martedì 17 luglio 2012

Miti e credenze di St. Andrew




Sono miti e credenze che per molti tratti si rifanno a quelle norrene, forse a causa delle prime popolazioni stanziatesi in questo pianeta. Non si può parlare assolutamente di una “religione rivelata”, in quanto priva di una fondazione storica individuale. Si tratta di raccolte di conoscenze trasmesse oralmente da padre in figlio, di generazione in generazione, dai tempi della Terra-che-fu.
A causa di questa trasmissione orale molti di questi miti sono andati persi, come ad esempio i nomi delle divinità.
Un pianeta sul quale la potenza della natura è imponente, proprio questa forza viene considerata la manifestazione del volere degli dei.
Le divinità sono eroi umani o sovrani divinizzati o anche esseri sovrannaturali dalle sembianze di animali, come ad esempio il lupo, il corvo ed il serpente. Spesso non mancano nell’immaginario comune figure demoniache mostruose ed antropomorfe.

A St. Andrew non è presente una popolazione bellicosa; colpiti duramente dalle rigide condizioni non perdono tempo anche a tentare di sottomettersi tra loro, per conquistare villaggi in desolate porzioni di pianeta. Eppure è frequente l’idea che morire valorosamente sul campo di battaglia sia l’onore più grande che possa capitare ad ognuno di loro. Cacciare animali di ogni stazza e affrontare da soli branchi di lupi, viene considerato un atto di forza e di coraggio. Non è raro infatti trovare uomini (o anche donne) che indossano vesti confezionati dalle pelli degli animali da loro cacciati, in forma di vanto.

Il defunto nella sua morte passa in uno stato differente di vita. Per l’uomo è come se avesse attraversato uno specchio, un velo. E come nel mondo dei vivi non vedeva il mondo dei morti, così nel mondo dei morti non vedrà il mondo dei vivi. Sarà accolto da defunti amici e parenti, prima di essere condotto nella reggia degli eroi. Ma non tutti i defunti possono accedere a questa reggia. Dovranno fronteggiare prove che il Re della reggia (la divinità maggiore) riterrà opportuno. E per via di queste credenze, quando un uomo rimane ucciso, fuori dal villaggio natale si lascerà appeso l’occhio utilizzato dal defunto per prendere la mira e la mano utilizzata per combattere. E saranno un corvo ed un lupo a portare al defunto il suo occhio e la sua mano umana, per fronteggiare le prove con più precisione e forza.

Quando un uomo raggiunge la reggia degli eroi, credenza vuole che banchetterà e berrà in compagnia di splendide donne guerriere, di fianco alle altre divinità. E quando sorge il sole, scenderanno di nuovo in battaglia contro fiere demoniache fino al tramonto, dove i morti risorgeranno di nuovo nella reggia ed i feriti vedranno le loro ferite rimarginate. Questo fino al giungere della “fine di tutto”.
Non si crede che vi sia una vera e propria fine dei mondi e del cosmo, piuttosto un rinnovamento necessario. Ma prima che giunga questo rinnovamento, le creature demoniache spezzeranno il velo che divide i due mondi (vivi e morti) e semineranno il caos.

Ovviamente nessun abitante di St. Andrew crede che esistano demoni con corna e forconi, il demone è un qualcosa che si acquisisce con condotte orrende e che logorano dall’interno anche il corpo. Il tutto quindi è molto allegorico. Considerando tuttavia le varie leggende del ‘Verse e l’esistenza di mondi dei quali non si conosce nulla, creature aliene potrebbero rientrare in questa concezione astratta ed abbastanza personale.
Si trattano di miti, tradizioni e credenze folkloristiche e popolari, alle quali molti aderiscono mentre altri ritengono senza senso. Molto dipende anche dai villaggi: quelli meno isolati e sviluppati tendono ad abbandonare queste dicerie, al contrario dei villaggi sperduti e maggiormente isolati.

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