tanto che, per pubblicizzare un rodeo, se ne cita normalmente il numero di morti, paralizzati e gravemente infortunati che ha prodotto durante l'ultima annata.

sabato 13 luglio 2013

Saint Andrew

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St. Andrew è il pianeta più freddo del Sistema Polaris ed allo stesso tempo anche il pianeta più piccolo: le sue dimensioni infatti possono essere paragonate a quelle di una luna. E’ composta da due continenti, uno settentrionale ed uno meridionale, collegati tra loro unicamente dallo stretto di Flame. Le terre emerse coprono circa il 45% della superficie planetaria. L’unico Oceano, il North Sea, bagna completamente il continente. Le isole dell’arcipelago centromeridionale del pianeta sono bagnate dalla Water Valley.

Le due principali catene montuose settentrionali sono il White Canyon e le Giants Mountains delle quali ultime fa parte anche il Monte Agnar. A meridione invece sono presenti le Steep Mountains e le Black Mountains. Al centro della Fire Island, nella Water Valley, si erge Volcano. Da queste catene montuose scendono i sei fiumi principali che prendono il nome proprio dai ghiacciai dai quali provengono. In ordine di portata e lunghezza essi sono: Wolf River (e la relativa cascata Wolfwall), Snow River, Black River, Pacific River, Steel River, Giants River.

Water Valley

Le fasce climatiche delle calotte polari sono zone polari dove le alte catene montuose sostituiscono dei veri e propri ghiacciai perenni. Le temperature a quelle latitudini sono estreme a tal punto che solo particolari muschi o licheni riescono a sopravviverci. La fauna è costituita perlopiù da balene, pinguini, foche e orsi bianchi.
Scendendo di latitudine si estende una buona porzione di tundra che divide la zona polare dalla porzione equatoriale dove la vegetazione presente è quella tipica della taiga. Dai muschi e licheni che crescono sul permafrost, si dipanano ampie foreste di pini o abeti, o comunque sempreverdi che resistono alle temperature glaciali e ostili. La fauna è costituita da orsi, lupi, rapaci diurni come aquile o notturni come gufi, lepri, renne, alci. Alcune leggende raccontano della presenza di enormi Lupi Neri particolarmente aggressivi e dotati di denti affilati e lunghi come sciabole. Nel territorio sudequatoriale, nei pressi delle Black Fen, si estende una zona di tundra paludosa, mentre la Water Valley viene così chiamata proprio per la sua caratteristica di ghiacciare completamente nel periodo invernale, rendendo il golfo e l’arcipelago insulare una vera e propria vallata che si estende per ettari.
A meno di variazioni minime a seconda delle latitudini, le temperature planetarie oscillano in inverno da minime di -40 gradi a massime di -5 gradi. In estate invece le oscillazioni variano meno ma le temperature restano comunque glaciali: dai -20 gradi ai 0 gradi.

L’unico punto del pianeta che ha una temperatura vivibile è Fire Island. L’isola tuttavia è un’isola vulcanica sulla quale si erge, per l'altezza di 6500 metri, un maestoso e gigante vulcano perennemente in attività (Volcano). La zona vulcanica resta una porzione di St. Andrew assolutamente pericolosa, non tanto per le colate di lava fluida, quanto per le periodiche eruzioni esplosive i cui effetti si allargano per chilometri. A Winter dicono che quando Volcano esplode, nevica neve nera anche da loro. Intorno all'isola c’è una spessa coltre di ghiaccio nero perenne e dagli effetti – si dice – altamente terapeutici.

Flame, la capitale ufficiale
 Flame è la capitale del pianeta. E’ l’unica città con un spazioporto adeguatamente grande da permettere manovre di sbarco e smercio di navi spaziali della stazza degli Heavy Cruiser. Flame sorge in un punto particolarmente favorevole per l’economia. E’ attraversata dallo Snow River, fiume navigabile,  ed è posta sullo stretto passaggio che collega le due porzioni continentali del pianeta. La zona di Flame è inoltre ricca di vegetazione e di cacciagione. Queste particolari condizioni hanno reso Flame la cittadina con il più alto numero di abitanti (più di 30.000), oltre che la maggiormente sviluppata rispetto ai bassi standard del pianeta. Gli unici materiali di esportazione sono pelli, legname e carne; in minima quantità acqua sotto forma di ghiaccio.

