mercoledì 4 gennaio 2012

La storia di Koroleva

Vassilij Gregorev è lo storico che ha dedicato più tempo, amore e dedizione allo studio della storia antica di Koroleva: è grazie ai suoi lavori che le origini di questo mondo del Rim risultano chiare e note come raramente capita. Nel suo testo “Koroleva, dalle origini ad oggi”, lo studioso, da poco deceduto, ha raccontato con particolare cura la storia di Koroleva dalla sua fondazione ai giorni nostri.

Quando la Terra che Fu si stava ormai spegnendo, l’allora Federazione Russa si pose a capo delle altre ex repubbliche sovietiche e baltiche per guidare la migrazione verso il Nuovo Sistema Multisolare: il presidente Anastasia Koroleva promosse e realizzò la costruzione di tre Arche al fine di garantire la sopravvivenza della sua gente, già vessata da piaghe come l’inquinamento giunto a causa dei complessi industriali a livelli inaccettabili, o come i frequenti incidenti nucleari che hanno caratterizzato la storia dell’ex Unione Sovietica. La necessità di dare futuro ai cittadini di quella galassia di piccoli stati, in guerra tra loro sia in campo aperto sia attraverso istanze di natura terroristica, fu lo scopo della vita di Anastasia Koroleva. Attraverso un attività diplomatica intensa e indefessa riuscì a stabilire una collaborazione tra tutti gli stati che componevano l’ex URSS, guidandoli verso la costruzione delle arche e studiando un piano di evacuazione razionale.

Naturalmente, la Koroleva non vide mai il Nuovo Sistema Solare a causa di un età già avanzata all’inizio del viaggio generazionale che portò i nostri progenitori nella porzione di spazio dove oggi viviamo: il suo ricordo non si è mai spento negli abitanti di Koroleva, e Anastasia rimane il loro più celebre eroe nazionale.


Solo due delle tre Arche della Koroleva giunsero a destinazione, arrivando assieme alle navi dell’Alleanza Anglo Cinese sui mondi di New London e Xinhion: i russi, vi restarano assai poco e, fatto forse unico nella storia della colonizzazione del Sistema Multisolare, non smantellarono le loro Arche, che rimasero in orbita attorno a New London per venti anni,l’intera popolazione che, pur trattenendosi spesso a terra, concordava con i propri leader politici nel ritenere necessario per i russi un ambiente diverso e avulso da quello che l’Alleanza Anglo Cinese pareva poter offrire.

Nell’anno 2090 le Arche russe ripresero il loro viaggio, anticipando la seconda colonizzazione di cinquant’anni e puntando le loro prue verso la zona più periferica del Sistema Multisolare, li dove le sonde inviate ad esplorare segnalarono un mondo perfetto per la terraformazione e che sarebbe risultato ricco di risorse minerarie, ottime per sfruttare le capacità in quel settore della popolazione tratta in salvo da Anastasia Koroleva.


Il processo di terraforming fu completato nel 2098, e al neonato pianeta, così lontano all’epoca da ogni altro insediamento umano, fu dato nome Koroleva, in onore della donna che guidò la migrazione dalla Terra. La capitale, New Moscow, ospita il palazzo presidenziale che sorge all’interno di una delle Arche degli ex sovietici, divenuta in seguito un edificio monumentale lungo ben due chilometri e attorno al quale si è sviluppato il primo insediamento urbano di Koroleva.

Koroleva divenne un mondo altamente industrializzato specializzato in attività di estrazione di materie prime, gas, minerali preziosi. L’argento è la sua prima risorsa, ma tutto il pianeta Koroleva è ricco anche di uranio ed oro; l’artigianato è la seconda attività del pianeta, specializzato nella produzione di gioielli e preziosi altamente rifiniti. Malgrado ciò, il benessere inteso in senso stretto non è particolarmente diffuso: praticamente ogni attività economica è rigidamente statalizzata, ed i cittadini vengono guidati nel loro percorso di vita verso task pre impostati e decisi dal governo koroleviano attraverso l’analisi delle naturali predisposizioni di ognuno. L’accumulo di beni, il capitalismo in senso leto, il crearsi di figure di spicco che emergano, per un motivo o l’altro, dalla massa, sono elementi sociali che il governo condanna e castra sul nascere: seppur democratico nei sistemi elettivi, l’elite di potere su Koroleva è sempre riuscita a proteggere i fondamenti su cui, centinaia di anni prima già a bordo delle Arche, è stata impostata questa atipica, ma funzionale, società che tenta di collocare al suo giusto posto ogni singolo membro.

Pur posizionata in una porzione di spazio poco sicura e lontana dal raggio d’azione dell’Alleanza, Koroleva è un mondo in cui il crimine trova poco o nullo posto: le strade delle città sono sicure e vigilate con puntuale costanza. Gli sceriffi di Koroleva, oltre che perfettamente addestrati, possono vantare anche una piccola flotta di navi che garantisce la sicurezza territoriale del pianeta anche nello spazio. Rigidi i controlli per navi in ingresso ed entrata, paragonabili a quelli attuati nel Core: per scendere su Koroleva occorre uno speciale visto.

Durante la guerra Koroleva assunse una posizione neutrale, in realtà rifornendo ed assistendo le forze indipendentiste alla cui etica il governo Koroleviano era senza dubbio più vicino: il supporto a livello di intelligence fornito da Koroleva permise ai Browncoats di riportare vittorie altrimenti insperata. Con la sconfitta indipendentista, Koroleva fu costretta alla firma di onerosi accordi di risarcimento, il cui pagamento è tutt’oggi in corso.

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