Un discorso assai simile lo si potrebbe fare con Winter. Seconda cittadina più grande di St. Andrew, è sita agli antipodi di Flame e attraversata dal fiume navigabile Pacific. Non possedendo uno spazioporto e non trovandosi in una zona particolarmente efficace nella comunicazione tra i due emisferi del pianeta, la cittadina non differisce molto dagli altri villaggi sparsi per il pianeta. Winter comunque vanta una secolare tradizione medica che la rende la più battuta quando c’è richiesta di assistenza.

L’emisfero settentrionale è molto più ricco del meridionale di foreste per le battute di caccia – prima fonte di sostentamento per i saint. La foresta più grande, bagnata dal fiume Snow, è la Snow Shelter, che si estende da Flame a Sud, ai piedi del Monte Agnar a Nord e al fiume Wolf ad est per poi scendere fin quasi a raggiungere l’oceano. All'interno della foresta e non difficilmente raggiungibile, si estende una piccola cittadina omonima alla foresta nella quale è sita.

A collegare i due estremi del continente settentrionale c’è la piccola cittadina di Lame Den, la “Tana dello Zoppo”. E’ stato chiamato così in seguito alla funzione che ha assunto negli anni, ovvero punto di passaggio di pellegrini, pescatori e cacciatori. E' qui che si possono trovare prostitute, contrabbandieri, feccia di ogni tipo. Per strada più che altrove scippi, borseggio e furti di varia entità sono la norma. E' solo da qui, attraccate al piccolo porticciolo, che partono le scorrerie di un piccolo gruppo di pirati che a gloria del passato anche a loro semisconosciuto si fanno chiamare Vichinghi.

Winter, il secondo insediamento del pianeta per grandezza

Nonostante le antichissime origini dei Saint, questi non sono ottimi navigatori. Gli unici villaggi che al contrario vantano buoni navigatori sono Lame Den e Cold Water. L’economia di quest’ultimo villaggio si basa sulla pesca di foche e pinguini, ma i suoi abitanti hanno affinato la navigazione per poter andare a caccia di balene. Costruiscono navi leggere e semplici così che queste possano essere smontate e rimontate facilmente potendo risalire fiumi e fare tratti a terra ed evitare grosse navigate. Risalgono il mare fino a Flame e lì commerciano i loro averi. Seppure i saint non siano bellicosi, tra Lame Den e Cold Water gli attriti e gli scontri per mare sono numerosi. A causa di Volcano, Cold Water è longitudinalmente l’ultimo insediamento umano della Water Valley.

Oltrepassato il fiume Steel, passare oltre le Steep Mountains è l’unico modo per scendere a meridione. E per chi non conosce la navigazione, l'Eagle Walk – il Passo dell’Aquila – è l’unico modo di arrivare a Black Fen.
Black Fen, nome preso dalle paludi sulle quali si trova, viene considerata terra sacra per molti Saint, soprattutto per chi è legato alle tradizioni norrene. Le poche palafitte costruite lì sono abitate dai cacciatori-monaci considerati oracoli degli Antichi Dei. Quando le terre della palude vengono consacrate dai sacerdoti, si dice che mettano in comunicazione i vivi con gli spiriti dei morti e gli dei. E’ quindi usanza utilizzarle per creare pitture sulla pelle dei defunti o su quella di novelli sposi. I popoli del Monte Agnar e quelli della valle di Wolfwall utilizzino quelle terre anche per le pitture di guerra.


Governo

A questi centri maggiori si aggiungono i villaggi sparsi sul pianeta un po’ ovunque e in maniera del tutto disordinata. Ogni villaggio ha quella che viene chiamata ‘Grande Casa’ ossia l’abitazione del capo tribù. I capi tribù  regnano a vita ed entrano nella Grande Casa solo dopo aver dimostrato di essere i più forti; ogni villaggio ha i propri metodi di giudizio.

Differentemente funziona a Flame, dove al normale capo tribù si affianca il Governatore.
Il Governo è diviso in due parti: il Consiglio dei Saggi ed il Consiglio degli Anziani. Entrano a far parte del Consiglio degli Anziani i sei capo tribù delle sei principali cittadine elencate sopra. Gli Anziani sono intermediari tra i capi tribù dei diversi villaggi di loro giurisdizione ed il Governo planetario. I Consiglio dei Saggi conta il Governatore e quattro suoi Consiglieri scelti a sua totale discrezione. E’ un governo estremamente poco funzionante sia perché al più delle volte sono gli interessi di Flame a prevaricare su quelli di tutti gli altri villaggi, sia perché l’estrema dislocazione territoriale favorisce il distaccamento tra la capitale ed i villaggi, disinteressati alle questioni politiche. La conquista da parte dell'Alleanza ha portato a un ordinamento maggiormente democratico, dove ogni cittadino sopra i diciotto anni ha diritto di voto. L'affluenza alle urne è tuttavia stata, fino ad ora, assolutamente irrilevante, non raggiungendo neanche il 7% della popolazione.

 La maggior parte delle leggi emanate dal governo riguardano i prezzi di importazione e di esportazione, prezzi doganali e affini. Inoltre considerata la povertà dalla maggioranza della popolazione mondiale, le terre del pianeta appartengono al pianeta e soltanto al pianeta. Questo da a tutti la possibilità di sfruttare qualunque terreno liberamente per cacciare o pescare. Ciò nono esclude tuttavia che questa o quella tribù si arroghi l’esclusività della caccia su determinate porzioni di terre.


Popolazione e discendenze

Come già detto, a nord dell’equatore la presenza di foreste è nettamente maggiore rispetto a sud dell’equatore. La popolazione quindi si è specializzata nei secoli a cacciare a nord, e a pescare a sud. La differenza è presente anche nelle tradizioni e nelle costruzioni: dai semplici capanni di legno, a costruzioni più articolate di pietra, a palafitte fatte anche col fango e per finire in costruzioni interamente fatte di ghiaccio. Le popolazioni a nord presentano lineamenti tipici alle vecchie popolazioni scandinave, così come a Flame e Winter è più facile incontrare etnie tipiche delle popolazioni dell’Irlanda. Scendendo a sud invece le popolazioni tornano a lineamenti più europei, come le vecchie popolazioni tedesche, belghe o danesi, perfino britanniche. Discendenze Inuit sono presenti un po’ su tutto il pianeta, anche se a livello minore. Gli accenti, gli slang ed i dialetti, sono fortemente influenzati dalle parlate che erano tipiche di quelle popolazioni. Nonostante si parli ufficialmente l’inglese, è raro non sentir parlare un Saint sul suo pianeta con la propria lingua. Tra nord e sud, in seguito alla guerra civile, c’è disprezzo ed inimicizia. Le popolazioni a settentrione di Flame vengono chiamate Hjorleifr, mentre quelli a meridione Eldgrimr.



Storia

Ad Hans Van Leeuwen, noto per la raccolta dei miti e delle leggende dei popoli vichinghi e norreni della Terra-che-Fu, viene attribuita la prima storia di Saint Andrew. Un lavoro che lui stesso definì ancora incompleto data la scarsa esistenza di testimonianze scritte e la poca affidabilità delle fonti orali. Lo storico ultracentenario ha raccolto nella sua opera “Freddo come il Saint” tutto il suo lavoro fatto fino ad oggi, compresa la storia del pianeta dalla fondazione ai tempi correnti.

Quasi tutte le fonti sembrano d’accordo nell'affermare che la colonizzazione del Saint avvenne successivamente alla prima colonizzazione e a seguito della colonizzazione di Meili.

L’eccesso di immigrazione nel pianeta costringe i ricchi imprenditori a cercare altri pianeti dove stabilire nuovi impianti produttivi e spostare l’eccesso di manodopera. Nel 2130 viene individuato un pianeta piccolo e periferico, ricoperto da un duro strato di permafrost. Si comincia a credere che sotto la spessa superficie gelida siano nascoste materie prime rare e preziose. Le prime ricerche tuttavia sono inconcludenti. Nonostante ciò, i colonizzatori del Core valutano che un processo di terraformazione sarebbe in grado di rendere i lavori più agevoli, permettendo così l'insediamento dei primi pionieri. Il terraforming di St. Andrew viene ultimato nel 2170, seppur con risultati non ottimali: l’aria è respirabile, ma le condizioni climatiche non migliorano.

Nel 2200 Flame, l’unica città costruita per le rilevazioni minerarie, viene abbandonata dai corer. C’è chi dice per via delle condizioni atmosferiche, chi sostiene che migrarono di nuovo verso il sistema Centrale dopo una rivolta dei lavoratori degli impianti minerari. C’è persino chi afferma che sul pianeta ci sia stata qualche incursione da parte dei Marauders. Chi rimane sul pianeta vi si adatta lentamente: da Flame partono verso nord o verso sud, cominciandosi a sparpagliare per il continente ancora inesplorato. Molti invece restano nella capitale, dando vita a un fiorente commercio.

Nel 2300 la gente del nord fonda Winter e mesi dopo si dichiarano indipendenti dal Governo di Flame. Scoppia una sanguinosa guerra civile sia per mare che per terra; ma le armi sono archi e frecce, sciabole e accette. Dopo una guerra logorante che, tra interruzioni, armistizi violati e riprese belliche dura in tutto mezzo secolo, Flame mette fine alla guerra: un carico di fucili con i quali arma un piccolo plotone di uomini è sufficiente a far prevalere la fazione. Nel 2350 la guerra termina ai piedi delle Steep Mountains con la vittoria schiacciante dei popoli del sud. Sconfitti "slealmente" con armi da fuoco, i guerrieri del nord in segno di spregio buttano le loro asce nelle acque del fiume Steep (da quel giorno rinominato Steel) e le conficcano nei tronchi degli alberi. Molti scelgono di arroccarsi sul Monte Agnar, altri di riempire la Wolf Valley, ai piedi delle Giants Mountains. 

Eagle Walk
Winter sceglie di collaborare con Flame al miglioramento del pianeta. Il Governo di Flame decide di aprirsi e modificare le gerarchie dei consiglieri, semplificandola alla struttura moderna, ed emana inoltre la Prima Legge secondo la quale nessun Saint può vietare ad un suo conterraneo lo sfruttamento dei terreni di Saint Andrew per il proprio sostentamento. Pochi villaggi a settentrione riconoscono l’autorità di Flame. Tuttavia, a parte scaramucce tra alcuni villaggi particolarmente bellicosi, l'ascia di guerra viene sepolta.

Nel 2506 con lo scoppio della Guerra, Saint Andrew si schiera apertamente con le forze indipendentiste rifornendo costantemente il fronte Polaris di uomini. Il Pianeta non viene mai direttamente attaccato fino al 2510, quando l'Alleanza non invade gli snodi più rilevanti del pianeta e assedia la capitale esigendone la resa. La popolazione locale combatte strenuamente e coraggiosamente, unita contro l’estraneo nonostante le divergenze locali. L'esercito locale viene sconfitto a Black Fen ed a Cold Water, ma riesce a decimare gran parte delle truppe nemiche durante il passaggio attraverso l'Eagle Walk e successivamente a Wolfwall (aiutati dal rigidissimo clima a cui l'Esercito Alleato non è preparato). Cadute le principali cittadine del pianeta, con Flame stremata da un lungo assedio che impedisce l'arrivo di rifornimenti, St. Andrew si arrende dopo la lunga resistenza durata tutto l’inverno.

Ad oggi, nonostante le leggi vigenti dell’Alleanza, il dominio centrale è sentito ancora più lontano del dominio di Flame. Nascite, decessi, matrimoni seguono i riti più disparati ed è estremamente raro che qualche officiante riporti in qualche registro i dati. St. Andrew è uno dei pianeti con il minor numero di registrazioni di IdN.